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L’invidia, serpe insidiosa

Sentimento diffuso che genera astio e rabbia nei confronti dell’Altro, l’invidia da sempre è quello stato d’animo di risentimento nei confronti della felicità altrui.

Una gabbia che l’Uomo si crea da sempre in cui far crescere il rammarico e la frustrazione.

Aristotele nella Retorica parla dell’invidia come

un dolore causato da una buona fortuna…che appare presso persone simili a noi,

dunque, anche per il filosofo, questo sentimento altro non è se non rabbia per qualcosa che desideriamo e non riusciamo a raggiungere, a differenza di un Altro che si appropria del nostro desiderio con facilità.

L’invidia de sempre, nei secoli, è stata quello stato d’animo che genera tristezza, un danno morale ed inutile.

Non si deve invidiare nessuno; visto che i buoni non meritano invidia, ed in quanto ai cattivi, più essi trovano buona sorte più si rovinano.

Epicuro, Sentenze Vaticane

Un sentimento generato dall’incapacità di sopportare l’Altro come altro-da-sè, dunque diverso, distinto, mentre occorre

sopportare l’uno e l’altro volto della fortuna, giacché tutto segue dall’eterno decreto di Dio con la medesima necessità con cui dall’essenza del triangolo segue che i suoi tre angoli sono uguali a due retti…Non odiare, non disprezzare, non deridere, non adirarsi con nessuno, non invidiare in quanto negli altri come in te non c’è una libera volontà (tutto avviene perché così è stato deciso).

Spinoza

Come si vive quando si è soggetti, o meglio, schiavi dell’invidia?

Accompagnati da frustrazione per la volontà di un’uguaglianza apparente, perché l’invidioso tende esclusivamente all’appagamento del proprio desiderio attraverso l’annientamento dei desideri altrui.

L’invidioso è un egoista, perché difficilmente spartisce la “volontà di vita” con l’Altro:

L’invidioso, quando avverte ogni innalzamento sociale di un altro al di sopra della misura comune, lo vuole riabbassare fino ad essa. Esso pretende che quell’uguaglianza che l’uomo riconosce, venga poi anche riconosciuta dalla natura e dal caso. E per ciò si adira che agli uguali le cose non vadano in modo uguale.

Nietzsche, Umano troppo umano

Invidiare qualcuno sperando nel peggio è ciò che di più insidioso possa esistere: ma è controllabile.

Basta guardare nel proprio orticello, coltivarlo, accontentandosi di ciò che la vita ci ha offerto fino ad ora, ricordandoci che spesso le cause dei nostri mali siamo noi stessi.

Valeria Genova

[Immagini tratte da Google Immagini]

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