Siate più Smart siate più schiavi

In treno un tale di una certa età chiede a un’altra persona più giovane nascosta dietro un computer “Mi scusi posso farle una domanda? Qual è l’ultimo libro che ha letto?”, l’interlocutore imbarazzato risponde un titolo che non ho capito e specifica che si tratta di un libro sulla cultura indiana. Il tale che ha […]

Da Nietzsche alla musica: quando la società non sa ascoltare

Qualche sera fa sono stato ad ascoltare un concerto del Duo Symphonia per ricordare Bach. Quello che mi ha più colpito è l’accostamento di due strumenti solisti, una formazione di Organo e Pianoforte che suonano insieme, un mix apparentemente antitetico che però rivela all’ascolto sorprendenti e piacevoli sonorità. La musica trae la propria forza dalle […]

L’ innovazione nuoce gravemente alla salute

“L’innovazione è distruzione creatrice”

Joseph Schumpeter

La sentenza di Schumpeter sembra chiara, ma come si innerva nella cultura contemporanea? Prendiamo il celebre film ripreso dal libro di Cormac McCarhy messo in scena dai Fratelli Coen “Non è un Paese per vecchi”.

“Non è un Paese per vecchi” ci racconta una storia che sembra traslabile a tutto il mondo contemporaneo, una condizione di profonda alienazione in cui versano milioni di persone in tutto il mondo, individui che non ce la fanno a reggere l’urto del nuovo che avanza e il vecchio che persiste per forza d’inerzia. Milioni di persone se ne stanno lì, tra l’incudine del vecchio e del passato che non passa e il martello del nuovo pronto ad abbattersi su di loro, una condizione claustrofobica che si traduce esistenzialmente in una bolla paranoica di mediocrità dove le persone esperiscono inadeguatezza e altre sensazioni negative di fronte al mondo che cambia.

Che cosa è successo? Come siamo arrivati qui?

L’indagine dovrebbe partire dalle trasformazioni economiche e sociali come ci suggerirebbe il buon Karl Marx. Con l’avanzare degli anni e il prolungamento della vita, nella terza e nella quarta età (probabilmente se l’andamento demografico continuerà nel trend degli ultimi decenni ce ne sarà anche una quinta) incominciano a emergere le crepe di un processo considerato di fondamentale importanza nel corso dello sviluppo dell’uomo, quello di equilibrazione. Si tratta di un’attività di mediazione che consente all’individuo di affrontare le perturbazioni provenienti dall’esterno coordinando in modo nuovo le proprie azioni. I cambiamenti, le scosse, le novità provenienti dall’ambiente mettono in crisi gli schemi abituali delle persone (modi di pensare, agire, relazionarsi agli altri), le quali, se non vogliono soccombere, sono costrette a mutare questi schemi per trovare un nuovo equilibrio. E’ questo un processo particolarmente attivo nelle prime età della vita che con l’avanzare degli anni e la crescente strutturazione dell’identità soggettiva però diventa meno flessibile fino ad atrofizzarsi.

Che cosa accade, allora, se le perturbazioni provenienti dall’esterno sono troppo forti, rapide e spesso violente e non si ha la forza di padroneggiarle? Si assiste alla dissonanza cognitiva allo stato puro, cioè al divario tra ciò che la persona è abituata a fare e ciò che le si chiede d’imparare a fare, divario che spesso la spinge ad arroccarsi su posizioni arcaiche, che le appaiono l’unica via d’uscita dall’ansia o dalla paura. La nostra società dei consumi, del nuovo, richiede uno sforzo cognitivo e un sapere “troppo” nuovo – email a raffica, messanger, whatsapp, instagram, messaggi, interazioni virtuali, il cellulare che squilla, neologismi che fioccano misti a parole straniere sia nel linguaggio scritto che orale – le persone restano disorientate, l’anziano e non solo è sempre più affaticato e magari spaventato.

I danni del razzismo

  “Coloro che a noi sembrano semplicemente una massa informe di immigrati sono persone con diverse storie, con bagagli culturali ed esperienze molto varie, sono comunque individui che- prima di essere immigrati in un paese come ad esempio l’Italia- sono “emigrati” da un altrove a noi ignoto.” Renate Siebert Gli immigrati sono divenuti oggi, era […]

Let’s take care

Qualche tempo fa, una persona cara che ho avuto modo di conoscere meglio qui a Parigi mi ha detto di prendermi cura di me. Di lottare e di impedire al dover essere di avere la meglio sul mio corpo e il mio spirito perché non ci dovrebbe essere davvero nulla che che ognuno di noi […]

FANTASCIENZA: TRA CINEMA E LETTERATURA

QUANDO LA VITA DIVENTA FANTASCIENZA: ADDIO MR. SPOCK Cinema e letteratura sono arti legate tra loro da legami molto profondi. Nelle precedenti recensioni a quattro mani ve ne abbiamo illustrati alcuni, ma non c’eravamo ancora soffermati su un genere che ha costruito gran parte del nostro immaginario collettivo, grazie a molteplici libri e ad altrettanti […]

La droga

Sicché quando gli dissero che era tempo di lasciare la sua roba, per pensare all’anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: – Roba mia, vientene con me! La Roba di Giovanni Verga Una delle definizioni di droga: qualsiasi […]

Amare l’Amore

In un’epoca appiattita intorno al concetto di homo oeconomicus, in cui la dignità di quello che Aristotele aveva definito un “ animale politico” dipende strettamente ed in modo univoco dalla sua capacità di produrre beni materiali tangibili, la ricerca di un senso metafisicamente altro rispetto all’hic et nunc e tutto ciò che non è matematicamente quantificabile sembra perdere […]

I paradossi della fiducia: scommessa, dono e affidabilità

Perché fidarsi, scommettere su qualcuno o qualcosa? Perché smettere di cercare di controllarsi e controllare, abbandonandosi al benvolere altrui? In base a cosa credere o sperare che una persona onori la fiducia in lei riposta? Sono queste le domande con le quali la professoressa Michela Marzano introduce la sua lectio magistralis tenutasi a Brescia il […]

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