Per una quarantena culturale: i nostri consigli di lettura

In questi giorni di emergenza sanitaria molti di voi, costretti a cambiare le proprie abitudini, si saranno chiesti come trascorrere le lunghe giornate di quarantena, rendendole produttive e abbattendo la noia. È difficile accettare di non poter uscire, di non vedere gli amici, di non farsi quel week-end in montagna che avevamo desiderato con grande intensità, tanto che qualcuno avrà avuto la percezione di essere oppresso e chiuso tra le quattro pareti domestiche.

Noi di La Chiave di Sophia ci siamo impegnati per aiutarvi a rispettare il motto #iorestoacasa e allo stesso tempo per rendere il vostro tempo significativo e, chissà, magari per scoprire passioni da molto tempo sepolte. Per questo vi proponiamo una selezione di libri da leggere in questo periodo, suddivisi in tre grandi categorie: Il piacere dei classici, Viaggiare con la mente, Un momento di introspezione.

 

Il piacere dei classici

classiciLa classicità, ispirazione del pensiero universale e maestra di vita, può darci il giusto sostegno  in un momento difficile, spingendoci a riscoprire il nostro passato, attraverso personaggi che hanno il sapore dell’uomo contemporaneo. Se amate il filone del fantastico sicuramente fa per voi la trilogia di Italo Calvino I nostri antenati: Il visconte dimezzato, il barone rampante e il cavaliere inesistente, che induce a leggere i difetti e i vizi dell’uomo, attraverso metafore fortemente allegoriche. Dal tema del doppio al conflitto tra istinto e ragione, il tutto condito da immagini che rimandano ad un tempo che fu.

Per chi, invece, predilige i racconti brevi, ma non per questo meno profondi, è consigliata la lettura di La botique del mistero di Dino Buzzati, una selezione dei migliori scritti dell’autore, che rimanda ai nostri comportamenti quotidiani, specchio delle debolezze e delle paure di ognuno di noi.

Infine chi ama affrontare i conflitti tra sentimento e ruolo sociale, tra passione e vita borghese può immergersi in Camera con Vista di Edward Morgan Forster, ambientata nell’epoca vittoriana e incentrata sulla storia di Lucy Honeychurch, giovane ragazza intenta alle convenzioni sociali, costretta ad affrontare la lacerazione tra la propria emotività e il perbenismo borghese.

 

Viaggiare con la mente

viaggioSe in questo periodo non si può viaggiare fisicamente, nessuno ci vieta di farlo con la mente! Vi consigliamo a questo proposito Aleph di Paulo Cohelo, che ci fa camminare attraverso il percorso della Transiberiana, tra Africa, Europa e Asia, per arrivare a scoprire il vero viaggio, che è in fondo quello dentro noi stessi. Una sorta di diario di bordo che può aiutarci ad ampliare i nostri orizzonti, in un percorso a tappe, come è in fondo la vita di ognuno.

Ma sul tema del viaggio, questa volta di stampo onirico, non può mancare l’opera IQ84 di Haruki Murakami, vero e proprio capolavoro dello scrittore giapponese, che intreccia due universi paralleli, abbattendo le barriere fisiche tra la realtà e il sogno. Chi ci assicura che il mondo in cui viviamo è davvero quello reale? E se invece esistesse un luogo altro, in cui le leggi in cui crediamo vengono meno? Non resta che provare a viaggiare oltre la nostra quotidianità e vedere quello che si può scoprire.

 

Un momento di introspezione

introspezioneLa riflessione e l’introspezione in un momento di gravità pubblica e di estrema emergenza gioca una certa importanza, per questo abbiamo pensato di consigliarvi Lettere contro la Guerra di Tiziano Terzani, che a partire da un evento drammatico quale l’11 Settembre 2001, spinge a mettere da parte l’odio, il rancore verso il prossimo e a riflettere sul senso di umanità, sull’uomo e sulla necessità di un equilibrio con sé e con chi gli sta difronte. È inutile accanirsi gli uni contro gli altri, ci insegna Terzani, ma bisogna tentare di comprendere per poter ricostruire una società migliore, di pensare a cause e conseguenze, di aprirci verso il prossimo.

In alternativa, se faticate ad uscire dagli schemi e a cambiare le vostre abitudini in un momento in cui la necessità ve lo impone, non c’è lettura migliore che Per dieci minuti di Chiara Gamberale, un romanzo che spinge a sforzarsi a combattere le proprie rigidezze e a guardare il mondo con altri occhi, passo dopo passo. Provate anche voi a fare per soli dieci minuti alcune attività mai prima sperimentate e riuscirete forse a capire meglio il vostro io e a lasciarvi andare.

Infine, la ricerca delle proprie origini è un sentimento che nasce da un’esigenza di scoperta, legata alla propria identità e all’ esistenza. Una buona lettura a questo proposito può essere Un cappello pieno di ciliege di Oriana Fallaci, un romanzo in cui la scrittrice indaga le proprie radici, ricostruendo la storia e la vita dei suoi nonni e dei suoi antenati.

 

Anna Tieppo

 

[immagine tratta da unsplash.com]

 

copabb2019_ott

Riscoprire il valore del libro e della lettura

Il dominio della virtualità e la digitalizzazione crescente hanno marginalizzato il libro, sostituendo il tempo, lento e paziente della lettura con la bulimia di informazione che passa attraverso social media e social network. I flussi inarrestabili e ingovernabili di informazioni stanno operando una metamorfosi antropologica che può essere sintetizzata come un passaggio da homo cogitans a homo videns, laddove il vedere non è più preceduto né seguito dall’esercizio del pensiero autonomo. Questo lo si riscontra quotidianamente: la compagnia del libro e l’esercizio della lettura hanno lasciato spazio allo scroll, allo scorrere delle dita su smartphone e tablet. I capi sono chini, non più su un libro, ma sui prolungamenti bionici delle nostre braccia, che ormai vicariano perfino le nostre menti.

Il libro e la sua fruizione sembrano non poter competere con la rapidità e il dinamismo che contraddistinguono la civiltà tecnologica. L’incanto del libro sembra svanito. Alla lettura si preferisce il consumo di video, immagini, notizie flash costituite solo da titoli ad effetto e prive di contenuti. La pratica consumistica, a servizio di una società che ci preferisce fruitori compulsivi, piuttosto che esseri pensanti, catalizza la nostra attenzione, impoverendola di ogni riflessione e mediazione operata dall’intelletto, chiudendo gli orizzonti e ogni prospettiva ulteriore rispetto al pensiero dominante. Come dimostrano i più recenti studi1, questo conduce inevitabilmente a un impoverimento delle facoltà intellettive con perdita di equilibrio interiore, saggezza e una drastica riduzione del pensiero critico.

I libri e il loro significato sembrano entità museali, relitti affondati negli abissi del mare. Il libro, tuttavia, ha la forza sorprendente di creare incrinature rispetto all’omologazione e al conformismo dominanti, di introdurre discontinuità nello status quo. Non è forse questo che vuole mostrarci l’artista Jorge Mendez Blake, inserendo proprio un libro alla base di un muro di mattoni nell’opera ribattezzata per l’appunto L’impatto del libro (2007)? Simbolicamente, l’artista intende comunicare che, seppur in maniera minima, il libro genera un cambiamento, un’impercettibile breccia all’interno di un muro apparentemente statico.

Il libro e la sua lettura generano in chi legge delle fenditure che minano la stagnazione del pensiero, che sovvertono le idee fisse, generando riflessioni nuove, favorendo la conoscenza di prospettive diverse, incoraggiando la costruzione di un pensiero laterale e critico rispetto all’omologazione della società ipermoderna. Il libro sta alla persona e alla realtà, come quel volume installato da Blake sta al muro. Una modificazione in apparenza irrilevante eppure capace di interrompere la continuità lineare del muro e di creare un lievissimo dislivello che, altrimenti, non vi sarebbe. Il libro apre una fessura sulla realtà esterna, ci invita ad abbandonare ogni rigido schematismo, a cambiare punto di vista sul mondo e sulla narrazione che di esso ci viene quotidianamente proposta e imposta.

Il libro può riportarci inoltre in contatto con la nostra interiorità stimolando il colloquio interminabile con noi stessi, aiutandoci talvolta a trasformare le nostre ferite in feritoie attraverso le quali far passare la luce di un nuovo inizio, di una nuova opportunità di consapevolezza e di senso. Il libro apre finestre sul mondo e su noi stessi. Oltre ogni confine, il libro invita ad abbandonare pregiudizi figli di una nefasta povertà educativa e culturale.

Il libro è sempre incontro con il diverso, con qualcosa di altro. In questo senso nutrirsi attraverso un libro significa relazionarsi con l’alterità, dapprima la propria, quella che ci abita e che talvolta affiora in maniera perturbante e in un secondo momento con quella dell’altro, simbolicamente rappresentata dal libro. A questo si aggiunge il fatto che il libro è sempre e ulteriormente apertura ad altro. Infatti, lungi dall’esaurire la conoscenza e la ricerca, il libro le stimola, suggerendo l’accesso ad altri testi, pertanto a nuovi orizzonti e nuove prospettive. Proprio in questo senso il libro è un potente antidoto contro ogni idea, pensiero, volontà che voglia proporsi come definitiva, restringendo le possibilità di una riflessione altra, differente.

Per questo, come non pensare al fatto che una delle prime mosse di ogni regime dittatoriale è quella di prendere il controllo e attivare la censura sui libri e su coloro che li scrivono, proibendone l’accesso, mettendoli all’indice o addirittura eliminandoli? Questo delirio è necessario ad ogni forma di governo autoritario al fine di favorire l’instaurazione e il mantenimento di un pensiero unico. Contrariamente, l’insegnamento che proviene dal libro è quello dell’apertura contro ogni forma di chiusura, della libertà di pensiero contro ogni forma di restrizione.

Diversamente da ogni tentativo sociale, finanziario e politico di appiattire la vita al già dato, il libro è un orizzonte sconfinato e vitale che nutre l’esistenza, che le concede un ampio respiro permettendole così di trascendersi. È questa l’intramontabile la lezione del libro: di non essere mai sufficientemente esaustivo, di invitare sempre ad esplorare nuovi territori, sconosciuti, impensati, aprendo varchi nei diversi muri, fisici, psicologici o sociali e nell’abolire confini, aprendo la mente di chi legge affinché s’incammini verso l’infinita materia della conoscenza e verso l’alterità che feconda la vita, che ne dilata l’orizzonte e che la riempie di significato.

 

Alessandro Tonon

 

NOTE:
1. Cfr. M. Spitzer, Demenza digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi, Corbaccio, Milano, 2013.

la chiave di sophia 2022

Estate con Sophia: i nostri consigli di lettura brevi ma ben pensati

Alcuni di noi stanno per partire per le vacanze e in questi giorni si è avviato un gran bel dibattito nelle nostre chat per suggerirci a vicenda dei libri da mettere in valigia. Convinti che anche voi state affrontando o affronterete gli stessi dilemmi, abbiamo pensato di condividere con voi alcune selezioni di lettura su cui siamo stati tutti d’accordo. I criteri fondamentali sono stati questi: riflessione, brevità, godibilità.
Ogni membro della Redazione ha scelto due titoli a sua opinione fondamentali, selezionati accuratamente in base alle proprie inclinazioni e i propri interessi. Ottimi per essere letti o riletti, scoperti o finalmente scelti, dopo averli puntati da diverso tempo, per il vostro tempo libero, ecco a voi i libri con cui trascorrere le vostre vacanze!

 

sara-foto_la-chiave-di-sophia

 

SARA

 

sara-libri_la-chiave-di-sophiaSara sta affrontando un dottorato di ricerca in etica clinica, infatti la sua specialità sono le tematiche legate alla bioetica. Per questo vi consiglia L’intruso del filosofo francese Jean-Luc Nancy: si tratta di un testo autobiografico sull’esperienza di trapianto di cuore che l’ha indotto ad una riflessione identitaria che ha molto da raccontare anche sul nostro rapporto con l’alterità. In alternativa, da inguaribile romantica, Sara vi consiglia il Simposio di Platone: un testo famosissimo anche perché accessibilissimo che condensa attraverso la forma incalzante del dialogo le prime riflessioni filosofiche occidentali sul tema più grande di tutti. Se ve l’hanno consigliato già in tanti e non l’avete letto, forse è l’ora di farlo!

 

alessandro-tonon_la-chiave-di-sophia

 

ALESSANDRO

 

alessandro-tonon-libri_la-chiave-di-sophiaLa riflessione sull’esistenza e la ricerca di senso sono due tra i temi più cari ad Alessandro, che non a caso lavora anche come counsellor. Proprio grazie al suo lavoro sa bene come la felicità e la sua ricerca costituiscano una vera e propria costante per l’essere umano. A tutti coloro che si ritrovano in questa affermazione, lui consiglia L’arte di essere felici esposta in 50 massime di Schopenhauer perché proprio l’elaborazione di questi pensieri ha aiutato il filosofo a superare alcuni momenti difficili della propria vita. Una chiave importante per la felicità tuttavia è conoscere sé stessi: in questo trova essere illuminante un breve scritto del filosofo austriaco Martin Buber dal titolo Il cammino dell’uomo. Si tratta di un libro che parla direttamente al cuore del lettore e lo esorta a tornare in sé stesso perché questo è il vero inizio del cammino umano.

 

anna-tieppo-foto_la-chiave-di-sophia

 

ANNA

 

anna-tieppo-libri_la-chiave-di-sophiaPer questa selezione Anna ha cercato tra i suoi autori preferiti risalendo fino agli anni del corso di laurea in Letteratura contemporanea e ha scelto uno dei testi più intimi e intensi di Oriana Fallaci, Lettera a un bambino mai nato. La forza di questa raccolta di lettere sta anche nella definizione generica della protagonista, che permette a chiunque legge (se donna) di ritrovarsi nelle sue parole; esso ha origine dalla vicenda personale della scrittrice ed è una riflessione non solo sulla maternità e sull’essere donna ma anche sul concetto di identità. Sull’identità/alterità e sulla vita vissuta come su un palcoscenico vi propone invece Nebbia dello spagnolo Miguel de Unamuno, per molti un degno anticipatore di Pirandello.

 

massimiliano-mattiuzzo-foto_la-chiave-di-sophia

 

MASSIMILIANO

 

massimiliano-mattiuzzo-libri_la-chiave-di-sophiaAnche Massimiliano come Sara suggerisce qualcosa dal sapore antico, qualcosa che ci riporta nelle profondità, alle origini della nostra cosiddetta cultura occidentale.  L’angolazione da lui privilegiata è quella di Nietzsche, che nel corso dell’Ottocento grazie alla sua opera La nascita della tragedia ci introduce con chiarezza e in modo magistrale nell’universo tragico greco, del quale oggi dovremmo riscoprire alcuni elementi. Molto più dura per lui è stata la scelta tra gli scritti del suo autore preferito, Dostoevskij. Il consiglio è questo: prima di tentare la scalata a mattoni come I fratelli Karamazov o I demoni, lasciatevi sedurre da Memorie dal sottosuolo. Si tratta di un viaggio introspettivo tra i migliori mai scritti che (lo promette) cambierà completamente nel lettore il suo approccio nei confronti di sé stesso e delle proprie riflessioni. Sembra convincente, non trovate?

 

federica-bonisiol-foto_la-chiave-di-sophia

 

FEDERICA

 

federica-libri_la-chiave-di-sophiaFederica non ha dubbi: la lettura migliore sotto l’ombrellone sono i Pensieri di Blaise Pascal, il quale con la sua scrittura intuitiva e veloce ma allo stesso tempo profonda confeziona un testo aperto a molteplici riflessioni sui grandi temi dell’esistenza, come la felicità, il tempo, la giustizia. Ugualmente scorrevole e denso di riflessione è Il viandante della filosofia, scritto da Umberto Galimberti con Marco Alloni, lettura ideale per approcciarsi all’opera di Galimberti ma anche alla filosofia stessa, intesa qui come disciplina che può aiutare ad analizzare meglio la contemporaneità e dunque a comprenderla. Del resto Galimberti resta giustamente nel cuore di tutti coloro che si sono laureati in filosofia a Ca’ Foscari.

 

elena-casagrande-foto_la-chiave-di-sophia

 

ELENA

 

elena-casagrande-libri_la-chiave-di-sophiaUna persona come lei che, oltre alla filosofia, ama il trekking e la montagna non può non consigliare Camminare di Henry David Thoreau, un libro che diventa un inno alla libertà dell’uomo che vede nel camminare un moto di elevazione spirituale, un itinerario interiore verso la purezza infinita e divina. Camminare è un modo per recuperare la dimensione della natura, un rimedio all’incontrastato progresso tecnico e industriale già nell’epoca in cui è stato scritto e valido forse ancora di più nel mondo odierno. Le montagne e il paesaggio ritornano anche in Barnabo delle montagne del grande Dino Buzzati, sua prima opera che apre ai suoi grandi temi, come quello dell’attesa e del tempo in sospensione. Il rapporto tra paesaggio e singolo diventano metafora della relazione anima-natura che si ritrovano proprio nel personaggio della guardia forestale Barnabo. L’ideale lettura ad alta quota!

 

giorgia-favero-foto_la-chiave-di-sophia

 

GIORGIA

 

libri-giorgia-favero_la-chiave-di-sophiaVenendo da studi legati all’arte, l’architettura e il design, Giorgia si è avvicinata alla filosofia attraverso l’estetica e niente, dal suo punto di vista, può equiparare la delicatezza e completezza di quella giapponese. A chi volesse aprire una porticina in quel mondo consiglia uno dei must, The book of tea (tradotto in vari modi) di Kakuzo Okakura. In meno di cento pagine il lettore potrà cominciare a capire che cosa sia lo zen di cui tutti parlano attraverso il rituale del tè ma non solo. La filosofia tuttavia serve anche a far luce sulle grandi problematiche della modernità, per questo consiglia Lettera aperta agli animali del filosofo francese contemporaneo Fréderic Lenoir: libro per “coloro che li amano” (come suggerisce il sottotitolo) ma soprattutto per coloro che si stanno ancora chiedendo se quella vegana e vegetariana possa essere davvero soltanto una moda.

 

giacomo-dallava-foto_la-chiave-di-sophia

 

GIACOMO

 

giacomo-dallava-libri_la-chiave-di-sophiaLe neuroscienze sono la specialità di Giacomo: danno quel tocco di praticità che può dare un aiuto concreto alla riflessione e soprattutto all’azione che ne consegue. Ecco allora che vi consiglia Il piccolo principe si mette la cravatta di Borja Vilaseca: una favola di come la promozione dello sviluppo personale e dell’intelligenza emotiva delle persone possono essere strumenti reali per migliorare la vita all’interno dell’ambito lavorativo. Restringendo invece il campo alla dualità tra tu ed io, un libro assolutamente consigliato è quello scritto da Giacomo Rizzolatti e Corrado Sinigaglia, il migliore per comprendere i neuroni specchio: So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio. Libro alla portata di tutti che ci illumina sul modo in cui riusciamo a comprendere le azioni altrui, dando anche spiegazione ai nostri comportamenti sociali e individuali.

alessandro-basso-foto_la-chiave-di-sophia

 

ALESSANDRO

 

alessandro-basso-libri_la-chiave-di-sophiaAnche grazie ai suoi studi in Storia e Antropologia, Alessandro è un acuto osservatore della realtà e dei fatti di attualità che ci coinvolgono giornalmente. Anche per questo consiglia a chi non l’ha ancora letto un grande classico, La fattoria degli animali di George Orwell: con disarmante semplicità infatti lo scrittore britannico scrive un testo dalle innumerevoli chiavi di lettura con cui accedere a grandi temi della nostra attualissima realtà, tra cui per esempio la manipolazione delle parole, dei concetti, delle frasi. In alternativa, per tutti coloro che sono alla ricerca di un percorso nel proprio profondo, un testo molto accessibile ma denso di significato è Il profeta di Khalil Gibran, poeta libanese naturalizzato statunitense. Ricorda vagamente uno Zarathustra nietzschiano, ambientato in un contesto orientaleggiante e misterioso, e porta dritto all’interno di un viaggio interiore.

 

luca-mauceri-foto_la-chiave-di-sophia

 

LUCA

 

selezione-libri-lucaLa scelta di Luca ricade su un libro che racconta la realtà nuda e cruda, piena di paradossi, oscenità, eventi inspiegabili ma ordinari. Con una realtà del genere non c’è bisogno di fantasticare e sforzare l’immaginazione! Così ci viene raccontata da Franz Kafka nella sua opera Il processo: capolavoro dell’assurdo raccontato dal punto di vista del suo protagonista, K. Concludiamo infine le nostre selezioni estive con un magnifico libro sui libri, scritto da un autore noto soprattutto come romanziere ma in realtà grande saggista. Il titolo è La memoria vegetale e l’autore è Umberto Eco. Un libro dallo stile coinvolgente e ironico, un viaggio nella storia della carta stampata sia per chi ne è già appassionato ma anche per chi legge occasionalmente.

Libri selezionati per voi: settembre 2018!

Con l’arrivo del mese di settembre l’estate sta ufficialmente andando incontro al rettilineo finale della sua corsa 2018. Se vi siete persi i nostri consigli estivi non vi resta che tornare in carreggiata e riprendere a leggere insieme a noi!

Puntuali come sempre, ecco allora a voi le nostre proposte di lettura!

 

ROMANZI CONTEMPORANEI

chiave-di-sophia-neve-di-primaveraLa neve di primavera – Yukio Mishima

Primo lavoro della “quadrilogia della fertilità”, Neve di primavera rappresenta a detta di molti critici il romanzo più maturo e ricercato dello scrittore giapponese. La delicatezza della sua penna fa in modo che ad ogni riga il lettore si senta parte della veneranda tradizione giapponese e dei suoi rituali, i quali rappresentano lo sfondo su cui le due storie d’amore e di amicizia si dischiudono. Accanto a una profonda analisi introspettiva, l’autore delinea il lento incedere dell’amore tra Kiyoaki e Satoko, l’acerba capacità del primo di guardare oltre l’amore verso di sé e l’amicizia con il giovane razionale Honda.

 

chiave-di-sophia-palazzo-della-mezzanotteIl palazzo della mezzanotte – Carlos Ruiz Zafón

Zafón, da narratore di storie qual è, rivisita un consueto tòpos letterario indagando come l’animo infantile si riversi e risorga nella coscienza adulta con il suo bagaglio di ricordi, enigmi, interrogativi esistenziali sull’essere umano, sulle scelte e sulla contrapposizione manichea tra bene e male. Tra questi interrogativi si snoda una vicenda ambientata nella Calcutta dei primi anni del Novecento, dove un ufficiale inglese riesce a salvare due gemelli dal loro persecutore e ad affidarli alla nonna materna. Sarà quest’ultima a separare i nipoti per salvaguardarne l’identità. Tuttavia, essi dovranno ben presto raccogliere le ceneri del passato.

 

UN CLASSICO

chiave-di-sophia-mastro-don-gesualdoMastro-don Gesualdo –  Giovanni Verga (1889)

Secondo romanzo del Ciclo dei Vinti, dopo il capolavoro di I Malavoglia, Il Mastro don Gesualdo verghiano affronta tematiche care all’autore quali il contrasto tra borghesia e aristocrazia, la contrapposizione tra buoni sentimenti e attaccamento al denaro e il tentativo di riscatto sociale, convogliati nella figura di Gesualdo Motta, unico vero protagonista dell’opera. Già come nei Malavoglia Verga dipinge l’ambiente che lo circonda, approfondendo le debolezze e le aspirazioni di chi si è fatto da sé, effettuando una vera e propria scalata sociale che ha del miracoloso. Ma non tutta la felicità può ruotare attorno all’aspetto economico… Consigliato a tutti coloro che amano riflettere sulla contrapposizione tra affetti e denaro, sugli elementi che ci rendono umani e a cui, spesso, diamo un significato maggiore di quello reale.

 

 

SAGGISTICA

chiave-di-sophia-democrazia-in-trenta-lezioniLa democrazia in trenta lezioni – Giovanni Sartori

Professore emerito all’Università di Firenze e alla Columbia University, Giovanni Sartori propone trenta brevi lezioni volte a offrire delle risposte ai maggiori interrogativi che la Filosofia Politica si pone ormai da decenni. Che cosa significa la parola “democrazia”? Qual è la natura di tale forma politica? Quali sono le condizioni necessarie affinché essa funzioni? Come si può oliare la macchina della democrazia? Perché preferire la democrazia? La democrazia è esportabile? Quali differenze e somiglianze tra la democrazia degli antichi e quella dei moderni? Qual è il futuro che l’attende?

 

JUNIOR

chiave-di-sophia-quasi-signorinaQuasi signorina – Cristina Portolano

Questo fumetto racconta la storia della sua autrice, nata a Napoli sul finire degli anni Ottanta. Cristina racconta e disegna gli anni dell’asilo e le sculacciate delle suore; le prese in giro degli anni delle elementari a causa dei suoi occhiali; le villeggiature estive a Riccione; infine, il giorno in cui diventò (per fortuna e purtroppo) signorina. Un testo particolarmente adatto a tutte le ragazzine delle scuole medie, che leggendolo acquisiranno un po’ più di fiducia in loro stesse; e a tutti gli adulti che vogliono ritagliarsi una mezz’oretta di lettura per tornare indietro con la memoria agli anni della loro infanzia.

 

 

Sonia Cominassi, Anna Tieppo, Federica Bonisiol

banner-pubblicitario_abbonamento-2018

Libri selezionati per voi: agosto 2018!

In questo rapido e disinvolto 2018 è arrivato anche il mese di agosto. Immancabili e puntuali, ecco a voi i nostri consigli di lettura per le 31 giornate che ci dividono dal temuto settembre.

 

ROMANZI CONTEMPORANEI

chiave-di-sophia-sfida-a-poirotSfida a Poirot – Agatha Christie

Nonostante il titolo, in parte ingannevole, in quest’opera l’investigatore belga Hercule Poirot, uno dei personaggi capolavoro usciti dalla penna di Agatha Christie, entra in scena molto tardi, lasciando che siano l’ispettore Hardcastle ed il biologo nonché agente del controspionaggio inglese Colin Lamb a sciogliere l’enigmatica matassa dell’omicidio che si svolge a Wilbraham Crescent, 19. L’uomo senza nome viene rinvenuto morto e circondato da misteriosi orologi che, oltre a non appartenere alla proprietaria dell’appartamento, indicano tutti la stessa ora, sbagliata. Un delitto indecifrabile, almeno per la polizia di Crowdean, Sussex, ma non per Hercule Poirot.

chiave-di-sophia-romanzo-criminaleRomanzo criminale – Giancarlo De Cataldo

La prospettiva più inquietante è la consapevolezza del lettore che mai riuscirà a carpire davvero i misteri ed i segreti celati dalla sublime Roma. Sembrano quasi risolti, la soluzione è a portata di mano, ma, alla fine, ciò che si vede chiaramente è solo una Roma velata da depistaggi e false piste. In una città bellissima e disgraziata il commissario di polizia Scialoja ed il giudice Borgia sono impegnati a dare voce alle verità più scomode, ma ogni sforzo sembra inutile. La percezione è che quella banda di delinquenti che tenta di impossessarsi della città sia qualcosa di reale, qualcosa che ha mosso le fila in un passato molto vicino.

 

UN CLASSICO

chiave-di-sophia-piacere-dannunzioIl piacere – Gabriele D’Annunzio (1889)

Manifesto di fine Ottocento, il piacere  si incentra sulla figura di Andrea Sperelli, uomo edonista e amante delle sensazioni sottili, esteta instancabile, così come i contemporanei Dorian Gray e Des Esseintes. L’intera vicenda è costruita attorno al suo personaggio, di cui il lettore conosce le debolezze, le aspirazioni, i pensieri, venendo catapultato in un mondo raffinato dove l’azione viene meno, per lasciar posto alla descrizione e alla riflessione. Ricco di spunti per comprendere il passaggio tra Ottocento e Novecento, il romanzo presenta delle ambientazioni eleganti, dipinte da un lessico selezionato che aiuta a far rinascere il centro-Italia dell’epoca.

Consigliato a tutti coloro che amano fantasticare su realtà sofisticate, fatte di immagini, luoghi, emozioni, l’opera lascia nel lettore il piacere del ricercato, facendo allo stesso tempo riflettere su questioni di enorme portata.

SAGGISTICA

chiave-di-sophia-storia-della-felicitaStoria della felicità. Gli antichi e i moderni – Fulvia De Luise, Giuseppe Farinetti

Qualunque tipo di vita, improntata a certi valori, strutturata intorno a determinate convinzioni etiche e sociali, è lo specchio di una visione filosofica concernente il senso dell’esistenza. In questo saggio si compie una riflessione sulla felicità, che è una tematica strategica della tradizione filosofica occidentale, la quale è strettamente legata alla domanda socratica sulla virtù. Qualunque attività che contrasta con la ricerca ed il conseguimento della felicità non può che essere insoddisfacente. Gli autori si propongono di riprendere la sfida tragica dei Greci fino a giungere alle molteplici declinazioni che l’idea di felicità viene ad assumere nel Settecento, passando per la modernità di Hobbes e Locke.

 

JUNIOR

chiave-di-sophia-tito-storditoTito stordito – Anna Lavatelli

Tutti voi, durante la vostra carriera scolastica, avrete sicuramente avuto come compagni di classe dei bambini o dei ragazzini che assomigliano ai due protagonisti di questo divertente e saggio racconto. Il primo è Tito lo stordito, credulone più volte deriso dai bulletti della classe capitanati dal nostro secondo personaggio, di nome Carlo. La vicenda è particolarmente interessante in quanto è narrata dallo stesso Carlo, che si metterà a nudo riconoscendo quanto sia stato stupido prendere in giro senza motivo il povero compagno. Tito diventerà “ex-stordito” poiché si rivelerà molto più astuto di quanto Carlo potesse immaginare. Una lettura semplice adatta a tutti i bambini di 7 e 8 anni!

 

Sonia Cominassi, Anna Tieppo, Federica Bonisiol

 

banner-pubblicitario-La chiave di Sophia N6

Libri selezionati per voi: giugno 2018!

Si avvicina la stagione della lettura per eccellenza, soprattutto per i ragazzi, liberi finalmente dagli impegni scolastici. Se state cercando spunti per intrattenervi, ecco a voi i nostri consigli. Variate genere e siate aperti anche ai titoli meno interessanti o alle copertine meno accattivanti… La lettura è e deve essere una piacevole sorpresa!

Buon mese di giugno e buon inizio d’estate!

 

ROMANZI CONTEMPORANEI

chiave-di-sophia-lo-strano-caso-del-cane-ucciso-a-mezzanotteLo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – Mark Haddon

La voce narrante è quella del protagonista, Christopher John Francis Boone, un giovane ragazzo di quindici anni affetto dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo a causa della quale soffre di problemi comportamentali quali il non sopportare di venir toccato e l’odio per alcuni colori, il giallo e il marrone. La difficoltà di comprendere e relazionarsi con gli altri esseri umani è compensata da straordinarie abilità logico-matematiche: conosce a memoria tutti i numeri primi fino a 7507. Una sera trova il cane Wellington della vicina, la signora Shears, morto e decide di vestire i panni del suo eroe, Sherlock Holmes.

chiave-di-sophia-la-sottile-linea-scuraLa sottile linea scura – Joe R. Lansdale

Texas, estate 1958. Stanley Mitchell, tredicenne, vive in una piccola cittadina che al lettore pare di aver visto tante volte nei film: case di legno, prati verdi, ragazzini che corrono in bicicletta, giovani con il ciuffo mosso dal vento e il risvolto sui pantaloni, tavole calde. Per Stanley quell’estate segna la fine dell’innocenza (à la Stand by Me) e delle illusioni: il mondo dei morti non è così distante da quello dei vivi, le persone sono capaci di uccidere e di compiere violenze inenarrabili, gli esseri umani non sono tutti uguali fra di loro ed i pregiudizi avvelenano le relazioni sociali. La sottile linea scura, dunque, “separa i misteri delle tenebre dalla realtà”.

 

UN CLASSICO 

chiave-di-sophia-il-giovane-holdenIl giovane Holden – Jerome D. Salinger (1951)

Un romanzo di formazione che non stupisce con effetti speciali e vicende sensazionali. Nessun colpo di scena, nessuna grande particolarità, se non Holden Caufield. È questo adolescente demotivato e anarchico, in conflitto con autorità, imposizioni e con se stesso, lui è la particolarità del romanzo. Uno specchio su di noi, sull’essere o esser stati adolescenti con tutte le varie implicazioni quali difficoltà, emozioni, ricerca del proprio senso. Holden si presenta a noi così, diventa un nostro amico, quell’amico in crisi che ognuno ha avuto o è stato, simbolo di un’età complessa quanto stupefacente per ogni essere umano.

 

JUNIOR

un-gorilla-un-libro-per-contare-chiave-di-sophia

Un gorilla. Un libro per contare – Anthony Browne

Un grande libro illustrato per imparare a contare assieme a tantissimi animali pelosi: gorilla, scimpanzé, macachi.. Divertimento assicurato per i bambini più piccoli. E divertendosi, lo si sa, si impara di più!

 

chiave-di-sophia-cosa-ce-dietro-le-stelleCosa c’è dietro le stelle? – Jostein Gaarder

Se a suo tempo siete stati rapiti da Il mondo di Sofia, vi farà piacere sapere che lo stesso autore si è dedicato anche alla letteratura per ragazzi. In questo libro Gaarder ha messo nero su bianco alcune delle domande con la D maiuscola che noi umani, grandi o piccoli non fa differenza, ci poniamo sul mondo. Da dove viene e chi  ha creato l’universo? Si può fermare il tempo? Ovviamente in queste pagine i vostri ragazzi non troveranno risposte preconfezionate, ma impareranno l’importanza di accettare il fatto che a queste domande si possa rispondere in maniere molto diverse tra loro. Protagonisti del racconto sono Lik e Lak, due bambini che non hanno madre (e quindi nemmeno ombelico) perché esistono da sempre. I due hanno una missione: sbarcare sulla Terra e raccontare a tutti che il mondo in realtà non esiste: esso è soltanto la materializzazione della loro favola preferita. La lettura è adatta ai piccoli filosofi in età della scuola media.

 

Sonia Cominassi, Alvise Gasparini, Federica Bonisiol

 

banner-pubblicitario_la-chiave-di-sophia_rivista

 

Atiq Rahimi: le parole non ascoltate sono lacrime

«Le parole non ascoltate sono lacrime»1.

Così termina l’evento tratto dal romanzo Terra e Cenere del Festival Dedica, che si concentra sullo scrittore e cineasta afghano Atiq Rahimi, tenutosi lunedì 12 marzo a Pordenone e di cui voglio narrarvi in questo promemoria filosofico.

L’autore nato a Kabul appare con un cappello in testa, un sorriso sereno, nonostante il passato. Fuggito nel 1984 dall’Afghanistan, invasa dalle truppe sovietiche, viene accolto in Francia come rifugiato: vive l’esperienza di “migrante”, resta per sempre ferito nell’anima dei ricordi della guerra.  Racconta nelle sue opere la cruda verità, senza sconti e giri di parole, il dolore, la disperazione, il caos e il sangue di tutte quelle storie di chi ha vissuto in territorio di guerriglia e dove la morte è all’ordine del giorno.
Ma partiamo dall’inizio, facciamo un passo indietro. Le luci si offuscano, non siamo più all’inizio di uno spettacolo ma all’interno del romanzo di Atiq Rahimi attraverso la voce di Fausto Russo Alesi.

Si sente rintoccare un orologio, il suono fastidioso riempie la sala e si ripete ancora e ancora, resta solo quello oltre alla terra e alla cenere.

«A mio padre e a tutti gli altri padri che hanno pianto durante la guerra».

A fermare i rintocchi un colpo, un forte suono irrompe e tutto si tinge di rosso.

La voce narrante dell’attore richiama l’attenzione della fame di un bambino, Yassin è il suo nome, si ripete spesso, quasi a ripetizione viene urlato.

Senza denti da latte vuole mangiare una mela ma non ce la fa, non ha denti buoni.

«O i denti o il pane, questo è il libero arbitrio».

Suo nonno Dastghir allora lo aiuta, per aiutare anche se stesso e placare quel vuoto e quella fame che soli sono rimasti, come la cenere a terra, mentre aspettano. Stanno aspettando un camion che da lì a poco dovrebbe passare per arrivare alla miniera di carbone dove lavora il padre del bambino, Morad.

Il vecchio deve assolutamente salire su quel mezzo e raggiungere il figlio per condividere con lui la terribile notizia della morte della madre, di sua moglie e del fratello.

All’avanguardia nessuno ha pietà di quel nonno e di suo nipote, anche se il bambino piange e urla. Non c’è parola che lui però possa comprendere davvero. Il mondo di Yassin è diventato senza rumore e per lui il suono ha abbandonato l’uomo e il mondo. Il piccolo è stato vittima del bombardamento nel suo villaggio, che lo ha reso sordo.

«La bomba era troppo forte e ha zittito tutti».

L’unica umanità rimasta la ritrovano incarnata nel negoziante lì vicino alla sbarra dell’avanguardia. Offre dell’acqua e delle giuggiole al bambino che per un momento pare calmarsi. Il vecchio allora può trovare conforto dalle poche parole che scambia con quell’uomo gentile.

«È da tempo che una parola nella tua lingua o in una lingua straniera ha dato calore al tuo cuore. È il dolore che si scioglie, lascialo correre».

È arrivato il momento, è arrivato intanto il camion, Dastghir può raggiungere Morad nella miniera di carbone. Ma è davvero un posto dove portare un bambino, il padre non si dispererà a vedere in quelle condizioni disgraziate suo figlio? Allora il nonno lascia quel nipote in custodia al negoziante e sale sul mezzo che si allontana lentamente e lascia nella nebbia tutto dietro di sé.

Morad, racconta il vecchio, è un uomo fiero e orgoglioso, che prende seriamente e vendica anche i piccoli sgarbi. Dopo un insulto alla madre, era stato capace di uccidere un uomo con una pala e per questo era stato in carcere per un anno e poi aveva deciso di allontanarsi dal villaggio e lavorare in miniera.

Il vecchio padre sa che gli arrecherà un dolore lancinante, ma si sente in dovere di comunicargli la sciagura. Arriva al posto, ma ad accoglierlo è il capo reparto che lo avvisa che suo figlio è in turno.

Il capo reparto dice che il figlio sa già tutto. Dastghir è sconvolto: perché Morad non è tornato a vendicare la morte dei cari, perché non è tornato a pregare sui corpi lacerati dal bombardamento sovietico?

Lo ha impedito il capo reparto, gli viene confermato.

Allora non resta più niente da dire e il padre torna sui suoi passi, lasciando al figlio solo una piccola scatola che lui stesso gli aveva fatto in dono per ricordarlo.
Resta solo cenere, la morte non ti chiede di chi sei madre o di sei figlio, resta solo terra e cenere.

Dastghir mangia la sola terra rimasta e la scena termina.

Le luci si riaccendono e non siamo più in Afghanistan tra il sangue e le bombe, ma nella nostra piccola realtà, che per quanto movimentata è serena nel suo svolgersi nella routine di tutti giorni, dove si dà per scontata la bellezza e la gentilezza. Siamo liberi di scegliere, siamo liberi di camminare all’aria aperta, liberi di vivere, senza l’agguato della morte di una crudele guerra, e neanche ce ne aggiorgiamo. Solo per noi lo spettacolo è finito.

Grazie, al prossimo promemoria filosofico

 

Azzurra Gianotto

 

NOTE:
1. Questa e tutte le successive citazioni sono stratte da A. Rahimi, Terra e Cenere, Einaudi, Torino 2002

[Immagine di copertina di Monica Galentino su unsplash.com]

banner-pubblicitario_la-chiave-di-sophia_rivista