Anche quest’anno ritorna l’attesissimo Treviso Comic Book Festival (o TCBF), con una nuova edizione 2017 ricca di iniziative – tra mostre, conferenze e workshop – portando così un bel po’ di colore a questi primi giorni d’autunno.
A partire dall’ormai consolidato progetto 100 vetrine, che coinvolge diversi disegnatori impegnati, in questi giorni, a dipingere le vetrine dei negozi del centro storico e non solo. La fama di urbs picta di cui Treviso si è vantata in passato ha ragion d’essere tutt’oggi.
Un allestimento diffuso che evidenzia la stretta relazione tra il festival e la cittadinanza, dimostrando la volontà di coinvolgere e accogliere chiunque passeggi per le strade del centro. Lo spazio museo e lo spazio urbano partecipano a un dialogo condiviso che vede come protagonisti creativi, illustratori, appassionati di fumetto e di editoria indipendente.
L’illustratore Bruttomesso all’opera su una vetrina
Senza dimenticare la calorosa e attiva partecipazione dei tanti volontari, che permettono al festival di evolversi e crescere, a dimostrare che la passione è fondamentale perché le cose funzionino.
Ed è proprio l’entusiasmo dei più giovani, affiancato dall’esperienza dei veterani, la ricetta perfetta per un’organizzazione di successo, due punti di forza che vengono celebrati in questa edizione 2017: il tema centrale è infatti GENERAZIONI. Una tematica che invita al confronto, intenzione che si manifesterà concretamente con la conferenza Generazioni, (sabato 23 settembre, ore 10, Fondazione Benetton), attraverso il dialogo tra due grandi illustratori: Alex Giorgini, direttore dell’Illustri festival di Vicenza, e Guido Scarabottolo, firma del Sole24ore e art director di Guanda (una mostra a lui dedicata sarà allestita a Palazzo Manin da venerdì 22). Riflessione che pare molto azzeccata in un contesto come quello attuale, nel quale emergono chiaramente le differenze tra un passato e un presente del fare creativo.
Guido Scarabottolo
La fitta programmazione di inaugurazioni, che conta 25 mostre allestite in sedi differenti, inizia già oggi giovedì 21 e prosegue fino alla chiusura del festival domenica 24 settembre. Mentre la grande mostra mercato – 40 espositori tra negozianti e case editrici – aprirà le porte sabato 23, in due distinte sedi, l’ex-ISRAA in Borgo Mazzini e la tensostruttura in Piazza Matteotti.
La scelta di spazi espositivi molto diversi – da quelli più istituzionali ai luoghi meno convenzionali – indica la necessità dell’arte di trovare nelle città un tessuto integrato, in grado di sostenerla e promuoverla, rifiutando qualsiasi esclusivismo. Lo spazio urbano è a disposizione del cittadino e della cultura, in cambio, l’arte si dimostra perfettamente adattabile, cogliendo l’occasione di diventare uno stimolo sociale.
Un festival che, sebbene profondamente radicato nella realtà locale, manifesta inoltre una forte sensibilità alle influenze globali. Quest’anno, per esempio, la grande mostra antologica è dedicata ai paesi baltici, con autori da Estonia, Lettonia, Lituania, protagonisti di una scena indipendente tutta nuova. Sempre in riferimento al contesto internazionale, ricordiamo alcuni degli ospiti più riconosciuti, come Andy Rementer, Nina Bunjevac, Jesse Jacobs, Thomas Gilbert. Quattro artisti caratterizzati da uno stile fortemente personale e innovativo.
Andy Rementer
Infine, una vera chicca per i bibliofili: la mostra che verrà inaugurata a Ca’ dei Ricchi (sabato 23 settembre, ore 18.30) presenterà un corpus di oltre 50 tavole dell’artista Luigi Serafini. Le illustrazioni sono tratte dal libro di culto Codex Seraphinianus, un dizionario fantastico, tra la scienza e l’irrazionale, che già in passato ha affascinato figure di rilievo come Roland Barthes, Italo Calvino e Tim Burton.
Ma questo è solo un assaggio, le proposte infatti sono numerose: da studiare con attenzione il nutrito programma.
Che sia attraverso un confronto generazionale o una contrapposizione di poetiche e stili personali, emerge in ogni caso la necessità di ritrovare nella differenza uno stimolo per il dialogo, lo scambio e la ricerca. Nella grande varietà di spunti creativi offerti dall’edizione TCBF 2017, si definisce una sorta di enciclopedia dell’immaginario visivo, che va aldilà di qualsiasi confine geografico e temporale, invitando a riflettere sui diversi linguaggi dell’arte grafica, tra cultura pop e sperimentazione.
Dal libro “Warhol:l’intervista”, di Officina Infernale
Claudia Carbonari
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