Anoressia: malattia del corpo e malattia dello spirito.
Alcune riflessioni antropologiche ed etiche. Chi si occupa di questioni di etica si trova a doversi confrontare anche con questioni relative a patologie legate a disturbi del comportamento alimentare. In questo contributo intendo soffermarmi sull’anoressia ovvero quel particolare disturbo alimentare psicogeno caratterizzato essenzialmente da restrizione alimentare, fobia di ingrassare e alterata percezione del proprio peso; […]
FIDUCIA COME CURA DELLA PAURA
Il nostro mondo è stato sconvolto dalla crisi economica che ha avuto inizio nel 2008, una crisi che è ben presto diventata anche una crisi valoriale, il panorama dei fenomeni che disgregano la comunità è radicalmente cambiato. I mezzi di comunicazione ci informano ogni giorno che se da un lato gli omicidi e le grandi […]
Convinzioni adolescenziali. Storia di un moto rettilineo uniforme
Egon Schiele fu solo uno fra i tanti che cercava, lui a colpi di pennello, di fissare nella tela un attore sociale ancora libero da qualsiasi compagnia teatrale: il giovane, colui che non è un infante ma nemmeno un adulto. Per farlo, il pittore austriaco si servì di contorni sfumati, colori contrastanti e volti androgini […]
Se la primavera non tornasse… Intervista a Luigi Emmolo
L’acqua alta non è più solo un problema di Venezia, né di tutti i pendolari che la frequentano con gli stivali sempre a portata di mano. L’innalzamento del livello dell’acqua sta diventando una realtà che riguarda il mondo intero, o, se non vi piace osservare ciò che succede a troppi chilometri di distanza, riguarderà quasi […]
Gli uomini del fare
Politici (di tutti gli schieramenti) e opinione (sempre più) comune, concordano: con la cultura non si mangia, leggere non serve a niente, meglio laurearsi presto anche se male anziché tardi anche se bene (o forse non laurearsi affatto, tanto oggi per trovare un posto, che so, da ministro, basta saper usare i social), ecc., e […]
La scuola per il futuro
La scuola educa ed istruisce. Educazione ed istruzione due parole spigolose da pronunciare sebbene dense di significato e che risultano, oramai, logorate dall’abuso che se ne fa. Che significato ha, oggi, dire che la scuola deve educare ed istruire i giovani? Ha ancora senso domandarselo? Se la risposta è no, c’è da rimanere basiti. Occorre […]
Il Capitale Umano: scippo ben riuscito
A questo punto possiamo chiederci: come mai gli economisti si sono impadroniti di questa forma linguistica che sembrerebbe essere più competenza di filosofi, psicologi e pedagogisti? Gli economisti hanno ben capito quello che altri non avevano messo sufficientemente in rilievo, vale a dire che esiste una stretta correlazione tra benessere collettivo e Capitale Umano, che tutti gli investimenti che una comunità fa per migliorare le condizioni di vita dei propri cittadini si traducono col tempo in un aumento del reddito pro-capite. Insomma, il Capitale Umano viene considerato un investimento in un bene che produce rendimento.Molteplici studi a livello internazionale ci dicono che a un anno di istruzione in più dei lavoratori corrisponde una crescita del prodotto pro capite del 5%; e ancora, che le persone in possesso di una laurea specialistica guadagnano almeno il 50% in più di coloro che hanno soltanto un diploma. Ma non basta. Il Capitale Umano riduce anche la propensione a delinquere e produce effetti positivi sulla salute.
Perché un investimento sia produttivo è necessario, però, agire prima che i giochi siano fatti puntando decisamente sui processi educativi ai quali l’individuo viene sottoposto, quindi su scuole efficienti, docenti preparati e aggiornati, buon livello culturale familiare, supporti e iniziative per i giovani, e molto altro. Tutte cose che gli studi filosofici hanno più volte sottolineato e che sembrano sfuggire troppo spesso all’ambito dell’Economia e di chi se ne fa portavoce. Basti pensare alle numerose ricerche sull’incidenza positiva che la frequenza al nido ha sui bambini piccoli ad esempio per capire come “Il Capitale Umano” associato tendenzialmente a persone adulte sia invece strettamente legato a tutte le fasi dello sviluppo della persona, in quella sede i più piccoli non si limitano a stare fisicamente in un luogo diverso, ma esperiscono soprattutto a interagire con altri che non siano i familiari, vivendo ruoli e esperienze stimolanti. Sembra addirittura che il futuro dei cittadini dipenda, almeno in parte, dalle opportunità di apprendimento di cui hanno goduto nei primissimi anni di vita.
Nonostante a livello economico venga troppo spesso inflazionato il termine Capitale Umano è anche vero che possiamo facilmente accorgerci di come le nuove generazioni crescano spesso in una situazione di povertà educativa dove i beni materiali proliferano, ma mancano investimenti sugli aspetti dei valori che andranno a costituire la parte più intima della persona.
Intervista a Pierpaolo Casarin – La Philosophy for children
Perché ha scelto di intraprendere gli studi in Filosofia? Non è semplice trovare una risposta convincente ed esauriente in riferimento alla propria scelta degli studi universitari. Ricordo che durante gli anni del Liceo la Filosofia rappresentava non solo una materia interessante, affascinante e ricca di spunti, ma anche e soprattutto un modo di interpretare la […]