«Chi vive sempre nel calore e nella pienezza del cuore e per così dire nell’aria estiva dell’anima, non può immaginarsi il misterioso rapimento che afferra le nature più invernali, che vengono eccezionalmente toccate dai raggi dell’amore e dal tiepido soffio di un solatio giorno di febbraio».
Friedrich Nietzsche, Umano troppo umano II
Nel frammento sopra riportato il mese di febbraio viene citato direttamente. È un mese che si trova nel bel mezzo dell’inverno, pieno di un rigore che prepotentemente giunge fino alle nostre ossa, gela le nostre membra e, magari, anche la nostra voglia di agire e sperare. Nietzsche accenna a coloro che vivono «nell’aria estiva dell’anima», avendo il cuore caldo e ricolmo, per poi considerare le persone la cui natura è, al contrario, più “invernale”. Questi ultimi tengono chiuso il loro cuore, rendendosi impermeabili ai sentimenti. Sono animi caratterizzati da cupezza e ombrosità, tutto l’opposto di chi invece tende a essere ridanciano, espansivo e affabile come una generosa giornata estiva ricca di raggi solari che infiammano e accendono, forieri di buoni pensieri. Ma che accade quando un animo tenebroso viene inaspettatamente raggiunto dal calore d’una soleggiata giornata di febbraio? Un «misterioso rapimento» lo ghermisce e, attonito, l’uomo invernale accoglie quell’amore inaspettato, quella solare gioia che non è abituato a provare.
Esistono romanzi, film e opere d’arte nei quali la cupezza invernale viene squarciata da un inatteso tepore estivo capace di intaccare anche il ghiaccio più duro e stratificato? Ve lo raccontiamo noi de La Chiave di Sophia.
UN LIBRO
Via col vento – Margaret Mitchell
Un testo che è un vero capolavoro letterario, per la caratterizzazione psicologica in primis della protagonista Rossella, ma anche degli altri personaggi. Rossella è un personaggio invernale, ombroso, talvolta addirittura sciocco e capriccioso. la sua superficialità verrà in parte spazzata via dalla Guerra di Secessione americana, che facendo da sfondo al romanzo le toglierà tutto ad eccezione dei possedimenti terrieri. L’inverno in cui Rossella sarà costretta a vivere verrà squarciato soltanto da Rhett, un uomo che in realtà ha voluto sposare soltanto per interesse economico, ma che si rivelerà invece la persona che aveva sempre cercato. Rhett è il primo tepore di febbraio e farà rinascere in lei il sentimento e la speranza. Da qui, la celebre frase conclusiva: “domani è un altro giorno“.
UN LIBRO JUNIOR
Adesso che sono buono – Stefania Fabri
Ad alcuni di voi forse è capitato di dover cambiare scuola proprio nel bel mezzo dell’anno scolastico. Per un ragazzino che frequenta la scuola primaria, in effetti, un evento del genere è un vero disastro! Se il motivo, poi, è il lavoro a rischio del papà, che costringe la famiglia a trasferirsi in una casa meno costosa, la questione si complica per bene. Il protagonista di questa storia, Bebo, non è un ragazzino molto tranquillo; anzi, si sente incompreso dalla famiglia e trova sempre l’occasione per polemizzare con “la iena” (sua sorella, se non si intuisce). La vicenda familiare farà addolcire il carattere di Bebo, e gli riserverà addirittura una bella sorpresa..
UN FILM
Qualcosa è cambiato – James L. Brooks
Nel 1997 il regista James L. Brooks decide di mettere in scena la storia di Melvin Udall, scrittore di romanzi con seri disturbi ossessivo maniacali. Il ruolo di questo particolare personaggio è affidato allo straordinario Jack Nicholson, che lo interpreta con una naturalezza incredibile. Un uomo “invernale”, chiuso nelle sue abitudini, nei suoi pregiudizi e fissazioni, che verrà colto di sorpresa dal tepore estivo di Carol, interpretata dalla bravissima Helen Hunt, ragazza madre con un adorabile figlio che soffre di una forma di asma cronica, costretta a lavorare come cameriera nel ristorante in cui Melvin fa colazione ogni mattina (odiato per altro da tutto il personale). Per una serie di eventi le loro vite si mescolano e la presenza di Carol aiuterà Melvin a cambiare. “Mi fai venire voglia di essere un uomo migliore”, le dice sul finale della storia: qualcosa è davvero cambiato.
UNA CANZONE
Meraviglioso – Domenico Modugno
Pubblicata nel 1968, Meraviglioso di Domenico Modugno si potrebbe definire un vero e proprio inno alla vita. Dietro a questo titolo, si cela la storia di un tentato suicidio che il cantante (nel caso specifico Riccardo Pazzaglia, autore del testo) utilizza come chiave per parlare della bellezza del mondo, spostando l’attenzione sulle cose belle e sulla positività. Dall’oscurità dell’acqua riflessa negli occhi dell’uomo sul ponte, quell’uomo che voleva togliersi la vita, si passa alla luce del sole, alla bellezza del mare, alla dolcezza dell’abbraccio di un amico e del viso di un bambino, fino al dolore che però la vita stessa potrà guarire. Abbiamo di fronte la natura, una natura che sa essere rigogliosa, calda ed emozionante. Ma soprattutto abbiamo intorno le persone che sanno rendere la nostra vita speciale: “meraviglioso il bene di una donna che ama solo te, meraviglioso”. Questa canzone ci insegna a ritrovare il meraviglioso sapore della vita e a tornare ad aprire gli occhi anche quando il mondo ci sembra un posto oscuro, senza speranza e senza amore.
UN’OPERA D’ARTE
Conversione di San Paolo – Caravaggio (1600-1601)
Nel celebre capolavoro caravaggesco, conservato nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma, viene raffigurato il momento in cui Saulo di Tarso, caduto da cavallo sulla via per Damasco, viene colto da un’accecante luce divina, verso la quale il protagonista, inerme, apre le braccia, abbandonandosi al calore di Dio che, chiedendogli perché lo stesse perseguitando, lo conduce alla conversione. In quest’opera viene dunque rappresentato un incontro di vibrante forza emotiva, quello tra l’animo gelido e impassibile del cittadino romano Saulo di Tarso, persecutore dei primi cristiani, e il forte calore della fede, che, penetrando con un raggio anche l’animo più ostile, riesce a fargli scaturire quella magnanimità di cui egli sembra essersi sempre privato. E così Saulo diventa San Paolo, il più strenuo difensore del Cristianesimo, colui che viene sempre raffigurato con la spada in mano, perché sempre in prima linea nella diffusione della nuova dottrina cristiana e nella difesa dei suoi valori. Anche l’animo più freddo, colto da un caldo raggio di luce, può manifestare una positività che fino a quel momento è rimasta prigioniera di una maschera di ghiaccio autoimposta e destinata a sciogliersi.
UN’ARCHITETTURA
Prairie Houses – Frank Lloyd Wright
Le cosiddette Prairie Houses sono delle abitazioni progettate dal grande architetto americano tra la fine dell’Ottocento e gli anni Dieci del Novecento nei sobborghi “bene” di Chicago: una Prairie House costituiva uno status symbol per la ricca società cittadina. I caratteri unificanti di queste architetture sono molteplici: il rapporto con la natura del paesaggio, l’orizzontalità delle linee e della disposizione delle masse, il recupero di modelli vernacolari, ma lo sviluppo organico del progetto che ha il suo baricentro nel focolare, che per Wright era il centro della vita famigliare. L’ampio utilizzo del legno e della pietra nel rivestimento e nell’arredo concorre a veicolare una sensazione di tepore e di accoglienza che vengono immediatamente percepite dal visitatore o dalla persona che tutt’ora le abita. Le Prairie Houses sono una delle migliori traduzioni di un’espressione che, se ci pensiamo, attraversa tutta la cultura mondiale: bentornato, welcome home, okaeri… e indipendentemente dalla stagione, questa parola ci scalda un po’ il cuore.
Francesca Plesnizer, Sonia Cominassi, Anna Tieppo, Federica Bonisiol, Martina Notari, Luca Sperandio, Giorgia Favero