Intervista a Vittorino Andreoli: alla scoperta dell’uomo

Vittorino Andreoli, psichiatra di fama mondiale, è stato direttore del Dipartimento di Psichiatria di Verona-Soave ed è membro della New York Academy of Sciences. Uomo di scienza e di grande cultura umanistica, si è sempre occupato di studiare e comprendere in profondità i segreti della mente, per poter aiutare concretamente l’uomo alleviandone le sofferenze con […]

Che fatica mediare

E’ con Hegel che diventa centrale il problema della mediazione. Se infatti si concepiscono le cose come l’estrema alterità non si capisce infatti come esse possano interfacciarsi. La soluzione arriva e si concretizza in un dispositivo: la dialettica. La dialettica diventa lo strumento con il quale Finito e Infinito e le altre categorie non stanno chiuse nei loro compartimenti stagni, ma all’interno di un complesso equilibrio dinamico.

Perché non abbiamo pensato subito alla mediazione in Filosofia? Perché mediare è dannatamente faticoso. Pensate a una riunione di condominio…quanto è difficile ascoltare le istanze di tutti? Comprendere tutti? Starli a sentire e comprendere le loro ragioni? Tantissimo! E’ molto più semplice mandarli tutti a quel Paese e tagliare corto. Questa non è una cosa dettata solo dalla maleducazione, ma da una qualche forma di economia che in effetti opta per la soluzione più semplice rispetto a quello che sembra uno sforzo immane, la pena che ne consegue è però quella di perdere il rapporto con gli altri e nel conflitto esasperato finire per non riuscire nemmeno a perseguire i propri stessi obiettivi.

Bisognerebbe recuperare la dialettica e l’arte della mediazione per salvare il nostro mondo ormai ammorbato dal solipsismo, perché è palese a tutti che in fondo la vita in comunità si sta disgregando fino alla sua unità fondamentale costituita dalla famiglia. Siamo tutti più soli.

C’è invece sempre più bisogno di mediazione, c’è bisogno di ponti e non di muri. Ponti che uniscono e non muri che dividono. Perciò la storia richiede in modo crescente l’arte della mediazione, momento arduo e atteso dell’educare le future generazioni. E penso alla valenza, nella nostra Italia, di ponti che la storia ci ha lasciato, pensate ad esempio a Venezia! In fondo Venezia non è che un insieme di isole con vecchi ponti che le uniscono. Oppure possiamo spostarci in Molise, alle porte di Campobasso si incontrano, alle rive di un ruscello, due paesi: Mirabello e Ferrazzano. Le due località erano collegate anche in questo caso da un vecchio ponte che le univa. La piena delle acque, molti decenni fa, finì per spazzare via il ponte rendendo impossibile attraversare il fiume che separava le due città. Da allora, la località, fu chiamata Ponterotto. La ragione è evidente. Gli abitanti ne soffrirono inizialmente, ma non si rassegnarono alle calamità naturali. Fu così ricostruito il ponte in un sito più sicuro. Gli abitanti del posto, però, vollero ricordare il triste evento dell’alluvione. E con intuizione felice costruirono una chiesetta, dedicata alla Madonna del Carmelo, memoria di dialogo tra cielo e terra, che la gente continua a chiamare “la chiesetta di Ponterotto”.

La coscienza cosciente

  La coscienza desta, la vita desta, è un vivere andando incontro, un vivere che dall’”ora”, va incontro al nuovo “ora” […]. Il tempo è la forma ineliminabile delle realtà individuali. Husserl Il tempo è per noi, è per il mondo o il tempo è per se stesso? Husserl è il filosofo che maggiormente si […]

La coscienza: un altro me stesso

La coscienza è il caos delle chimere, delle brame, dei tentativi; la fornace dei sogni; l’antro delle idee vergognose; il pandemonio dei sofismi; il campo di battaglia delle passioni. Victor Hugo La coscienza è senza dubbio uno dei concetti più difficili nel vocabolario dell’etica. Se chiediamo a noi stessi cosa la coscienza possa significare, questa […]

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