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Un momento di follia: essere padri sul grande schermo

“Non esiste un buon padre, è la regola. Non bisogna prendersela con gli uomini, bensì con il legame di paternità. E’ quest’ultimo a essere marcio.” Le affermazioni provocatorie del filosofo Jean-Paul Sartre, scritte nell’opera Le parole, del 1963 non sono forse il modo migliore per celebrare l’odierna festa dedicata ai papà, ma sono sicuramente un ottimo spunto per parlare di un’opera che mette al centro della sua narrazione le innumerevoli sfaccettature della figura paterna, vale a dire: Un momento di follia, il nuovo film diretto dal francese Jean-François Richet.

Rifacimento aggiornato dello splendido Un moment d’égarement, diretto nel 1977 da Claude Berri, il film si presenta come una patinata commedia che nasconde un cuore di dramma a sfondo familiare. Le premesse, c’è da dire, sono ottime: dagli splendidi paesaggi della Corsica in estate, passando per un cast che alterna star del calibro di Vincent Cassel a giovani promesse del cinema francese come la splendida Lola Le Lann, per arrivare infine a una storia di torbida passione che rasenta l’incesto. Due amici di mezza età decidono di trascorrere le vacanze insieme, portando con loro le figlie adolescenti. Uno ha appena divorziato, l’altro è in piena crisi coniugale. La loro amicizia sembra essere l’unica cosa certa, ma quando il neo scapolo si farà sedurre dal fascino della figlia (minorenne) del suo migliore amico, le cose prenderanno una piega del tutto inaspettata. Un momento di follia si inserisce nel filone di pellicole che raccontano i lati più oscuri dell’essere padre. Si comincia con la leggerezza e la volontà di crescere bene i propri figli e si finisce per commettere errori che potrebbero diventare irreparabili. Una paternità piena di problemi non solo a causa dei comportamenti dei figli ma anche per l’irresponsabilità dei genitori. Richet purtroppo perde una grande occasione e finisce per girare un film con troppi difetti. Sprecando le ottime premesse iniziali, la sua opera non raggiunge mai i livelli del film a cui si ispira, molto più esplicito e provocatorio già nel 1977. Nella nuova versione tutto sembra pudico e controllato, la regia non rischia nulla, la fotografia attribuisce una patina da fiction televisiva alle immagini e la sceneggiatura raggiunge spesso momenti di grossolana banalità. L’unico a salvarsi è un ottimo Vincent Cassel che, arrivato alla mezza età, riesce a unire alla perfezione il suo lato scapestrato con il fascino del padre vissuto. Un ruolo che l’attore francese ha sentito molto vicino, anche se ai giornalisti ha più volte dichiarato che non potrebbe mai essere nella vita reale un padre-seduttore. “Come genitore sono simile al mio personaggio, sono aperto. Oggi abbiamo la fortuna di poter essere dei papà-mamma. La femminizzazione dell’uomo ha dei lati interessanti: c’è una vicinanza con i bambini che un papà all’antica non aveva. Ho sempre desiderato che le mie figlie mi conoscessero meglio di come io conoscevo mio papà. Oggi c’è una prossimità possibile perché ci sono donne con le palle e uomini che non seguono più le regole di un tempo.”

Un momento di follia è solo l’ultimo caso di un genere, tipico nel cinema straniero, che tende a demonizzare la figura paterna esaltandone più i difetti, rispetto ai pregi: film come Shining, Il Petroliere Star Wars ne sono una chiara dimostrazione. Non è un caso invece che il cinema italiano abbia raccontato negli anni tutta un’altra versione di questa figura: dal recente La ricerca della felicità al più datato La vita è bella, i papà del grande schermo italico hanno avuto spesso una connotazione positiva, diventando così lo specchio di un popolo e di un Paese che non perde mai l’occasione per celebrare il suo amore nei confronti dell’istituzione familiare.

Alvise Wollner

Alvise Wollner

cinefilo, cinofilo, fotosensibile

Classe 1991, anno della capra, vivo tra Treviso e Venezia. Dopo la maturità classica e le lauree in Lettere e Giornalismo a Padova e Verona, ho pensato che scrivere potesse aiutarmi a vivere. Giornalista pubblicista, collaboro dal 2013 con la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e sono redattore del quotidiano online TrevisoToday dal 2015. […]

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