Libri selezionati per voi: giugno 2018!

Si avvicina la stagione della lettura per eccellenza, soprattutto per i ragazzi, liberi finalmente dagli impegni scolastici. Se state cercando spunti per intrattenervi, ecco a voi i nostri consigli. Variate genere e siate aperti anche ai titoli meno interessanti o alle copertine meno accattivanti… La lettura è e deve essere una piacevole sorpresa!

Buon mese di giugno e buon inizio d’estate!

 

ROMANZI CONTEMPORANEI

chiave-di-sophia-lo-strano-caso-del-cane-ucciso-a-mezzanotteLo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – Mark Haddon

La voce narrante è quella del protagonista, Christopher John Francis Boone, un giovane ragazzo di quindici anni affetto dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo a causa della quale soffre di problemi comportamentali quali il non sopportare di venir toccato e l’odio per alcuni colori, il giallo e il marrone. La difficoltà di comprendere e relazionarsi con gli altri esseri umani è compensata da straordinarie abilità logico-matematiche: conosce a memoria tutti i numeri primi fino a 7507. Una sera trova il cane Wellington della vicina, la signora Shears, morto e decide di vestire i panni del suo eroe, Sherlock Holmes.

chiave-di-sophia-la-sottile-linea-scuraLa sottile linea scura – Joe R. Lansdale

Texas, estate 1958. Stanley Mitchell, tredicenne, vive in una piccola cittadina che al lettore pare di aver visto tante volte nei film: case di legno, prati verdi, ragazzini che corrono in bicicletta, giovani con il ciuffo mosso dal vento e il risvolto sui pantaloni, tavole calde. Per Stanley quell’estate segna la fine dell’innocenza (à la Stand by Me) e delle illusioni: il mondo dei morti non è così distante da quello dei vivi, le persone sono capaci di uccidere e di compiere violenze inenarrabili, gli esseri umani non sono tutti uguali fra di loro ed i pregiudizi avvelenano le relazioni sociali. La sottile linea scura, dunque, “separa i misteri delle tenebre dalla realtà”.

 

UN CLASSICO 

chiave-di-sophia-il-giovane-holdenIl giovane Holden – Jerome D. Salinger (1951)

Un romanzo di formazione che non stupisce con effetti speciali e vicende sensazionali. Nessun colpo di scena, nessuna grande particolarità, se non Holden Caufield. È questo adolescente demotivato e anarchico, in conflitto con autorità, imposizioni e con se stesso, lui è la particolarità del romanzo. Uno specchio su di noi, sull’essere o esser stati adolescenti con tutte le varie implicazioni quali difficoltà, emozioni, ricerca del proprio senso. Holden si presenta a noi così, diventa un nostro amico, quell’amico in crisi che ognuno ha avuto o è stato, simbolo di un’età complessa quanto stupefacente per ogni essere umano.

 

JUNIOR

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Un gorilla. Un libro per contare – Anthony Browne

Un grande libro illustrato per imparare a contare assieme a tantissimi animali pelosi: gorilla, scimpanzé, macachi.. Divertimento assicurato per i bambini più piccoli. E divertendosi, lo si sa, si impara di più!

 

chiave-di-sophia-cosa-ce-dietro-le-stelleCosa c’è dietro le stelle? – Jostein Gaarder

Se a suo tempo siete stati rapiti da Il mondo di Sofia, vi farà piacere sapere che lo stesso autore si è dedicato anche alla letteratura per ragazzi. In questo libro Gaarder ha messo nero su bianco alcune delle domande con la D maiuscola che noi umani, grandi o piccoli non fa differenza, ci poniamo sul mondo. Da dove viene e chi  ha creato l’universo? Si può fermare il tempo? Ovviamente in queste pagine i vostri ragazzi non troveranno risposte preconfezionate, ma impareranno l’importanza di accettare il fatto che a queste domande si possa rispondere in maniere molto diverse tra loro. Protagonisti del racconto sono Lik e Lak, due bambini che non hanno madre (e quindi nemmeno ombelico) perché esistono da sempre. I due hanno una missione: sbarcare sulla Terra e raccontare a tutti che il mondo in realtà non esiste: esso è soltanto la materializzazione della loro favola preferita. La lettura è adatta ai piccoli filosofi in età della scuola media.

 

Sonia Cominassi, Alvise Gasparini, Federica Bonisiol

 

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Forme di Sophia: l’incontro tra la forma e il pensiero

La luce rossastra di un tramonto di inizio primavera che mi stavo lasciando alle spalle, filtrava dal finestrino sporco del treno su cui stavo viaggiando, di ritorno dal Salone del Mobile a Milano. L’ennesimo Salone. L’ennesima Milano, maestri entrambi a vestire benissimo il vuoto. Se c’è una sensazione che ho sempre amato, è quel senso vibrante di ebbra sazietà di bellezza che si prova in seguito a esperienze d’arte, siano esse luoghi, mostre, incontri. Bene, quella sera, in quel treno, percepii un senso di vuoto profondo, inevadibile. Mi sentivo impotente di fronte alla sfrontata degenerazione di un Segno che aveva completamente perso il suo valore classico, la sua responsabilità nel farsi portatore di funzione, conoscenza e di armonia. Un segno che era diventato volgare, svuotato di senso, e dunque di valore.

Il movimento grazie al quale le persone avevano sempre seguito le evoluzioni delle forme, ammirato l’innovazione delle geometrie degli oggetti plasmati da grandi menti ancor prima che grandi mani, sembrava essersi inesorabilmente invertito, e ciò che vedevo era un’industria ormai deprivata di identità e dignità, seguire servilmente il gusto (o l’assenza di esso) di mercati emergenti ricchi di denaro ma non di cultura etica ed estetica per spenderlo bene.

In quel viaggio ebbi una mia personale illuminazione, e decisi su quella poltrona polverosa che volevo nel mio piccolo restituire al design la coscienza della materia. E il pensiero alla forma.

Cominciai così ad immaginare proiettati sul vetro, mentre il paesaggio scorreva veloce tra le campagne emiliano-lombarde, oggetti dotati di una mente e un corpo. Del resto già Cicerone asseriva che l’etica sta all’estetica come l’anima al corpo, ed io volevo riappropriarmi di quella classicità che sapevo scorrermi storicamente nel sangue, e che sentivo tradita dal design odierno. Stiamo dimenticando che la nostra cultura affonda le sue radici in un passato che risale all’antica Grecia e agli ideali etici della classicità.

Dovevo solo REIMPARARE a fondere insieme questi due elementi miliari: Etica e Estetica

Utopia quindi? Pensare che le persone potessero scegliere un oggetto anche per la valenza concettuale e filosofica e infine poetica oltre che quella estetica e funzionale? Forse.

Ma io conoscevo la sorella minore di Utopia: Eutopia.

Ossia la pulsione verso il luogo migliore possibile. Un luogo esistente dunque, al contrario del luogo utopico.

E così ho fatto, non ho guardato mai in alto per non vedere la vetta della montagna perdersi tra il denso bianco delle nuvole, ed ho concentrato piuttosto lo sguardo su ognuno dei miei singoli, ma volitivi passi.

Non scelsi di creare librerie di design, esse nacquero spontaneamente, come se fossero proprio i libri quel luogo “possibile”. I libri avrebbero rappresentato la mia Eutopia, e creare dunque un contenitore all’altezza del contenuto. Custodire, contenere e proteggere, ma soprattutto celebrare quei piccoli oggetti portatori di conoscenza, era l’intento fondante delle Forme di Sophia. La libreria era l’oggetto che meglio poteva farsi portatrice di “significato”.

Già dalle prime opere ho attinto a piene mani dal mare magnum delle nozioni dei sistemi euclidei, dall’etica geometrica aristotelica e ancora dalle proporzioni auree e gli studi sui rapporti di Fibonacci.

Mi accorsi che stavo creando vere e proprie sculture con una funzione, le quali trovavano il loro senso solo se capaci di comunicare conoscenza. Monumenti domestici, dunque, dal latino monere, ossia ammonire, avvertire, rendere coscienti, capaci di trasmettere un messaggio potente che potesse elevarsi esso stesso ad opera d’arte e raggiungere e commuovere e far vibrare le corde interiori dell’osservatore. La scultura era soltanto un tramite, mentre la trasmissione del pensiero che vi soggiace era il vero scopo dell’eutopia delle Forme di Sophia. Non esiste geometria senza filosofia.

Non esiste materia senza pensiero.

Esiste la geometria del pensiero.

Mi imposi che ogni progetto lavorasse per l’etica, in una sorta di auto-giuramento di Ippocrate. E presi questo giuramento nell’unico modo in cui credo si debba prendere un giuramento: seriamente. Artisticamente.

Capii in quel periodo la potenza insita nella Filosofia. In quanto essa lavora sull’uomo, il quale arriva ben prima del professionista. E quest’ultimo può solo guadagnarne, insieme la mondo nel quale esso opera.

Ora, dal 2010, produco quelle che amo definire Sculture-librerie, che vendo in tutto il mondo grazie a internet e a poche ma coraggiose gallerie di design che sposano la mia visione, e soprattutto la mia fiducia nelle persone. In quelle persone che scelgono le opere delle Forme di Sophia perché le sentono come oggetti Pieni. Ove per “pieno”, intendo qualsiasi opera umana sia essa un piatto di pasta, un palazzo, un ponte, un quadro, un bicchiere, una sedia, un vino, plasmati da un pensiero profondo, una visione, una filosofia precisa del loro creatore. Ed evidenziare così una differenza che a mio parere esiste ancora tra Design e Moda, tra Durata ed Effimero.

Per quanto mi riguarda, ognuna delle librerie che disegno e realizzo artigianalmente sono un simbolo materico concepito per dare forma alle parole, frasi, pagine e riflessioni incontrate nei libri che ho amato, e che hanno trasformato la mia persona, e la mia vita. E in esse auspico possa resistere e pulsare ancora l’energia di quel cambiamento, e inondare l’anima e gli occhi di coloro che vi si troveranno dinnanzi.

Perché se è vero che questa “utopia” è diventata un lavoro, nonostante si affermi quotidianamente che siamo un paese che non legge, significa evidentemente che quella esigua comunità di lettori italiani, i libri li amano davvero, ed amano tutto ciò orbita intorno ad essi.

Sono oggi profondamente grato per aver fatto vincere, almeno temporaneamente, una scommessa che sulla carta, era perdente da tutti i punti di vista. Una scommessa apparentemente personale, ma in realtà profondamente collettiva.

Forme di Sophia è una Forma di Resistenza.

 

Andrea Riccò

Sono l’ideatore di Forme di Sophia – Design Filosoficoun progetto che ha visto la luce dopo svariati anni di intima decantazione, durante i quali la vita scorreva apparentemente lineare al di fuori, mentre una lenta ma inesorabile mutazione stava maturando nel suo interno. Trascorrevo il giorno a lavorare nella banca presso la quale operavo allora, e la notte sui libri a studiare Filosofia, mosso da una determinazione inscalfibile, certo che quello studio matto e disperatissimo, mi avrebbe condotto in un altrove di cui non avevo alcuna coordinata, ma che sentivo di voler perseguire con tutto me stesso.

 

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Libri selezionati per voi: maggio 2018!

Puntuali come la primavera che ha dato nuova vita alle nostre campagne, ecco le nostre proposte di lettura per il mese di maggio. Se il caldo inaspettato dell’ultimo periodo vi fa fremere per la gita della domenica o addirittura per le vacanze estive, noi vi consigliamo di darvi alla lettura perché con una storia nei pensieri l’attesa sarà indubbiamente più lieta!

 

ROMANZI CONTEMPORANEI

chiave-di-sophia-auto-da-feAuto da fé – Elias Canetti

Si tratta del primo ed unico romanzo mai scritto dal Premio Nobel per la Letteratura Canetti. Anno 1935. Bandito dai nazisti, venne riscoperto e apprezzato solo negli anni Sessanta. Nelle due parti in cui si compone troviamo il sinologo Peter Kien che vive in una condizione di isolamento e di apparente sicurezza con miriadi di libri a formare una vera e propria fortezza. Ha così in odio la vita che solo la convinzione di essere un “carattere” lo sostiene. Ma un “carattere” è anche la sua governante Therese, la cui bassezza è rigorosa. Nell’essere agli antipodi, sono accumunati dal rifiuto di ammettere l’esistenza di qualcos’altro nel mondo.

chiave di sophia il-mondo-nuovo-ritorno-al-mondo-nuovo-libro-79433Il mondo nuovo – Aldous Huxley

Uno dei più famosi romanzi distopici esistenti, il libro più bello ed inquietante uscito dalla penna di Huxley che anticipa temi quali l’eugenetica, lo sviluppo delle tecnologie di riproduzione ed il controllo mentale. Ambientato nell’anno di Ford 632, corrispondente all’anno 2540 della nostra era, il romanzo descrive una società strettamente classista il cui motto è “Comunità, Identità, Stabilità” e dove la vita è un’esistenza in serie. Una società tecnologicamente avanzata, priva di povertà e guerra, che ha però sacrificato in un’ironia negativa ciò che rende umano l’umano.

 

UN CLASSICO

chiave-di-sophia-svevo-senilitaSenilità – Italo Svevo (1898)

La figura dell’inetto, sempre al centro del linguaggio sveviano, ritorna in un classico poco conosciuto che, all’epoca della pubblicazione, suscitò non pochi malumori. Emilio Brentani, alter-ego di Zeno Cosini,  è un giovane impiegato di una compagnia assicurativa, incapace di vivere un’esistenza piena, adagiato su una quotidianità mediocre e grigia. La scoperta di una relazione avventurosa sembra poter salvare il “giovane impiegatuccio”, ma ben presto si scopre vecchio dentro, privato dell’energia vitale e della forza di sperimentare il vero amore. Un romanzo dall’acuta caratterizzazione psicologica, focalizzato sul protagonista e sulle menzogne che egli si crea per non dover affrontare le difficoltà del reale. Consigliato a tutti coloro che amano lo sguardo introspettivo, ricco di auto-critica e auto-ironia, nei confronti di un presente e di una condizione a volte poco soddisfacente.

 

SAGGISTICA

chiave-di-sophia-sono-puri-i-loro-sogni_bussolaSono puri i loro sogni – Matteo Bussola

Una lettera semplice e diretta scritta da Matteo Bussola, padre di tre bambine, diretta agli altri suoi “colleghi” genitori. La sua testimonianza ed esperienza personale fanno luce sui cambiamenti e i disagi tipici di questo tempo per quanto riguarda il sistema educativo e chi ne è coinvolto. Alunni, insegnanti, genitori. Una triade che fin dal primo giorno di scuola porta una buona dose di difficoltà da affrontare con una consapevolezza nuova e con uno spirito da costruire secondo valori e priorità da riscoprire.

 

JUNIOR

chiave-di-sophia-da-mary-taglio-e-piegaDa Mary taglio e piega – Eoin Colfer

Il rapporto delle ragazze con i loro capelli non è sempre roseo. La povera Mary ce li ha un po’ ricci, un po’ lisci, un po’ neri, un po’ marroni. Così decide di prendere provvedimenti, trasformandosi nella parrucchiera di se stessa. Vi lascio immaginare i malanni che farà! Se siete curiosi non perdetevi questo libricino adatto tanto alle femminucce quanto ai maschietti, di sei e sette anni circa. Il piccolo formato del libro lo rende ideale per essere tenuto in mano proprio dai lettori più piccoli. Inoltre, questo libro è un testo ad alta leggibilità: lo possono leggere tutti i bambini, anche quelli che con la lettura hanno qualche difficoltà!

 

Sonia Cominassi, Anna Tieppo, Alvise Gasparini, Federica Bonisiol

 

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Libri selezionati per voi: aprile 2018!

Finalmente la primavera è arrivata: il sole comincia ad alzarsi deciso, la natura si risveglia e i nostri occhi si riempiono di mille colori. Se state programmando le pulizie di primavera non dimenticate di spolverare i libri che decorano il vostro salotto… E concedetevi una pausa letteraria con uno di loro, o con una della nostre proposte.

 

ROMANZI CONTEMPORANEI

sveva-casati-modignani_la-chiave-di-sophiaVaniglia e cioccolato – Sveva Casati Modignani (2013)

Due gusti diversi che si legano bene insieme. Così anche Penelope e Andrea, sposati da diciotto anni e con tre figli. Tuttavia, la magica alchimia si spezza e lei, delusa e umiliata dalle scappatelle del marito, decide di andarsene con una lettera volta a spiegare il suo desiderio di fuga. Penelope dà così inizio ad un cambiamento esistenziale che lascia Andrea ad occuparsi della famiglia e ad affrontare le sue inadempienze coniugali. Per entrambi diviene l’occasione di scavare profondamente dentro loro stessi, con spietata sincerità.

 

a-parigi-con-colette_la-chiave-di-sophiaA Parigi con Colette – Angelo Molica Franco (2018)

Come ogni persona che dalla provincia si trasferisce in città, anche il rapporto di Sidonie-Gabrielle Colette con Parigi è profondo, quasi viscerale. La ville Lumière, insieme con la scrittrice Colette, è la protagonista del romanzo stesso. Una città affascinante in un periodo, quello della Belle Époque, in cui tutto sembrava possibile da realizzare. Una città in cui tutto inizia e tutto si compie. Qui Colette diverrà la scrittrice più apprezzata del suo tempo, amante della libertà e dei salotti della capitale.

 

UN CLASSICO

Schiave-di-sophia-sei-personaggi-in-cerca-dautore-pirandelloei personaggi in cerca d’autore – Luigi Pirandello (1921)

Chi ama le pièce teatrali ricche di ironia, morale e riflessione non può dimenticare di leggere i Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, un racconto che coniuga gli elementi linguistici di carattere dialogico ad una narrazione vivace e sbarazzina. In un’ambientazione che ha il sapore dell’indeterminato sei personaggi rifiutati cercano disperatamente un capocomico che voglia inscenare la loro vicenda: una storia ricca di drammi, amore, dolore, come potrebbe essere quella vissuta da ognuno di noi. Un’opera che sperimenta la tecnica del teatro nel teatro e che mette a nudo l’essenza della vita quotidiana secondo l’autore: un’inspiegabile commedia nel quale il singolo è chiamato a recitare una parte.

SAGGISTICA

chiave-di-sophia-misure-dellanima-perche-disuguaglianze-rendono-societa-infeliciLa misura dell’anima. Perché le diseguaglianze rendono le società più infelici – Kate Pickett, Richard Wilkinson

Una ricerca complessa e profonda di Kate Pickett e Richard Wilkinson in merito alle diseguaglianze. Il testo è frutto di studi condotti attraverso gli anni riguardo le cause e le implicazioni che la sperequazione dei redditi porta alle varie società. Il dato di diseguaglianza, in particolare quella economica, si riscopre essere alla base di molteplici disagi sociali quali stress, obesità, devianza riproponendo il binomio weberiano di economia e società secondo una stretta relazione dialettica. Un saggio prezioso, ricco di riferimenti e dati che possono far risvegliare la coscienza collettiva.

JUNIOR

chiave-di-sophia-consigli-alle-bambineConsigli alle bambine – Mark Twain, Vladimir Radunsky

Il titolo parla da solo: all’interno di questo libro veloce da leggere troverete una serie di consigli per ottenere delle ragazze a modo. E che modo! Scritto dal conosciutissimo Mark Twain più di un secolo fa, il testo è spassoso e talvolta irriverente. Ideale per un momento di lettura animata, quest’album illustrato è adatto a tutti, maschietti e femminucce, dai tre ai cinque anni. Se ben interpretato, il divertimento è assicurato!

chiave-di-sophia-topo-uccello-serpente-lupoTopo uccello serpente lupo – David Almond, Dave McKean

Un fumetto per i ragazzi della seconda fascia d’età della scuola primaria. In questa storia troverete degli Dei fannulloni che non creano più nulla poiché sono troppo impegnati a banchettare e a contemplare ciò a cui hanno già dato vita. E conoscerete tre ragazzi, che invece considerano il mondo incompleto e che auspicano l’esistenza di nuove forme di vita, come un topo, un uccello, un serpente e un lupo.

 

Sonia Cominassi, Anna Tieppo, Alvise Gasparini, Federica Bonisiol

 

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Libri selezionati per voi: marzo 2018!

Siamo piuttosto sicuri che negli ultimi giorni ci avete dato retta e avete seguito il nostro incoraggiamento a leggere un buon libro. Il freddo si sta facendo particolarmente sentire e con lui anche il piacere di accoccolarsi sul divano con una storia tra le mani. Alcuni di voi invece saranno rimasti bloccati per ore in treno o in qualche stazione a causa dei ritardi provocati dal maltempo, e chissà… magari avranno davvero trovato la salvezza nella compagnia di quel libro che da sempre si portavano appresso ma che ancora non erano riusciti ad aprire.

A tutti voi amanti della lettura ecco i nostri suggerimenti letterari per il mese di marzo. Fateci sapere se questi titoli sono piaciuti anche a voi, ci farebbe molto piacere!

 

ROMANZI CONTEMPORANEI

la-casa-del-silenzio-la-chiave-di-sophiaLa casa del silenzio – Orhan Pamuk

Fin dalle prime pagine Pamuk ci offre un senso di amarezza, distanza e negazione. Sentimenti oscuri che permeano le stanze di un’austera casa affacciata sul mare, abitata ormai solo dalla novantenne Fatma e dal figlio illegittimo del suo defunto marito, Recep. Tra di loro non c’è dialogo, ma indifferenza e tormento. La casa viene animata solo d’estate, all’arrivo dei tre nipoti della bisbetica Fatma, ognuno dei quali nutre un motivo diverso per convincere la nonna a vendere la casa.

padre-sergij-la-chiave-di-sophiaPadre Sergij – Lev Tolstoj

L’equilibrio tra fede e ragione, la ricerca costante del fondamento, della risposta mediante l’errare per questo mondo. Il principe Kasatskij protagonista del racconto è veicolo dell’indagine filosofica e religiosa dell’essere umano, dell’umanità intera che lo sta ad osservare tra le pagine scritte da Tolstoj. Giusto e sbagliato, bene e male convogliati in una vita, un’esistenza che si fa specchio e ci invita a conoscere tutte le cose, cercarle con insistenza e con pazienza, quasi a consegnarci ad un’esistenza che nella sua finitezza conterrà un impensabile infinito, una totalità capace d’abbracciare amoralmente ogni cosa necessaria della vita.

 

UN CLASSICO

fontamara-chiave-di-sophiaFontamara – Ignazio Silone

Ambientato in un paesello del territorio abruzzese, Fontamara narra la storia degli abitanti del posto, contadini poveri legati alla terra natale, segnati da un ritmo di vita immutato da secoli, accaniti lavoratori degli appezzamenti di terreno dove vivono. La caratterizzazione sociale è alla base del romanzo di Silone, che attraverso una polemica sottile mostra la situazione vissuta da una classe inconsapevole dei meccanismi di potere e per questo oggetto di prepotenze e di soprusi, a cui fatica a sottrarsi. I poveri “cafoni” sono presentati quali uomini profondamente tradizionali, da una viva cultura religiosa, dai costumi semplici ma allo stesso tempo bisognosi di svecchiamento. Un romanzo che induce alla riflessione, adatto a tutti coloro che amano pensare ad una realtà storica riletta in chiave letteraria, nella quale forte e vivo rimane scolpito il disegno sociale voluto dall’autore.

 

SAGGISTICA

la-citta-nella-storia-la-chiave-di-sophiaLa città nella storia – Lewis Mumford

L’americano Mumford tesse una voluminosa narrazione della città occidentale e dei cambiamenti cui essa è andata incontro nei secoli. Sfruttando gli strumenti d’indagine della filosofia, dell’economia, della sociologia e dell’arte, indaga le origini, il valore e il destino della città, dai primi centri mesopotamici fino alle metropoli contemporanee. Senza dimenticare le problematiche ecologiche e sociali che investono il presente, la città è presentata come lo spazio dove prende forma la vita comunitaria, dove si definiscono le regole di convivenza, dove la Storia inizia il suo cammino.

 

JUNIOR

la-leggenda-di-zumbi-limmortale-la-chiave-di-sophiaLa leggenda di Zumbi l’immortale – Fabio Stassi, Federico Appel

Come mostrato dalla bellissima illustrazione di copertina, questo fumetto vi porterà indietro nel tempo e in un luogo lontano. Vi immergerete nel Brasile del 1600 e conoscerete la storia delle tribù del luogo che dovettero sopportate le crudeltà dei colonizzatori europei. Zumbi vi insegnerà a combattere e a non lasciarvi sopraffare dalle ingiustizie. Una storia per tutti (sì, grandi compresi!) dai 10 anni all’insù.

 

SPECIALE RIVISTA

copertina-chiave-sophia-5La Chiave di Sophia #5  Le dimensioni dell’abitare

Gli spazi all’interno dei quali si svolge la vita umana sono molteplici e vanno oltre l’idea di “casa”. Questo perché non viviamo soltanto nella nostra abitazione ma abitiamo anche un paesaggio, una nazione, un mondo, una città, una comunità, una stanza, un contesto, la nostra propria persona. Una gamma dimensionale che, potenzialmente, non ha confini. Questi i temi affrontati nel dossier della quinta uscita della nostra rivista cartacea, di cui siamo molto soddisfatti e che non vediamo l’ora di farvi conoscere! All’interno di questo numero trovate anche un’intervista a Vito Mancuso e una a Mario Botta, contributi di Gianluca Ligi, Carla Danani, Giovanni Hänninen, Vittorio Lingiardi e molti altri articoli dei nostri giovani ed entusiasti editorialisti.

 

Sonia Cominassi, Alvise Gasparini, Anna Tieppo, Federica Bonisiol

 

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Libri selezionati per voi: febbraio 2018!

Siamo monotoni e pedanti, avete ragione! Ogni mese la nostra selezione bibliografica vuole ricordarvi il piacere della lettura. Ebbene, questa volta vogliamo proporvi un altro punto di vista sulla questione. Leggere, infatti, non è soltanto un piacere. Leggere aiuta.. Aiuta a rilassarsi e a prendere distanza dalle preoccupazioni quotidiane; favorisce le più diverse riflessioni sulla vita e sul mondo grazie ai personaggi con cui, attraverso la lettura, facciamo conoscenza. La lettura è quel piccolo ritaglio di tempo, non importa se di soli dieci minuti o ben tre quarti d’ora, che ci ritagliamo per stare in silenzio, dando forma, colore e dimensione alle parole che, nero su bianco, viaggiano di fronte ai nostri occhi. E allora, avete capito bene: cambino i modi per dirlo, ma la sostanza resta sempre la stessa.. Fatevi compagnia con un buon libro!

 

ROMANZI CONTEMPORANEI

qualcuno-con-cui-correre-grossman-la-chiave-di-sophia Qualcuno con cui correre – David Grossman

In questo suo libro l’israeliano Grossman indaga il mistero dell’adolescenza, superando gli aspetti più capricciosi e meschini per mostrarci la generosità di cui i giovani sono capaci. Il fil rouge è rappresentato dalla cagna Dinka, la quale porta i personaggi a trovarsi e scoprirsi. È Dinka che guida il giovane Assaf in una folle corsa per le brulicanti strade di Gerusalemme, ai cui angoli incontrerà strani ed inquietanti personaggi. Fino all’incontro con una giovane, Tamar.

 

il-valzer-degli-addii-la-chiave-di-sophiaIl valzer degli addii – Milan Kundera

Uno dei romanzi più scorrevoli e semplici di Kundera. La struttura è composta di cinque atti, come del resto l’intera vicenda narrata è suddivisa in sole cinque giornate. Il tempo di un valzer, uno scambio di movimenti, di gesti del corpo in relazione all’altro da sé. L’infermiera Ruzena e il trombettista Klima si propongono come protagonisti ma saranno solo una parte di tale composizione. La staticità è rotta, impedita dalle coppie danzanti, dagli spettatori in sala fino al termine della rappresentazione, fino all’esaurimento di tutti gli atti volti ad un’unica necessaria conclusione degna delle più grandi tragedie greche.

 

UN CLASSICO

se-questo-e-un-uomo-la-chiave-di-sophiaSe questo è un uomo – Primo Levi

Da poco è trascorsa la giornata della memoria, cogliamo l’occasione per consigliarvi la lettura di un classico che molti conoscono ma non tutti hanno letto: Se questo è un uomo di Primo Levi. L’esperienza del lager, narrata in prima persona dal protagonista, coglie la drammaticità della vita precaria di chi è sottoposto ad atroci pene e si intreccia a profonde riflessioni umane. Un percorso che, dagli albori dell’esperienza leviana, attraversa l’intera vicenda storica, non risparmiando le narrazioni più crude, fatti che solo chi ha vissuto in prima persona non riesce a dimenticare. Con grande maestria Levi è in grado di raggiungere il lettore, lasciando una nota a dir poco amara, che segna le coscienze. Un romanzo adatto a tutti coloro che amano lo sguardo storico, la narrazione nuda, efficace che, senza tanti orpelli retorici, racconta la realtà dei fatti, facendo riflettere sui veri valori e sul buio profondo che talvolta riempie l’animo umano.

 

SAGGISTICA

il-ramo-doro-la-chiave-di-sophiaIl ramo d’oro – James G. Frazer

Una grande raccolta in tredici volumi di credenze e tradizioni popolari sulla magia e la religione dei popoli di tutto il mondo, pubblicata tra il 1911 e il 1936. Partendo dal culto di Nemi e distinguendo tra magia e religione, Frazer si sofferma sui riti praticati dai più diversi popoli e tribù. Li spiega in modo coerente, facendo un parallelismo fra la nascita, la morte e la rinascita della vegetazione e la nascita, morte e resurrezione del dio, che viene visto come personificazione della natura, come «dio arboreo».

 

JUNIOR

da-uno-a-infinito-la-chiave-di-sophiaDa uno a infinito – Donata Turlo

Se ai vostri bambini piacciono la matematica, gli indovinelli e gli enigmi questo è il libro adatto a loro. Protagonisti due piccoli-grandi amici, Marcy e Leo, che passano tutti i pomeriggi studiare (e fare merenda) insieme. Dopo lo strano ritrovamento di una chiavetta USB conficcata nel divano di casa di Marcy, i due intraprenderanno un misterioso viaggio davanti allo schermo del vecchio computer del papà di Leo. Un viaggio fatto di enigmi che di volta in volta li porteranno ad un livello di gioco superiore. Chi mai avrà nascosto la chiavetta? Cosa avrà voluto far sapere ai due amici? A voi la lettura per scoprirlo!

 

Sonia Cominassi, Alvise Gasparini, Anna Tieppo, Federica Bonisiol

 

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“Finché c’è prosecco c’è speranza”: intervista alle due menti creatrici

Nelle maestose e incantevoli colline dove anche La Chiave di Sophia è nata, nel circondario della provincia di Treviso, si stanno sviluppando efferati crimini contro uomini e umanità. Misteriosi omicidi e terreni che si contaminano, si ammalano e fanno ammalare chi ci vive e ci sopravvive.
Questo il panorama in cui veniamo balzati nell’opera Finché c’è prosecco c’è speranza, in duplice versione di romanzo (dell’autore Fulvio Ervas) e film (del regista Antonio Padovan). E noi, incollati al grande schermo, affascinati dai colori e dai luoghi che l’attento sguardo del regista è riuscito a rendere arte, abbiamo iniziato a riavvolgere la trama cercando di capire chi fosse il colpevole di questo giallo. Un colpevole c’è sempre. E non rimane mai relegato a chi ha effettivamente commesso un reato, ma si profila nell’ombra qualcosa di più vasto. Le responsabilità sono condivise e la trama si infittisce, per questo abbiamo avuto bisogno dell’ironia che costantemente smorzava tematiche comunque profonde, delicate, fondamentali.

Ne usciremo vincitori? Solo per aver trovato il colpevole dei delitti? O dietro a quest’opera si nasconde un messaggio che il nostro territorio grida e ci sussurra, attraverso un libro ed un film che parlano tanto di Treviso, quanto di ogni zona sfruttata e abusata?

La risposta la dovremo cercare tra le righe, facendo venire a galla quell’ispirazione da detective che è in ognuno di noi mentre leggiamo o guardiamo un giallo avvincente.

Siamo quindi andati a intervistare l’autore e il regista per raccogliere altri indizi.

Buona lettura!

 

Reshoring: un concetto nuovo che si sta sviluppando nel panorama lavorativo e che prevede il ritorno in patria dei processi produttivi delle aziende che invece avevano cercato la loro fortuna all’estero. Finché c’è prosecco c’è speranza sembra che abbia introdotto questo concetto anche nel mondo dell’arte letteraria e cinematografica. Tornare nel proprio territorio e farne terreno di attività lavorativa. Sfruttare le nostre risorse locali per fare la differenza rispetto al resto.
Questa può essere una chiave di lettura della scelta di aver ambientato la trama del romanzo e quindi del film su questo territorio?

AP – In realtà il romanzo è del 2010 ed era già ambientato nelle colline trevigiane, da cui provengo, e dove abbiamo girato il film. Però sicuramente c’è stata una forte e intima mia energia alla base del desiderio che mi ha spinto a cercare un romanzo che parlasse “di casa mia”, arrivando al libro di Fulvio Ervas.
In Hollywood Ending, Woody Allen interpreta un regista che perde la vista a causa di una crisi nervosa. Quando poi la riacquista e rivede sua moglie dopo mesi, ne resta innamorato, le dice “ogni marito dovrebbe diventare cieco per un periodo”. Penso che la stessa cosa sia successa a me, ma con il territorio da dove provengo. Dopo dieci anni a New York sono tornato con l’occhio innamorato del turista, di chi non ci vive tutti i giorni, e quindi si è ancora assopito alla bellezza. Allo stesso tempo però era casa mia, quindi sapevo di cosa andavo a parlare. Spero che tal senso penso che il mio “partire e poi ritornare” sia stato utile a questo film.

Finché c’è Prosecco c’è speranza è un’opera molto radicata nei luoghi e nel territorio che mette in scena. In vista di un’eventuale e futura distribuzione internazionale quali sono, secondo lei, gli elementi che potrebbero far più presa su un pubblico straniero?

AP – Penso che proprio nella sua “piccola” specificità, sia geografica che sociale, la storia raccontata possa diventare universale, e anche interessante. Le problematiche di cui parla il film sono internazionali, e allo stesso tempo abbiamo appoggiato lo sguardo in un angolino di Italia affascinante e ancora relativamente vergine dal punto di vista cinematografico.

FE – Dobbiamo produrre l’idea che anche un paese come l’Italia, fragile sul piano morfologico, e bellissimo, cresce una sensibilità di tutela del territorio, un’attenzione verso il suo uso che consideri la conservazione come un bene fondamentale e, allo stesso tempo, un bene comune sia alle generazioni presenti che a quelle future. Preservare la bellezza e favorire la compenetrazione delle attività umane  con la forma, e i limiti, del territorio è un valore universale.

La tematica ambientale è molto forte nel film e nel libro, essendo il nodo cruciale attorno cui si sviluppa la serie di omicidi. C’è un interesse particolare che la ha spinta ad affrontare questo tema? A cosa si è ispirato? A quali eventi/notizie?

FE – Personalmente considero la difesa del territorio, sopra il quale posiamo i piedi e dal quale ricaviamo l’energia e la materia di cui ci nutriamo, l’unica, sensata, possibilità di avere rispetto di sé e degli altri.  Ogni attività umana dovrebbe misurarsi con questo principio. Il resto sono follie, i cui effetti esplodono a tempo.

AP – La cosa che più mi ha colpito nelle storie di Fulvio Ervas è la sua lungimiranza nella gestione della nostra storia, che passa inevitabilmente anche attraverso il modo in cui gestiamo l’ambiente. Fulvio vede già quello che vedrebbe un alieno che arriva sulla terra tra 1000 anni, e ci dice dove e cosa stiamo sbagliando. Questo modo di vedere la vita “secolo dopo secolo” invece che “giorno dopo giorno” lo porta ad avere una voce saggia ma leggera. E’ chiaro che nella gestione delle colline del Prosecco, ad oggi, qualche passo falso è stato fatto, e penso che il peccato originale sia proprio la poca lungimiranza.

Il rispetto per il territorio è qualcosa che non si può solo insegnare a parole, ma va trasmesso con emozioni, racconti, storie, vita vissuta e sensibilizzazione. Un libro e un film possono partecipare a quest’opera di cambiamento di mentalità a cui siamo chiamati dalla natura stessa? In che modo?

FE – Completamente d’accordo: c’è bisogno di una narrazione che faccia dell’ambiente un protagonista fondamentale. La nostra isola del tesoro. Naturalmente per avere questo tipo di sensibilità bisogna praticare il rispetto dell’ambiente, altrimenti si perde in profondità e in prospettiva. Credo che costruire, narrativamente, empatia verso chi ha a cuore questo nostro, splendido, pianeta crei un campo di forze, una sorta di “legione” di persone civili, innamorate della vita e del futuro.

AP – L’uomo racconta storie fin da quando è apparso su questo pianeta, e penso che lo facciamo perché sono lo strumento più potente che abbiamo per tramandarci qualcosa, trasmettendo quello in cui crediamo, legando a doppio filo valori e emozioni, perché arrivino in profondità. Il film non ha la presunzione di insegnare, ma penso sia impregnato di quello in cui noi crediamo.

L’idea di girare il film è nata in un club del libro per sole donne e nel film sono molti i personaggi femminili che si ritagliano un ruolo di prim’ordine nella storia. A quale di queste figure è rimasto più legato, una volta terminate le riprese?

FE – Personalmente il personaggio femminile, nel romanzo, a cui ho dedicato più immaginazione e energia narrativa è Celinda Salvatierra, una passionaria combattente per conservare il territorio.

AP – Sono molto legato alle donne del film, in particolare provo molto affetto verso la malinconia che Silvia d’Amico è riuscita a conferire a Francesca, un tratto per nulla scontato dalla sceneggiatura, ma che lei ha saputo catturare con intuito e talento, dando vita a un personaggio forte ma ferito, vero.

In un’epoca monopolizzata da sequel e serie tv, prevede che ci sarà una serializzazione cinematografica anche per l’ispettore Stucky?

AP – C’è qualche discorso in corso… la cosa mi fa piacere perché vuol dire che c’è voglia di conoscere di più i personaggi cui abbiamo dato vita. Non è semplice ma personalmente mi piacerebbe vedere di nuovo Stucky, e se ci dovessero essere le condizioni di fare un bel lavoro non direi di no.

Una delle cose che colpisce maggiormente nel film sono i colori. Colori di una potenza espressiva che esce dallo schermo e investe lo spettatore che si sente attratto e trascinato dentro i panorami della trama. In che modo il libro ha ispirato e aiutato la creazione di questo effetto? Pensi che l’aspetto visivo ed estetico sia molto impattante per colpire una persona?

AP – Grazie. Penso che i colori (sia delle luci della fotografia, che delle sceneggiature) siano uno degli strumenti più importanti del cinema. E’ uno degli aspetti a cui mi piace dedicare maggior attenzione. Rispetto al romanzo, ambientato d’estate, ho voluto azzardare le riprese in autunno, nonostante i rischi metereologici, perché ero convinto che i colori sarebbero stati più adatti alla storia che raccontavamo.

Per trovare una chiave di lettura che vada oltre alla trama del libro e del film, quale potrebbe essere un messaggio che questa storia vuole lasciare ai lettori e agli spettatori?

AP – Al di la della presa di posizione “ambientalista” spero abbastanza chiara, penso che il film (doverosamente, essendo un giallo) parli di giustizia. Giustizia intesa come tema assoluto, “di stato”, verso chi commette crimini, ma anche e soprattutto verso se stessi.
Ho voluto caricare Stucky di un dilemma che nel romanzo non c’era, legato alla storia di suo padre, e che questa particolare inchiesta, dove i cattivi sono i buoni, riporta a galla. Nel monologo finale di Stucky, Beppe è stato bravissimo a comunicare il dolore di una persona che ha ricevuto un torto doloroso ma che al tempo stesso ricorda a se stesso ogni girono che la vendetta non è giustizia.

La speranza a cui si appella il titolo, a cosa si riferisce? Che speranza possiamo continuare a coltivare? Di un cambiamento del rapporto tra l’uomo e il territorio in cui vive?

FE – Inizialmente era ironico: se facessimo tutti delle cose con le bollicine, cioè creative e lungimiranti, si batte la crisi. Ma un altro significato che c’è nel film è: se fai vino buono nel rispetto del territorio il territorio sopravviverà e c’è  speranza per le generazioni future.

 

Giacomo Dall’Ava

 

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Libri selezionati per voi: gennaio 2018!

Nuovo anno, stessa rubrica! Non vogliamo infatti sottrarci all’abituale appuntamento dei consigli di lettura del primo week end del mese. Riprendendo un famoso proverbio, domani l’Epifania tutte le feste si porterà via; ma la voglia di aprire un libro e perdersi tra i fiumi d’inchiostro nero siamo sicuri che non se ne andrà mai, malgrado lo scorrere delle stagioni e indipendentemente dal livello in cui si arresta la temuta colonnina di mercurio. 

Augurando a tutti voi un 2018 ricco di letture di ogni genere, ecco a voi le nostre prime proposte dell’anno.

 

ROMANZI CONTEMPORANEI

i-figli-della-mezzanotte-la-chiave-di-sophiaI figli della mezzanotte – Salman Rushdie

Il 15 agosto 1947, nel momento in cui l’India proclama l’indipendenza, a mezzanotte, nascono mille e uno bambini. Quest’uno si chiama Saleem Sinai, il quale, giunto ormai al capolinea della sua lunga vita, decide di raccontarsi, senza fretta, indugiando sulla sua genealogia e sulla storia del suo paese. Saleem non è mai stato un bambino normale, anzi, così come gli altri mille bambini, possiede una dote unica e straordinaria: può penetrare nel cuore e nella mente degli altri essere umani.

poe-racconti-la-chiave-di-sophiaRacconti – Edgar Allan Poe

Si tratta della più famosa raccolta di testi di Edgar Allan Poe, piena di inquietanti tematiche e persecuzioni immaginarie, il tutto insaporito da allucinosi alcolica e delirio paranoico. Dal disegno criminoso all’esecuzione materiale del reato, l’autore dà prova di uno stile meticoloso e quasi maniacale. Alle efferatezze raccontate nel dettaglio, seguono una sconcertante disinvoltura e tranquillità post factum.

le-braci-la-chiave-di-sophiaLe braci – Sandor Marai

La vita in una brace di un caminetto. Il lento ciclo che per essa si compie è permeato d’una necessità, la stessa che vi è nella fiamma che brucia senza esitare o chiedersi il perché. Le braci è un romanzo di emozioni e di azioni che si susseguono inesorabilmente tra giusto e sbagliato, tra memoria e presenza. L’accensione, la vivificazione della fiamma e il suo naturale spegnimento fungono da ritmo della vita e dell’amicizia dei protagonisti Henrik e Konrad. La discontinuità, i picchi di violenza e amore sono la cornice dell’esistenza e dei rapporti non-perfetti di tutti noi.

 

SAGGISTICA

armi-acciaio-malattie-diamond-la-chiave-di-sophiaArmi, acciaio e malattie – Jared Diamond

Premio Pulitzer nel 1998 per la saggistica, Diamond offre ai lettori un testo affascinante sul perché siano stati proprio gli europei, tra tutti i popoli presenti sulla terra, a condurre in diversi momenti storici opere di conquista e a concentrare di conseguenza nelle loro mani gran parte del potere mondiale. Diamond affronta un lungo viaggio spaziale e temporale volto all’individuazione di casi esemplari che possano suffragare la sua fondamentale intuizione circa la correlazione esistente tra l’orientamento geografico dei continenti e la possibilità di accesso al potere. In tal modo l’autore spiegherà anche il legame tra le armi, la produzione di acciaio e la diffusione di malattie.

 

JUNIOR

un-giorno-senza-un-perche-cali-la-chiave-di-sophiaUn giorno, senza un perché – Davide Calì & Monica Barengo

Al Signor I, un giorno, spuntarono le ali. Vorreste sapere il perché? Senza nessun perché! Da quel giorno tutti i conoscenti del Signor I si prodigarono a dire cosa ne pensavano della strana faccenda.. Voi vi siete fatti qualche idea? Un album illustrato dolce e poetico, fatto di poche parole e per questo adatto ai bambini più piccoli. Vi svelo che.. alla fine il Signor I conoscerà un bellissimo perché!

 

Sonia Cominassi, Alvise Gasparini, Federica Bonisiol

 

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