Febbraio in cultura: tra filosofia, editoria ed arte

Febbraio, mese di passaggio tra l’inverno e la primavera, è il mese del Carnevale, dove colori, musica, e vitalità sembrano essere gli ingredienti principali per lasciarsi alle spalle la pigrizia che ci conquista durante l’inverno.
Così anche la Cultura, contro il freddo e la pigrizia, sembra voler uscire allo scoperto, anticipando la freschezza della primavera.
Come consueto, per voi lettori una selezione degli eventi culturali e filosofici per il mese di febbraio nelle varie regioni e città d’Italia: non fatevi frenare e ostacolare dal freddo, la cultura ci aspetta!
 

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VENETO | Opening Caffè ai Crociferi –  Venezia

Giovedì 16 Febbraio 2017, ore 18.30 – Campo dei Gesuiti Cannaregio 4878, 30121 Venezia

Inaugura il Caffè Ai Crociferi, situato all’interno dell’antico convento presso la chiesa di Santa Maria Assunta detta I Gesuiti oggi adibito a ostello e a studentato. È una realtà nata per sviluppare progetti innovativi nell’ambito degli studentati e degli ostelli e che vuole distinguersi per il suo carattere culturale. 

La serata di giovedì 16 Febbraio dalle ore 18.30 sarà accompagnata dalla musica dal pop acustico della band The Bridge e dal rock di Alberto Pagliuca & Damiano Affinito, giovanissimi musicisti veneziani, che si fonderà con l’esposizione delle opere di sei artisti,  giovani e talentuosi.  
Si susseguiranno poi altri eventi a carattere fortemente letterario, che verranno svelati poco per volta. L’evento inaugurale è progettato e coordinato da CULTURIT Venezia, associazione no profit formata da giovani che operano nell’ambito della consulenza per il settore culturale e che, da circa un anno, sono attivi con numerosi progetti locali e nazionali.

Ingresso gratuito

Evento: qui

Per maggiori informazioni
Tel: 041 528 6103
Email:  hello@we-crociferi.it sito web: qui

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LOMBARDIA | FilosofArti 2017 − Gallarate, Busto Arsizio, Besnate, Castellanza, Cardano al Campo, Varese

PANDORA, NUOVI VIZI E NUOVE VIRTÙ
è il filo conduttore della XIII edizione di Filosofarti, proposta che ancora una volta si sviluppa in coerenza con l’onoreficenza al merito ottenuta dalla Presidenza della Repubblica per l’impegno sociale e culturale che rappresenta nel territorio.
L’iniziativa, preziosa attività di Officina Contemporanea nella logica della rete culturale cittadina che unisce un territorio di area vasta in una progettualità condivisa, offre esperienze di carattere filosofico, artistico − musicale, teatrale, visivo, fotografico − e teologico, grazie alle quali si permette a tutti, dal bambino all’adulto, dall’esperto al semplice curioso, di confrontarsi con la riflessione filosofica e di farlo attraverso modalità interattive e innovative senza snaturare la complessità della teoresi.
 
Il Festival promuove infatti la diffusione delle relazioni fra arte e filosofia con la presenza di testimoni illustri della contemporaneità e con esperienze significative per la Provincia e per la Regione Lombardia, generando un circuito virtuoso che coinvolge le città di Gallarate − città che lo propone come un’iniziativa annuale a cura del Teatro delle Arti −, Busto Arsizio, Castellanza, Cardano al Campo e di Besnate; le esperienze del teatro, del cinema, della musica e della danza, della scrittura e delle arti figurative sono infatti proposte come veicolo di riflessione e di pensiero, di comunicazione aperta e rispettosa delle diversità ideologiche.
 
Il tema annuale, partendo dal mito di Pandora al quale si deve l’invasione nel tempo dell’uomo da parte del male − morte, dolore, vizi −, intende fondare un lessico della speranza con le parole che rappresentano i valori e le virtù dell’oggi: onestà, trasparenza, rispetto, condivisione, solidarietà e accoglienza, fede e amore, fra le altre, in una lettura critica e polimorfa della società nella quale abitiamo il contemporaneo.
Il Festival coniuga pertanto l’aspirazione di ciascuno alla bellezza e alla verità proponendo una ricerca che invita a riprendersi il proprio tempo, ovvero quello meno concitato e più dilatato del pensiero e della contemplazione.
 
Tra gli ospiti dell’edizione di quest’anno: Luca Mercalli, Umberto Galimberti, Massimo Cacciari, Carlo Sini, Vito Mancuso e molti altri.
Un programma ricco tra incontri, musica, letture, cinema e arte.
 
Programma completo: qui
 
Sito web: qui
 
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EMILIA ROMAGNA | BUK Festival della piccola e media editoria − Modena
 
Giunto alla sua decima edizione, il BUK Festival della piccola e media editoria, come ogni anno, non è un’esposizione fine a se stessa, ma diventa l’occasione per seguire le numerose iniziative collaterali in programma, dalle presentazioni delle nuove offerte culturali alle conferenze e ai dibattiti sui grandi temi dell’attualità.
 
Un punto di riferimento per la piccola e media editoria, quell’editoria che fatica a emergere nel mercato italiano a causa dei grandi gruppi editoriali che hanno il monopolio del mercato editoriale.

L’edizione 2017, che si svolgerà il 18 e 19 febbraio, per la prima volta vedrà la presenza della Nave di Teseo, grande casa editrice che approda al festival con prestigiosi autori. Fra le iniziative in calendario anche il Premio Letterario per autori e case editrici di romanzi: i vincitori saranno proclamati nel corso di una cerimonia che si terrà nell’Auditorium Biagi.

Per festeggiare il decennale del festival inoltre è stata ideata la Tessera Bukfan 2017, un’iniziativa di crowdfunding per sostenere Buk e al tempo stesso per gli appassionati per gustare in pole position la decima edizione, con la possibilità di riservare il proprio posto a sedere agli incontri e agli eventi del festival.

Programma completo: qui

Sito web: qui

 
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LAZIO | Vivere con Filosofia − Roma
 
Ripartono gli incontri dell’Associazione Vivere con Filosofia a Roma dove l’attualità è cardine della riflessione. Interrogarsi su ciò che ci circonda oggi è più che mai necessario per dare senso e significato a ciò che viviamo tutti i giorni.

01 Febbraio: ‘Filosofia per l’attualità’ − S. DI LORENZO: L’anima è mediatrice del conflitto? − via Tunisi 16 – h 18.15

08 Febbraio: ‘Filosofia per l’attualità’ – P. CIUCCATOSTI: Critica della filosofia della scienza − via Tunisi 16 – h 18.15

16 Febbraio: ‘La Filosofia interroga la Scienza’ − G. NOVELLI: Ricerca ed innovazione nella Genetica − CNR – h 16.30

22 Febbraio: ‘Filosofia per l’attualità’ − R. PALIERI: La parola dell’oracolo e la voce del demone − Via Tunisi 16 – h 18.15

Sito web: qui

 

Elena Casagrande

 

Per quanto riguarda invece l’arte, tre sono gli eventi che vi vogliamo segnalare.

EMILIA ROMAGNA | sessanta-ottanta_bologna_La chiave di SophiaSessanta/Ottanta. La grande grafica europea alla Pinacoteca Nazionale di Bologna | BOLOGNA 20 gennaio − 17 aprile 2017

La Pinacoteca Nazionale di Bologna presente la collezione di grafica europea del Novecento di Luciana Tabarroni (1923-1991), al cui interno compaiono circa 900 stampe di autori riferibili agli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Una visione trasversale nell’immaginario visivo di un’Europa ancora da costruire, per ripercorrere stili, correnti e innovazioni di un ventennio in pieno fermento creativo.

Maggiori informazioni qui.

siza_sacro_maxxi_roma_La chiave di SophiaLAZIO | Álvaro Siza, Sacro. | ROMA, MAXXI 9 novembre 2016 − 26 marzo 2017

Siamo al giro di boa per questa mostra curata dal grande critico Achille Bonito Oliva e da Margherita Guccione esposta al MAXXI di Roma. Attraverso una selezione di disegni dell’architetto portoghese, una serie di fotografie artistiche e l’atmosfera avvolgente del museo stesso, progettato dall’archistar Zaha Hadid, l’esposizione vuole indagare il concetto di sacralità attraverso il linguaggio architettonico ed il dialogo tra architettura e paesaggio naturale all’interno della ritualità.

Maggiori informazioni qui.

keith_haring_milano_La chiave di SophiaLOMBARDIA | Keith Haring. About art | MILANO, Palazzo Reale 20 febbraio − 18 giugno 2017

Con anticipo vi segnaliamo l’inaugurazione di una grande mostra dedicata alla parabola di vita del popolare genio dell’arte Keith Haring, le cui creazioni sono facilmente riconosciute in ogni angolo del mondo. Un’ottima occasione per approfondire un artista che si conosce ma non abbastanza, anche attraverso una selezione di opere provenienti da numerosi musei e collezioni internazionali. Oggetto di particolare interesse in questa mostra sarà il dialogo tra le diverse culture, poiché le opere di Haring saranno affiancate non solo da quelle di illustri colleghi come Dubuffet e Klee ma anche da ritrovamenti d’archeologia precolombiana e creazioni dei nativi americani: una sintesi di archetipi che costituisce il fulcro della sua poetica artistica.

Maggiori informazioni qui.

Claudia Carbonari & Giorgia Favero

[Immagini tratte da Google Immagini]

Gennaio in Cultura!

Il nuovo anno apre le sue porte ai buoni propositi e ai nuovi inizi; in essi riponiamo le nostre speranze e i nostri desideri, fiduciosi di ricevere gratificazioni e soddisfazioni. È forse il momento per lasciare al passato i brutti ricordi, le delusioni e ciò che più ci ha fatto star male, e con grinta e grande entusiasmo ripartire con ciò ci aspetterà per questo 2017.

Tra i buoni propositi non può mancare la curiosità, il desiderio e bisogno di partecipare alla Cultura del nostro Paese, con spirito di partecipazione e collaborazione.

Anche per questo mese vogliamo segnalarvi alcuni appuntamenti a nostro avviso meritevoli della nostra attenzione.

 

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VENETO | Ascari e Schiavoni. Il razzismo coloniale e Venezia – Venezia

In occasione del Giorno della Memoria, “Ascari e Schiavoni, il razzismo coloniale e Venezia” nasce da una collaborazione tra studenti veneziani con l’intento di aprire uno spazio di riflessione, di ricerca e di dialogo in occasione di una scomoda ricorrenza: l’ottantesimo anniversario della prima legge sulla «tutela della razza», varata per impedire rapporti «d’indole coniugale» tra uomini italiani e donne africane.
 
La mostra ripercorre alcuni dei momenti cardine del razzismo coloniale italiano per fare emergere come esso non si sia dimostrato di minore efferatezza e violenza rispetto a quello degli altri Paesi coinvolti nella corsa alla conquista coloniale. Ascari e Schiavoni: due figure emblematiche, due costruzioni retoriche che ci hanno permesso di accostare le due aree geografiche maggiormente coinvolte nel progetto espansionistico italiano, ovvero l’Africa e i Balcani. Ascari e Schiavoni, anche se appartenenti a momenti storici diversi, condividono un’identità di ruolo, entrambi membri di truppe straniere poste al servizio dell’esercito della potenza dominante: gli ascari erano soldati africani mercenari, inquadrati nelle truppe coloniali; gli s-ciavoni, invece, erano un gruppo di soldati slavi appartenenti a un reparto speciale della Serenissima. Entrambi i termini permangono nell’uso del parlato locale o nella toponomastica urbana, riproducendo l’eco dell’espansione coloniale passata.
 
Programma incontri: qui
 
Evento: qui
 

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VENETO | La mia arma contro l’atomica è un filo d’erba. Tancredi. Una retrospettiva – Peggy Guggenheim Collection, Venezia

Fino al 13 marzo. A cura di Luca Massimo Barbero

La fondazione Peggy Guggenheim ospita un’interessante retrospettiva che sancisce il grande ritorno a Venezia di Tancredi Parmeggiani (Feltre 1927 – Roma 1964), tra gli interpreti più originali e intensi della scena artistica italiana della seconda metà del Novecento.

Un artista dal percorso geniale, sregolato, complesso, e dalla grande capacità di rielaborazione estetica delle emozioni, in un tono sempre equilibrato e armonico.

La sua arte sembra scolpita dalla luce soffusa di un risveglio, anche se la realtà su cui apriamo gli occhi spesso è violenta e cruda. Un’opera quella di Tancredi che quindi mantiene un profondo legame con il mondo attuale.

Il titolo di questa retrospettiva riprende la frase del pittore in risposta agli innumerevoli conflitti degli anni Sessanta: dal Vietnam alla guerra in Algeria, alla tensione tra Stati Uniti e Unione Sovietica, un periodo anche di crisi e di revisione della propria opera da parte dell’artista. Il percorso espositivo tuttavia comprende anche un’esaustiva selezione della prima produzione degli anni Cinquanta, caratterizzata da una ricerca prettamente astratta e di frammentazione del segno.

Per maggiori informazioni: qui

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FRIULI VENEZIA GIULIA | Lorenzo Mattotti – Sconfini – Codroipo

Fino al 17 marzo. Villa Manin, a cura di David Rosenberg

Tonalità accese, sature e acide sono le protagoniste assolute dell’opera di Lorenzo Mattotti, mentre la linea si fa fluida e contorta, quasi sfuggente, scivola in secondo piano, a rappresentare la mutevolezza e la fragilità dell’animo umano.

Mattotti ci comunica un’immaginazione difficilmente contenibile, espressa dall’esplosione del colore e dalle linee morbide: emerge la versatilità della mente in tutte le sue sfumature attraverso emozioni, archetipi, sogni e incubi.

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bc3d17_0adb7379a7754f33b53353ffb8542453mv2_d_1240_1754_s_2LAZIO | Mente e macchina – CNR  p.zza A. Moro – h 16.30

Conferenza con il filosofo Remo Bodei che affronterà nello specifico il problema dell’origine delle calcolatrici meccaniche e dei ‘pensieri ciechi’ – che rappresentano una premessa alla nascita dell’informatica nel più ampio quadro dell’idea di macchina e della sua storia.

In origine il termine mechané significa “astuzia”, “inganno”, “artificio”. Soltanto più tardi viene a designare le macchine semplici (leva, carrucola, cuneo, piano inclinato, vite), le macchine da guerra e gli automi, ma perché la macchina eredita i significati dell’astuzia e dell’inganno, di ciò che è “contro natura”. Perché per lungo tempo, non si riesce a spiegare il ‘miracolo’ del suo funzionamento, ad esempio il fatto che la leva, con piccolo sforzo, permette di sollevare grandi pesi?

Solo con Galileo ci si comincia a rendere conto che per padroneggiare la natura bisogna invece servirla, piegarsi alle sue leggi e alle sue ingiunzioni, traendo profitto dalla loro conoscenza. La meccanica diventa una scienza esatta, “razionale”,  perché si scoprono le leggi precise che descrivono i suoi fenomeni. Per la prima volta le macchine possono essere progettate attraverso calcoli esatti mentre l’uomo si serve delle energie naturali (vento, acqua, vapore, elettricità, atomo) per i suoi scopi.

Maggiori informazioni: qui

Elena Casagrande & Claudia Carbonari

[Immagini tratte da Google Immagini]

 

 

Dicembre in Filosofia!

È  arrivato Dicembre, con il freddo, le luminarie, il caldo delle case, l’albero di Natale e la rincorsa ai regali.

Eppure la cultura non si ferma e ancora ci sorprende con importanti eventi in tutta Italia!

Per voi lettori ne abbiamo selezionati due:

 

https-cdn-evbuc-com-images-26105144-188429894378-1-originalVENETO | Pensare l’inutile: i classici ci aiutano a vivere? 3 Dicembre – Treviso

Un viaggio che vuole riportare alla luce il valore umano dei classici, valore che sfida l’utilitarismo del mercato e del profitto, perché donare conoscenza è l’unica pratica che invece di impoverirci, ci arricchisce.

Nuccio Diamante Ordine, professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università della Calabria, autore del best seller l’Utilità dell’inutile, tradotto in 26 paesi, e più recentemente di Classici per la vita: una biblioteca ideale, ci invita a leggere (e rileggere) alcune delle più belle pagine della letteratura mondiale. Perché i classici possono ancora aiutarci a vivere?
«Un classico è tale in quanto è in grado di parlare ad ogni uomo di ogni tempo».

Sabato 3 dicembre dalle ore 17.30 nella suggestiva Sala Consiliare di Palazzo dei Trecento nel centro storico di Treviso, in collaborazione con il Comune di Treviso, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, SFI Trevigiana, Pensare il presente – Festival filosofico della città di Treviso, Libreria Canova – Treviso e La Nave di Teseo.

Interverrà anche Filippomaria Pontani dell’Università Ca’ Foscari Venezia e co-fondatore di Classici Contro.
La partecipazione all’iniziativa è riconosciuta come attività di formazione e aggiornamento per i docenti ai sensi della direttiva 90/2003 artt. 2, 3 e 4 e del Protocollo d’intesa MIUR-SFI.

Per informazioni cliccare qui

 


piu-libri-piu-liberi-2015LAZIO | Più libri più liberi 7/11 Dicembre – Roma

Più libri più liberi è la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria e si svolge a Roma, nel Palazzo dei Congressi dell’Eur, dal 7 all’11 dicembre 2016. Giunta alla sua quindicesima edizione, #plpl è l’unica fiera al mondo dedicata esclusivamente all’editoria indipendente dove ogni anno oltre 400 editori, provenienti da tutta Italia, presentano al pubblico le novità ed il proprio catalogo. Cinque giorni e più di 300 eventi in cui incontrare gli autori, assistere a reading e performance musicali, ascoltare dibattiti sulle tematiche di settore. 

Più libri più liberi nasce nel dicembre del 2002 da un’idea del Gruppo Piccoli Editori dell’Associazione Italiana Editori. L’obiettivo è quello di offrire al maggior numero possibile di piccole case editrici uno spazio per portare in primo piano la propria produzione, spesso ‘oscurata’ da quella delle imprese più grandi, garantendogli la vetrina che meritano. Una vetrina d’eccezione, al centro di Roma e durante il periodo natalizio.
Ma #plpl non è solo questo, il vero cuore della fiera è il programma culturale: incontri con gli autori, reading, dibattiti su temi di attualità, iniziative per la promozione della lettura, musica e performance live scandiscono le cinque giornate della manifestazione in una successione continua di eventi per tutti i gusti.
Più libri più liberi è anche un luogo di incontro per gli operatori professionali, dove discutere le problematiche del settore e dove individuare le strategie da sviluppare.

Per maggiori informazioni clicca qui

 

La cultura è ossigeno per tutti, quindi anche se tra poco inizieranno le vacanze di Natale, cercate di rigenerarvi prima di esse, traendo spunti dagli eventi che vi abbiamo proposto!

Valeria Genova

[Immagine tratta da Google Immagini]

Amatrice, il peccato e la grazia

Che i disastri naturali siano stati interpretati come punizioni da parte della divinità di turno, offesa per questo o quell’affronto, è una storia che va avanti fin dai tempi del diluvio. Non suscita sorpresa, quindi, vedere come in seguito al catastrofico terremoto che colpì Lisbona nel 1755, molti filosofi e teologi, specie gesuiti, attribuissero la tragedia alla collera di Dio suscitata dai malcostumi portoghesi e dallo sterminio degli indios nelle Americhe; stupisce piuttosto, visto il contesto storico, leggere dei tentativi del giovane Kant di spiegare scientificamente il fenomeno, lontano da qualsiasi pietismo o superstizione.

A distanza di quasi trecento anni, si potrebbe pensare che non solo le conquiste scientifiche in campo di sismologia, ma anche i progressi umanistici e teologici nel cristianesimo, abbiano ormai spazzato via la perversa logica che vede nella natura che “si ribella” all’uomo il segno della collera di Dio. A quanto pare non è così, e per quanto le autorità ecclesiastiche, in primis quella papale, insistano su ben altre note, si trova sempre chi rispolveri dottrine dannose quanto profondamente anti-evangeliche (e, a ben considerare, anti-religiose in senso ampio).

Ha fatto comprensibilmente scalpore i giorni scorsi il post su Facebook di “Medjugorje: Casa della Tenerezza di Dio”, pagina ufficiale della Fondazione Cenacoli di Maria, realtà di assistenza familiare legata alla controversa cittadina bosniaca. Nel post incriminato si legge: “Nessuno stupore da parte nostra, prima o poi le profezie si avverano. Utero in affitto, matrimonio omosessuale, attacco alla famiglia, ateismo diffuso ecc. ecc. Le scosse servono per farci capire che bisogna tornare ai veri valori. CONVERTITI ITALIA”. Purtroppo non sono gli unici, seguiti a ruota da gruppi sedicenti cristiani come Militia Christi (“La tragedia del terremoto ci interroghi sui nostri peccati e sull’abominio delle unioni civili!”), La Bibbia Ogni Giorno (“La terra trema, Gesù è alle porte”) e troppi altri.

Senza stare a scomodare Papa Francesco, che nella Laudato si’ attribuisce sì responsabilità all’uomo per certi disastri naturali, ma solo come conseguenza dei danni ambientali provocati, o il poeta Rabindranath Tagore, che commentando alcune infelici parole di Gandhi sottolineava come i terremoti avessero cause esclusivamente fisiche, basterebbe rispolverare il Vangelo per mettere a tacere i militanti “cristiani”: in occasione del crollo della torre di Siloam a Gerusalemme, che aveva ucciso una ventina di persone, Gesù mette a tacere chi pensava che le vittime fossero state punite per i loro peccati in modo da non lasciare spazio a interpretazioni: “O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? In verità vi dico, non lo erano.” (Lc. 13,4-5). La natura ha leggi proprie, non ha intenzione, non ha malizia, e come Leopardi ricorda, non ha certo cura dell’uomo; Dio, da qualunque posizione si parta, è un’altra cosa, e nessuno dotato di minima logica potrebbe accostare formule giudaico-cristiane come “Padre buono” all’idea di un disastro come quello che ha colpito il Centro Italia la notte tra il 23 e il 24 agosto, anche e soprattutto se a fini “pedagogici”.

Se perfino in una situazione come quella in cui versano le zone colpite dal sisma Dio c’è (e c’è), è nei cuori e nelle mani di quanti, cristiani o musulmani, cittadini o profughi, prestano soccorso, dei volontari che rischiano in prima persona pur di portare aiuto e sollievo, di chi anche da casa manda donazioni, cibo e vestiti per non abbandonare chi ha perso tutto. Se si è cristiani, poi, Dio è anche, e soprattutto, nei corpi martoriati ancora sotto le macerie, non certo tra le nuvole a puntare il dito.

Giacomo Minnini