Luglio in cultura: tra Filosofia, cinema e arte

L’estate finalmente è arrivata, la bella stagione e il caldo lasciano spazio a eventi e iniziative organizzate all’aperto, in cornici e location suggestive. L’arte, la cultura, la letteratura, il cinema e la Filosofia sembrano non voler andare in vacanza, regalandoci festival e incontri in sintonia con l’atmosfera estiva. Per voi lettori la nostra selezione di eventi per il mese di Luglio.

 

filosofia-al-mare_2017-01ABRUZZO | FILOSOFIA AL MARE – 6/9 Luglio – Francavilla al Mare e Ortona 

L’VIII Edizione del Festival Filosofia al Mare vede quest’anno come filo conduttore la verità, non solo nel suo rapporto con la libertà ma anche come strumento privilegiato per aprirci orizzonti di valori. Un festival che vuole aprirsi a un pubblico neofita in materia di Filosofia, suscitando consapevolezze e stimoli nuovi.

Il festival vedrà la partecipazione di nomi prestigiosi come Umberto Galimberti, Umberto Curi, Diego Fusaro, Michela Marzano e Vito Mancuso.

Programma completo: qui

 

10339697_812445742100831_1937190534572976610_nMARCHE | POPSOPHIA – FILOSOFIA DEL CONTEMPORANEO – 12/16 Luglio Ortezzano
 
Dopo i successi delle passate stagioni, sarà “Fuga dalla libertà” il tema della VII edizione del festival internazionale di Popsophia che si svolgerà dal 12 al 16 luglio a Rocca Costanza. Fuga dalla libertà”: ancora una volta è un ossimoro il codice linguistico di Popsophia, che da sempre trae forza proprio dagli accostamenti contraddittori in grado di interpretare il presente e di unire tradizione filosofica e cultura pop. Il tema del 2017 è tratto dal titolo di uno dei libri più famosi del sociologo Erich Fromm, Escape from Freedom, e rappresenta lo specchio distorto di un sentire esistenziale e collettivo che attraversa la società e la cultura contemporanea.

Il festival animerà la bellissima Rocca Costanza dalla prima sera a notte inoltrata con conferenze, proiezioni, interviste, performance, degustazioni e musica dal vivo. Tra gli ospiti: Massimo Recalcati, Umberto Curi, Piero Sansonetti, Angela Azzaro.

Programma completo: qui

immagine-profilo-evento_oltre-i-confini-del-viaggio_rivista-3-20-02VENETO | OLTRE I CONFINI DEL VIAGGIO – 15 Luglio – Loggia dei Cavalieri Treviso

Torna la rassegna culturale curata da La Chiave di Sophia in occasione dell’uscita del nuovo numero della rivista cartacea. Il tema conduttore dei diversi eventi che si articoleranno nella giornata di sabato 15 luglio nella suggestiva location della Loggia dei Cavalieri a Treviso, sarà il viaggio.

Una rassegna culturale per scoprire le molteplici forme e i diversi significati del viaggiare, una rassegna che si rivolge dai più più piccoli agli adulti. Saranno tre gli eventi che si susseguiranno nel corso della giornata: tre eventi diversi ma legati dalla Filosofia che sarà sempre protagonista.

Dal pomeriggio: Girotondo: laboratorio per bambini alla scoperta del mondo, Incontro: forme e significati del viaggiare, alla sera: Cineforum, The Straigh Story di David Lynch.

Programma completo: qui

Evento FB: qui

19401868_10158289037557355_658472841118399355_oVENETO | LAGO FILM FEST – 21/29 Luglio – Revine Lago (TV)

Dal 21 al 29 luglio torna per il tredicesimo anno consecutivo Lago Film Fest, il festival di cinema indipendente e arte contemporanea che ha saputo
trasformare il piccolo borgo di Lago – comune di Revine Lago, in provincia di Treviso – in un punto di riferimento per gli amanti del cinema e dei corti.
Alla ricca selezione di film in concorso, selezionati tra i più di tremila film provenienti da ottantasei paesi del mondo, si aggiungono un palinsesto di performance di danza contemporanea (ormai un vero e proprio festival nel festival), le proiezioni speciali e i focus tematici (spicca quello dedicato al cinema canadese); e inoltre il cartellone di concerti, i laboratori per adulti e bambini, gli incontri e le degustazioni. Nove giorni molto intensi con un programma che inizia al mattino con gli incontri con l’autore, prosegue al pomeriggio con i laboratori e gli incontri, per sfociare poi la sera (dalle ore 21:00) con le proiezioni e i concerti.

Oltre tremila i film iscritti da 86 paesi del mondo e circa duecento quelli che verranno proiettati sui loro schermi, tra competizione ufficiale e proiezioni speciali, più di venti i paesi coinvolti.

Carlo Migotto, direttore generale del Lago Film Fest, commenta: «Paesaggio, interazione, contaminazione e comunità. Sono le parole chiave che riassumono il processo creativo che sta alle spalle del festival».

Programma completo: qui

VENETO | Philippe Guston and the poets | Venezia, Gallerie dell’Accademia | fino al 3 settembre

La mostra offre un’interpretazione critico-letteraria dell’opera del grande artista americano Philippe Guston (1913-1980). Ancora oggi riferimento fondamentale per tutti gli artisti rivolti al pittorico e di forte attualità anche nei suoi richiami al fumetto e al cartoon. Ma in quest’esposizione resta centrale il metodo dell’artista nel suo relazionarsi alle fonti d’ispirazione, con l’esempio di cinque poeti fondamentali del XX secolo, chiave di lettura per gli enigmatici dipinti dell’artista.

Maggiori informazioni

 

boltanski_chiavesophiaEMILIA ROMAGNA | Anime. Di luogo in luogo. Christian Boltanski | Bologna, Museo Mambo | fino al 12 novembre

La più ampia mostra antologica dedicata al grande artista francese Christian Boltanski mai organizzata in Italia, con 25 opere, tra installazioni e video.

L’esposizione ripercorre la poetica di Boltanski da metà anni Ottanta fino gli anni più recenti, presentando i temi centrali della sua ricerca: la scomparsa, il rapporto dialettico fra vita e morte, la fragilità della memoria e del ricordo. Ma anche la volontà di reazione all’oblio e la riflessione sull’ essenza tragica della storia.

Maggiori informazioni

 

Claudia Carbonari & Elena Casagrande

[Immagini tratte da Google Immagini]

 

banner-pubblicitario_abbonamento-rivista_la-chiave-di-sophia_-filosofia

Libri selezionati per voi: luglio 2017!

L’estate è entrata nel vivo: l’afa e il caldo torrido in città si fanno sentire mentre lungo le coste della nostra penisola alcuni di voi si staranno deliziando con il venticello fresco che arriva dal mare. Per chi è in vacanza o per chi non ci può andare, il nostro suggerimento è sempre lo stesso: un buon libro non può mai mancare! Non importa se lo leggerete tutto d’un fiato o se lo lascerete impolverarsi sopra al comodino senza riuscire a proseguire oltre la quinta pagina. Parafrasando l’insegnamento di Pennac, ogni lettore può relazionarsi con la lettura come meglio crede, e nulla gli vieta di cambiare libro con la stessa frequenza con cui ci si cambia i vestiti. Ecco perché la nostra selezione mensile vuole essere ampia e variegata, per accontentare tutti e per suggerire sempre qualcosa di nuovo.

 

ROMANZI CONTEMPORANEI

il-bacio-piu-breve-della-storia-la-chiave-di-sophiaIl bacio più breve della storia – Mathias Malzieu

Parigi, Théȃtre du Renard. Sotto le note di It’s Now or Never si consuma il bacio più breve della storia. Un minuscolo bacio tra una misteriosa e sfuggente ragazza e un inventore. Così minuscolo che lei scompare. Solo un inventore può ritrovare una ragazza invisibile, creando strambi artifici e cucinando amorbaci. Tuttavia, gli artifici non bastano per vivere un amore fino in fondo, servono temerarietà e coraggio.

 

 

2571_romanzodinostradamus-la-chiave-di-sophia L’uomo che leggeva le stelle. Il romanzo di Nostradamus – Dominique e Jérôme Nobécourt

Un romanzo affascinante che svela l’uomo Nostradamus dietro la leggenda, le aspirazioni, gli amori e le relazioni con i potenti del suo tempo. Egli è il custode di un oscuro segreto, una missione celata nel suo stesso nome. Un dono che si manifesterà in tutta la sua potenza tra persecutori di eretici, tradimenti, gelosie e meschinità.

 

 

UN CLASSICO

la-casa-in-collina-la-chiave-di-sophia La casa in collina – Cesare Pavese, 1948

Lucida narrazione della Resistenza italiana, La casa in collina narra la vicenda di Corrado, insegnante di scuola media che si ritira sulle colline del torinese per sfuggire alle crudeltà della guerra. Qui incontra Cate, partigiana tenace, ragazza-madre verso la quale nutre un profondo sentimento. I due protagonisti condividono ansie e paure di un presente incerto, trovandosi ad affrontare situazioni agghiaccianti, dove il confine tra vita e morte risulta precario. La guerra non risparmia nessuno, “ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto assomiglia a chi resta e gliene chiede ragione”. Toccante romanzo della metà degli anni ‘50, La casa in collina affronta una complessa vastità di tematiche: dal rapporto città-campagna alla riflessione sulle azioni umane, sul conflitto tra uomo e storia e sulle responsabilità di una guerra devastante. Consigliato a tutti coloro che amano le narrazioni incentrate su nodi crociali della nostra storia, il romanzo offre il punto di vista dell’uomo comune che talvolta si trova, suo malgrado, ad affrontare eventi che lo sovrastano e lo rendono impotente.

 

SAGGISTICA

parole-al-potere-la-chiave-di-sophia Parole al potere – Gabriele Pedullà (a cura di)

Se vi interessa la storia e se siete incuriositi dalle voci che provengono dal passato, non potete non dare un’occhiata al voluminoso libro curato da Gabriele Pedullà, docente universitario e scrittore. Parole al potere è una raccolta di discorsi politici pronunciati o scritti da importanti personalità che hanno fatto la storia del nostro paese. Da Giuseppe Garibaldi a Giovanni Pascoli, da Giacomo Matteotti a Mussolini, da Alcide De Gasperi a Sandro Pertini, per arrivare alla contemporaneità con Silvio Berlusconi. Le diverse voci sono introdotte di volta in volta con un commento dell’autore, il quale non manca (e a questo proposito si veda il completo saggio introduttivo) di riflettere sulle diverse modalità con le quali i politici si relazionano con il popolo e i cittadini.

 

JUNIOR

skellig-la-chiave-di-sophia Skellig – David Almond

Un classico tra i libri per ragazzi, zeppo di mistero ed avventura. Il racconto si svolge per lo più intorno al giardino delle nuova casa in cui Michael si è trasferito con la famiglia. Malgrado il divieto del padre, Michael si introduce nel pericolante garage di casa, dove, tra ragnatele e sporcizie varie troverà una riluttante e scontrosa creatura. Questa strana presenza diventerà il segreto del ragazzo: la sola a venirne a conoscenza sarà Mina, la nuova vicina di casa… Una storia per ragazzi curiosi, dai 10 ai 12 anni all’incirca.

 

SPECIALE RIVISTA #3

cover-3-rivista-la-chiave-di-sophia_viaggio Oltre i confini del viaggio

Dato che anche noi de La Chiave di Sophia stiamo muovendo i nostri primi passi nel mondo dell’editoria, per la vostra estate vi proponiamo la lettura del terzo numero della nostra rivista cartacea, dedicato al tema del viaggio. Perché abbiamo scelto questo argomento? Quando in redazione ci siamo confrontati sulle varie tematiche che potevamo affrontare, quella del viaggio ci ha stimolati particolarmente! Nello specifico ci interessava indagare le varie espressioni del fenomeno: si può viaggiare per lavoro, per svago e divertimento; per conoscere il mondo, la sua gente e le sue culture; per immergersi nella natura incontaminata o nel caos delle metropoli più popolate; infine, si può viaggiare per conoscere meglio se stessi. L’obiettivo del nostro dossier tematico è dunque quello di suggerirvi qualche spunto di riflessione per capire che cosa desiderate quando viaggiate o che cosa cercate quando scegliete le vostre destinazioni. La nostra rivista è stampata e disponibile per voi.

…dunque non ci resta che augurarvi delle buone letture e delle buone vacanze!

 

Sonia Cominassi, Anna Tieppo, Federica Bonisiol

[Immagini tratte da Google Immagini]

 

banner-pubblicitario_abbonamento-rivista_la-chiave-di-sophia_-filosofia

Master of None: il viaggio come scoperta di sé

Creata da Aziz Ansari e Alan Yang, Master of None è una serie televisiva firmata Netflix che racconta la storia di Dev, ragazzo indiano sulla trentina che fa l’attore, e della sua vita a New York. La serie non è il solito spaccato sulla società contemporanea, piuttosto mostra a tutti gli effetti uno dei mali atavici della nostra generazione: capaci di tutto, maestri di niente.
Dev è un Master of None, ma cerca di uscire dalla terra di mezzo in cui la sua condizione lo costringe. Alla fine della prima stagione decide di partire per dimenticare la sua ultima relazione fallimentare: prende il primo volo e va in Italia per apprendere i segreti della pasta.

«Quando Zarathustra ebbe trent’anni, lasciò il suo paese e il lago del suo paese e andò sui monti»1.

Spinto dalla forte esigenza di ricongiungersi con la propria soggettività, salpa. Si sposta dal luogo di origine scegliendo di portar con sé solo la sua più grande passione, si spoglia di tutto per assorbire il più possibile dalla nuova terra.
Diventa apprendista in un pastificio tradizionale, in cui riscopre l’autenticità della produzione manuale.

«C’è ancora un altro mondo da scoprire – e più d’uno! Alle navi, filosofi!»2.

Dev ha voglia di scoprire, imparare, e di domande ne ha. Anche troppe. Il problema è che non trova risposte, o non vuole ascoltarle. Come dice il claim della serie: “Lui è Dev: un uomo con tante domande e nessuna risposta”. Questo, però, non lo ferma. Anzi, è il motore del personaggio.

Nel primo episodio della seconda stagione gli rubano il cellulare. Lui va in giro per la città alla ricerca del colpevole. Il suo vagare, tra stereotipi e citazioni del cinema italiano in bianco e nero, si interrompe solo davanti alla realtà: scopre l’autore del furto, ma gli è impossibile ottenere giustizia. Dev ha compiuto un viaggio nel viaggio per tutta Modena e la sua ricerca non è stata vana: l’ha portato alla consapevolezza di sé e della sua solitudine.

Ma questo è solo l’inizio del viaggio di Dev.

Quando il suo migliore amico Arnold viene a trovarlo in Italia, parte di nuovo, con lui. Dev affronta un nuovo viaggio con il ruolo di “voce della coscienza” cercando di far entrare Arnold in contatto con il suo sé attraverso le nuove consapevolezze acquisite, mentre l’amico compie a sua volta un viaggio nei ricordi che lo mette a confronto con il suo Io passato.
La memoria lo trae in inganno e le sue illusioni amorose cedono.

Il viaggio, per Arnold, è una breve esperienza che lo riporta a New York e alla sua vita da single.
Anche Dev ripartirà presto, ma l’insaziabile viaggiatore non smette di scoprire: del viaggio fa parte anche il ritorno. Anzi, è il momento in cui lo spostamento trova un senso. Il suo rientro a New York è una scoperta nella scoperta, perché è tornato a casa arricchito dalle diversità con cui si è confrontato e che hanno dato un significato alla sua fuga dalla grande mela. Il viaggio in Italia gli ha dato nuovi occhi e questo gli permette di rivedere le precedenti abitudini newyorkesi e quelle acquisite in Italia in modo diverso. Ne rimane insoddisfatto.

«Ci vuole più coraggio e forza di carattere per fermarsi o addirittura per volgersi indietro che per andare avanti»3.

Il nostro umano, troppo umano vive un altro viaggio alla scoperta di se stesso nella sua città natale. L’Italia lo raggiunge anche oltre oceano, con l’arrivo di Francesca, la nipote della proprietaria del pastificio in cui ha lavorato.

Francesca nel “nuovo mondo” è finalmente libera dalle responsabilità che le pesavano nel suo paese, libera di capire cosa davvero vuole, libera, finalmente, di ricongiungersi con il proprio sé. Con Dev supera i confini che si era imposta. Insieme, vivono l’ebbrezza del perdersi e lo stupore di ritrovare con l’altro loro stessi.
Un nuovo viaggio, uno sguardo a New York dall’alto di un elicottero mette chiarezza nei loro sentimenti e trasforma la città nota in una nuova meta da esplorare.

«Conosci te stesso è tutta la scienza. Solo alla fine della conoscenza di tutte le cose, l’uomo avrà conosciuto se stesso. Le cose infatti sono soltanto i limiti dell’uomo»4.

Se Arnold decide di tornare indietro e di sopire il suo desiderio di ricongiungersi con la donna che ha amato per una vita, rimanendo intrappolato nella realtà e nella negazione del ricordo, Francesca scopre a New York che ha rinunciato a se stessa per gli altri. Sarà capace di compiere il suo primo atto egoistico, scegliersi e reincontrare la propria soggettività?

E Dev sarà capace di costruire una vera relazione con Francesca, prendere delle decisioni e mettere in atto ciò che ha imparato dai numerosi viaggi fuori e dentro di sé, superando così la sua condizione di inettitudine, se pur con slancio superomistico?

«Per essere felici, quanto poco basta per essere felici!»5.

Probabilmente, progettare un nuovo viaggio.

 

Martina Crapanzano

Martina ama camminare, ma non ha una meta. Piano piano dalla Sicilia, terra in cui è nata, ha raggiunto Roma. Ha vissuto tre anni della sua vita tra metropolitana e università, ma ha ricominciato a camminare per dirigersi a Torino. Lì, tra una storia e un sorso di tè, ha viaggiato sull’autobus, perdendosi nei suoi sogni. Così è partita ancora: è andata a Treviso, dove nel weekend compie interminabili camminate lungo il Sile. Non sa ancora se si fermerà qui, ma adesso sa che può lasciar tutto e partire ancora. Camminando.
Scrive per Nuok da dicembre 2015, potendo unire le sue più grandi passioni: la scrittura e il viaggio.

 

NOTE:
1 F.W.Nietzsche, Così parlò Zarathustra, Incipit;
2 F.W.Nietzsche, La Gaia scienza, aforisma 289;
3 F.W.Nietzsche, La volontà di Potenza, aforisma 80a;
4 F.W.Nietzsche, Aurora, aforisma 48.
5 F.W.Nietzsche, Così parlò Zarathustra, Mezzogiorno.

[Immagine tratta da Google Immagini]

Mancanza, viaggio e verità

«“E allora perché vuoi imbarcarti? Non sarà mica per i soldi, no?”
[…] “Sì”, risposi cauto, “per i soldi che non ho”».
Björn Larsson, La vera storia del pirata John Long Silver

 

Mettersi in viaggio è, per certi versi, una delle esperienze più complesse della nostra esistenza: è un punto d’intersezione tra la naturalità dell’essere umano e la sua dimensione culturale, non immediatamente istintuale, non immediatamente riconducibile alla sua nuda vita. È naturale per l’essere vivente – almeno per le forme più evolute di vita – mettersi in cammino, esperire il movimento. Quel che per gli altri esseri viventi è un movimento lineare tra due punti, dettato dalle necessità della sopravvivenza o da altri fattori prettamente naturali, per l’essere umano è una pratica complessa in cui entra prepotentemente in gioco la dimensione simbolica: non è solo per sete che l’essere umano si muove, anche quando sembra stia solo cercando dell’acqua. Nell’esperienza del viaggio, s’intravvede la peculiarità dei bisogni umani rispetto a quelli delle altre forme di vita che popolano l’ecosistema. Per iniziare ad avvicinare questo tema, potremmo tentare di chiederci cosa cerchi l’essere umano quando si mette in viaggio, soprattutto in quella particolare forma di viaggio che è la ricerca del sapere. Meglio ancora: potremmo domandarci come sia possibile, per l’umano, mettersi in cammino lungo la via che conduce alla verità.

Se una persona ha sete, è capace di recarsi in cucina e di versarsi un bicchiere d’acqua solo nella misura in cui a) sa riconoscere il proprio bisogno come sete, b) sa che la sua domanda sarà soddisfatta dall’acqua nel frigorifero, c) sa come arrivare all’acqua e goderne nella fruizione. Si può spiegare questo fenomeno in maniera piuttosto semplice, dicendo che la persona assetata è stata addestrata in un certo modo a riconoscere i propri bisogni e sa che a quella particolare sensazione di mancanza si può rispondere beneficamente con quell’oggetto particolare denominato acqua1.

Nel caso in cui la mancanza in questione riguardi la conoscenza e, in particolare, quella certa forma di conoscenza che può essere identificata con la verità2, il gioco è intrinsecamente più complesso, in quanto si ha mancanza di conoscenza e si è dunque in una condizione di ignoranza: non si sa ciò che manca, in quanto ciò che manca è il sapere stesso. Com’è dunque possibile, per la persona alla quale manchino conoscenza e verità, avviare la sequenza prima descritta e mettersi in ricerca?

Dietro la paradossalità di questa situazione si cela il problema della precomprensione della verità, che è una delle formulazioni della più generale indagine sulla conoscenza umana. Soffermarsi su simili questioni permette di portare alla luce una delle peculiarità che la pratica umana del viaggio ha rispetto al modo in cui gli altri esseri viventi fanno esperienza del movimento, celata da una somiglianza soltanto fenomenologica. Il tratto distintivo qui messo in evidenza può essere espresso come segue: affinché sia possibile mettersi in cammino lungo la via del sapere, è necessario che si abbia già una qualche idea di esso; è necessario che, in qualche modo, si conosca ciò che non si conosce ancora. Affinché non si creda che si stia qui violando palesemente il principio di non contraddizione, bisogna far leva sull’espressione in qualche modo che compare poco sopra: per mettersi alla ricerca del sapere e della verità, bisogna conoscere la verità come ciò che manca; altrimenti non avremmo alcuna ragione per metterci in moto lungo la via della conoscenza.

Il problema epistemologico ha delle ricadute pratiche estremamente rilevanti, in quanto insegna che ciascuno deve imparare ad avere a che fare con la propria mancanza, con la condizione deficitaria che contrassegna l’esistenza umana. Il viaggio, come pratica del mondo, ovverosia come pratica in cui si esperisce la realtà, è un articolato e complesso modo per incontrare la propria finitudine, la mancanza che ciascuno ha di qualche cosa, la necessità di procedere un passo dopo l’altro verso la scoperta di ciò che è già da sempre dinnanzi ai nostri occhi e che, sulle prime, si fa conoscere a ciascuno di noi sotto le spoglie dell’assenza.

Ma se la verità è già dinnanzi ai nostri occhi come ciò che manca, cioè appare a ciascuno in una certa forma, perché mettersi in cammino e non arrestarsi alla situazione iniziale in cui almeno si sa cosa manca? Perché arrischiarsi lungo le vie della ricerca, talvolta impervie, per mettersi in cerca di qualcosa il cui ottenimento non è affatto scontato? Per vivere, si potrebbe rispondere molto semplicemente.

La presa di coscienza della mancanza di qualcosa come la conoscenza permette di adottare una certa postura adeguata all’oggetto che si vuole mettere a tema e di riconoscere le condizioni di possibilità di mettersi in cammino, lungo tutta una vita, alla ricerca di ciò che per un verso è già da sempre parte di noi e di cui, per altro verso, siamo vocati a riappropriarci: il senso, la verità, noi stessi.

Emanuele Lepore

 

NOTE:
1. Il meccanismo qui all’opera, genericamente wittgensteiniano, è uno dei modi per spiegare la sequenza di azioni qui sommariamente descritta.
2. Si intenda qui verità come epistéme, come sapere stabile e capace di mostrare la propria tenuta.

[Immagine tratta da Google Immagini]

 

banner-pubblicitario_rivista-3-la-chiave-di-sophia_rivista_filosofia