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Pensiero di Marx, mai così attuale

Nel momento storico che stiamo vivendo avvertiamo che si può riconoscere la forza del pensiero di Marx ed il suo essere profondamente attuale. Nella crisi globale che ha devastato tanto la politica mondiale l’economia Marx ci fornisce a tutt’oggi degli strumenti per non disperderci, per comprendere quanto ci sta succedendo, per analizzarlo. Si può condividerne o meno le teorie e le analisi, così come le soluzioni proposte, ma quel che è certo è che, da grande studioso del sociale e da grande economista quale era, ci insegna ancora oggi, e chissà ancora per quanto tempo, che va data centralità alla tematica del lavoro, così come non è possibile prescindere dal processo di valorizzazione capitalistico; basilare, inoltre, risulta tuttora essere la teoria del valore, teoria che è alla base del suo pensiero economico, teoria del valore che da sempre  si è dimostrata essere l’elemento più dibattuto e origine di discussione del pensiero marxiano. Riavvicinarci in questo momento di crisi a Marx ci aiuta quindi a vedere la crisi stessa con un’ottica diversa, a non esserne sopraffatti, andando al di là della contingenza pressante nella quale viviamo per enucleare la radice autentica del problema contemporaneo.

La crisi economica senza precedenti che sta devastando l’Europa ormai purtroppo da troppi anni sta logorando dal punto di vista economico, politico, sociale e culturale quello che definiamo il Vecchio Continente, questo fa sì che disperatamente si cerchino le risposte ad una crisi che avvertiamo in molti come qualcosa di incomprensibile, mentre tutto intorno sembra cambiare vorticosamente con una velocità alla quale ci rendiamo conto di non riuscire a tenere testa.

In questa situazione Marx si dimostra così il solo ad aver analizzato, capito e manifestato i limiti e le contraddizioni del Capitalismo. La crisi nella quale viviamo ci permette pertanto di riscoprire l’autentico Marx, capiamo ora che egli non si augurò mai la realizzazione di uno stato comunista, a seguito di una rivoluzione proletaria in Russia, ma che anzi era certo che una società di stampo socialista sarebbe sorta al termine di un lungo processo storico in cui le contraddizioni del sistema capitalistico avrebbero determinato la fine della stessa classe borghese e degli stati liberali.

Oggi ci troviamo in Europa di fronte al fatto che il capitale finanziario sta mettendo in ginocchio gli Stati e le economie, e Marx ben sappiamo aveva previsto l’instabilità del capitalismo attuale fatto di “epidemie della sovrapproduzione” e “distruzione forzata di una grande quantità di forze produttive”, Marx aveva previsto la globalizzazione e il conseguente sconvolgimento dei modi di vita tradizionali, l’instabilità , il concentrarsi della ricchezza in poche mani e l’annullamento della stessa borghesia, della classe media. Oggi stiamo vivendo la conclusione di questo processo, i grandi capitali sono del tutto slegati dall’economia reale, della produzione e dello scambio delle cose, a tutto vantaggio del valore di scambio dell’alta finanza, fatta solo di speculazioni, sensazioni e previsioni più o meno azzardate sul futuro dell’economia mondiale.

Come suggerito da molti pensatori che rivalutano Marx è necessario che ci si ponga le stesse domande che a suo tempo si è posto Marx. Marx ha il merito di aver capito che il sistema capitalistico era una delle possibili forme nelle quali potevano decidere di organizzarsi l’economia umana e la società, ma non l’unica.

Marx aveva previsto che il Capitalismo col tempo avrebbe prodotto da solo gli elementi che lo avrebbero portato a scomparire, non è un caso che il famoso finanziere George Soros abbia ammesso: “Marx ha scoperto centocinquant’anni fa qualcosa sul capitalismo di cui dobbiamo tener conto”. Se lo dice lui c’è senz’altro da pensarci.

Sarebbe opportuno quindi riesaminare con spirito aperto il lavoro di Marx per trovare in “Il Capitale” lo stimolo ad una critica lucida sulla difficile situazione del mondo d’oggi, tale che consenta di individuare le peculiarità attuali con le quali si presentano oggi le vecchie contraddizioni a fianco delle nuove che nascono dall’ attività capitalistica , al fine di poter fare leva sia sulle prime che sulle altre, in quanto punti deboli della forza del capitalismo, per limitarne quanto più possibile il potere sulla società e tendere a metterlo sotto controllo.

Matteo Montagner

[Immagini tratte da Google Immagini]

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