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La bussola della vita

Quanto le nostre azione vengono condizionate da quello che pensiamo? Quanto il nostro pensiero può orientare l’agire umano nella vita quotidiana? A queste domande la risposta filosofica spicca per originalità: le situazioni, infatti, che talvolta accadono, sono così complesse che neppure la psicologia le riesce a snodare con chiarezza, eppure alla base di tutto si può porre un elemento comune: la nostra “bussola”.

Di che cosa si tratta? Qual è l’organo che ci guida e ci orienta? È l’anima di cui Aristotele ci regala i primi pensieri:

Quando l’anima dell’essere umano pensa realizza con ciò che pensa una certa identità

Aristotele De Anima III

È rivelatorio ciò che afferma poiché ci trasmette una cosa importantissima: nella cultura greca l’anima è qualcosa di corporeo, sembra prendere forma in qualcosa che è proprio il nostro “pensiero”.

Noi, dunque, siamo il nostro “pensiero”? L’anima è una parte sensibile, cioè da un lato sente ciò che proviene dalla nostra interiorità, dall’altra parte, essa è sensibile all’esperienza quotidiana. Possiamo, perciò, affermare che l’anima pare essere un regista che interagisce con la nostra interiorità e il mondo che ci circonda, trasmettendo vita vissuta, pensiero vissuto.

Affidarci all’anima non significa, dunque, perdere la propria libertà, bensì realizzare la nostra umanità in senso pieno, nella maniera più autentica. Questo viene permesso solo se si rispettano condizioni scomode per i canoni dell’attuale società: per sentire davvero, dobbiamo spegnere il mondo che ci circonda, ma senza abbandonarlo, e provare ad ascoltare. Questo è un esercizio filosofico antico che non conosce i tempi frenetici cui oggi siamo abituati, ma è abituato ai tempi dell’uomo e della sua vita, infatti già le antiche società lo attuavano per prendere le grandi decisioni, mentre oggi viene sempre più accantonato.

Ritrovare l’importanza dell’anima nelle scelte della nostra vita ci riporta ad un’autentica serenità che ci permette di vivere più felicemente e di compiere le scelte giuste per noi e non quelle che la società vorrebbe imporci.

L’attività dell’anima permette, quindi, la realizzazione piena e personale dell’uomo, un orientamento vero verso i nostri sogni e le nostre passioni; è il legame più profondo che ci lega alle cose vere, al mondo e alla vita.

Non dare ascolto all’anima significherebbe non dare ascolto a ciò che è vero,  realizzando così una vita che non è la nostra, una vita fatta di desideri, ambizioni, obiettivi che non ci appartengono.

Geniale è l’affermazione contenuta nell’opera più importante del filosofo danese Soren Kierkegaard:

perché grande non è essere questo qui o quello là, ma essere se stessi; e questo può ciascun uomo, quando lo vuole

Enten-Eller

L’esser se stessi, dunque, è un invito che la filosofia rivolge a tutti coloro che abbiano voglia di percorrere quel sentiero stretto che conduce dentro noi stessi, un percorso possibile che ci può aiutare a realizzare la nostra umanità nella consapevolezza, il più piena possibile, di noi.

Matteo De Boni

[Immagini tratte da Google Immagini]

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