Film selezionati per voi: agosto 2018!

Agosto: finalmente, per molti, sono arrivate le desiderate vacanze! Le serate libere dalla frenesia di ogni giorno e dalle tensioni che talvolta si accumulano a lavoro sono il momento ideale per rilassarvi, in solitaria o in compagnia, con uno dei titoli selezionati dai nostri esperti di cinema. Ecco a voi le ricche proposte del mese:

 

FILM IN USCITA

ex chiave di sophiaIl tuo ex non muore mai – Susanna Fogel
Agosto: l’estate è ormai entrata nel vivo mentre le sale cinematografiche tendono inesorabilmente a svuotarsi. Per difendersi dall’asfissiante calura estiva e trovare un po’ di leggerezza sul grande schermo, la scelta giusta potrebbe essere il nuovo film di Susanna Fogel. Nel film, Audrey (Mila Kunis) e Morgan (Kate McKinnon), due amiche trentenni che vivono a Los Angeles, si ritrovano al centro di una cospirazione internazionale, quando l’ex fidanzato di Audrey (Justin Theroux) si presenta nel loro appartamento per nascondersi da un gruppo di spietati assassini che lo stanno inseguendo. Azione, commedia ed effetti speciali si uniscono in maniera a dir poco accattivante in una pellicola ideale per una serata senza troppe pretese. USCITA PREVISTA: 8 AGOSTO.

dont-worry-chiave di sophiaDon’t worry – Gus van Sant
Dopo essere rimasto vittima di un tragico incidente stradale causato da una sbornia notturna, l’ultima cosa che John vuole fare è smettere di bere. Eppure, sebbene controvoglia, accetta di entrare in terapia, incoraggiato dalla sua ragazza (Rooney Mara) e da un carismatico sponsor (Jonah Hill). Il nuovo film del maestro Gus Van Sant è una straordinaria commedia dolce-amara ricca di spunti di riflessione per tutti gli spettatori. Encomiabile il cast su cui spicca un impeccabile Joaquin Phoenix in un ruolo commovente e toccante al tempo stesso. USCITA PREVISTA: 30 AGOSTO.

lucky chiave di sophiaLucky – John Carroll Lynch
Lucky segue il viaggio spirituale di un ateo novantenne e dei singolari personaggi che abitano nella sua cittadina sperduta nell’entroterra degli Stati Uniti. Sopravvissuto a tutti gli amici di una vita, Lucky si trova davanti al precipizio della sua esistenza, pronto a un ultimo viaggio alla scoperta di se stesso, e forse a un passo da un vero stato di “illuminazione”. Film molto simile a “Una storia vera” di David Lynch, Lucky è un’opera da vedere soprattutto per la straordinaria interpretazione di Harry Dean Stanton, recentemente scomparso, volto e corpo iconico del cinema americano del Novecento. USCITA PREVISTA: 30 AGOSTO.

 

UN CLASSICO

vacanze-romane-la-chiave-di-sophiaVacanze romane – William Wyler (1953)

Roman Holiday, diretto nel 1953 da William Wyler e interpretato dall’indimenticabile Gregory Peck e dalla magnifica Audrey Hepburn, è il film che ha reso famosa in tutto il mondo la Vespa, protagonista indiscussa della romantica avventura. Anna, giovane principessa di un’imprecisata capitale europea, è in visita diplomatica a Roma, dove dopo un ricevimento in ambasciata, esausta e frustata, ha una crisi nervosa. Dopo che il dottore di corte le somministra un sonnifero Anna riesce a fuggire da palazzo e viene trovata sdraiata nei pressi dei Fori Imperiali dal reporter americano Joe Bradley, che, senza averla riconosciuta, la ospita nel proprio studio.

Una fiaba esuberante e dolceamara, interpretata dalla freschezza vivace della Hepburn – Oscar come migliore attrice protagonista – e ambientata in una Roma frivola e incantata. La bella favola di Cenerentola è rovesciata con garbo e leggerezza narrativa da Wyler, celebri le ultime battute di Anna e Joe: «- E a mezzanotte me ne tornerò, simile a Cenerentola, laddove sono evasa. – E sarà al fine di una bella favola».

 

UN FILM D’ANIMAZIONE

ritorno-al-bosco-dei-100-acri-chiave-di-sophiaRitorno al Bosco dei Cento Acri – Marc Forster

Con un live action Marc Forster indaga la vita adulta di Christopher Robin, il bambino che fu d’ispirazione per il giovane protagonista dei libri su Winnie The Pooh. Nel 1949 Christopher Robin, interpretato da Ewan McGregor, torna alla fattoria dello scrittore Milne e al bosco dei Cento Acri, perseguitato dai traumi subiti durante la seconda guerra mondiale, manager in carriera in cerca di risorse per evitare il licenziamento di diversi dipendenti. USCITA PREVISTA: 30 agosto 2018

 

UN FESTIVAL CINEMATOGRAFICO

locarno-festival-la-chiave-di-sophiaFestival di Locarno (1-11 agosto 2018)

Si svolgerà dal 1° all’ 11 agosto la 71° edizione del celebre Festival di Locarno, volto alla promozione del cinema d’autore e di qualità artistica con particolare interesse per i cineasti emergenti e per le nuove cinematografie. Il Festival si articola infatti in diverse sezioni: Piazza Grande propone in prima mondiale opere dedicate al grande pubblico firmate da autori di chiara fama; il Concorso Internazionale presenta in prima mondiale una selezione di film di animazione o di finzione o documentari, di durata superiore ai 60 minuti, offrendo una panoramica sul cinema d’autore contemporaneo, affiancando opere di giovani talenti a film di registi già affermati; il Concorso Cineasti del presente è dedicato alle opere prime e seconde; la sezione Signs of Life è riservato a opere di registi di rilievo che esplorano nuovi linguaggi e forme narrative; la sezione Padri di domani è invece dedicata a cortometraggi o mediometraggi inferiori ai 40 minuti di giovani cineasti che non hanno mai realizzato un lungometraggio, prime sperimentazioni cinematografiche quindi di nuovi talenti; Histoire du cinéma è la sezione che propone opere della storia del cinema di cineasti e artisti cui il Festival rende omaggio così come Retrospettiva dedicata a una tematica o volta alla riscoperta dell’opera omnia di un grande cineasta.

 

Rossella Farnese, Alvise Wollner

 

banner-pubblicitario-La chiave di Sophia N6

Il buio oltre la siepe: un grido limpido contro il razzismo

I temi più importanti e delicati spesso non hanno bisogno di essere raccontati in modo retorico e pomposo, con frasi altisonanti ma possono essere trasmessi a chi legge, o a chi guarda, con grande semplicità, in modo spontaneo e quasi naturale ma non per questo meno forte.
È ciò che accade guardando “Il buio oltre la siepe”, trasposizione cinematografica del 1962 dell’omonimo, famosissimo romanzo di Harper Lee (nella versione originale il titolo è To Kill a Mockingbird).

La storia si svolge in Alabama, nel profondo sud degli Stati Uniti qualche anno dopo la Grande Depressione. In una piccola cittadina immaginaria vivono Jem e Scout, fratello e sorella orfani di madre rimasti soli con il padre, Atticus Finch, un avvocato; interpretato meravigliosamente da Gregory Peck, è un uomo dai limpidi e saldi principi morali, un padre affettuoso.
Nella calda estate in cui la vicenda prende forma, i due bambini amano giocare in giardino, fantasticando sul loro misterioso vicino di casa, un ragazzo di nome Boo Radley, che vive recluso e che suscita nei due piccoli protagonisti un misto di paura e irrefrenabile curiosità.
La tranquilla vita del paese viene sconvolta da una grave vicenda; Tom Robinson, giovane uomo di colore, viene accusato di violenza nei confronti di una ragazza bianca. Sarà proprio Atticus Finch a prenderne le difese, tra i timori e la disapprovazione di molti e il sostegno di pochi. Memorabile la scena dell’arringa finale in tribunale, in cui Gregory Peck non si limita ad interpretare un ruolo; la sua recitazione è una lezione di cinema totale e che lascia senza parole, semplicemente un’opera d’arte.

La naturalezza disarmante con cui questo film parla di razzismo e diversità è senza tempo, è tanto valida oggi quanto lo era allora, in un’America in cui la segregazione era ancora forte, radicata, quando essere nero significava essere diverso nel modo peggiore, cioè criminale, sovversivo, pericoloso. Era questo il pensiero di tanti bianchi, di tante persone che sulla base di una presunta e insignificante superiorità, costringevano chi era all’apparenza diverso, a vivere in modo indegno.
Non c’è retorica in questo film, chi lo guarda viene naturalmente portato a viverlo con gli occhi della piccola Scout, che con la sua spontanea schiettezza spiazza di continuo lo spettatore; la sua è una voce pura, un modo di guardare le cose che non si può non amare, innocente e spensierato.

Il buio e l’ignoto che ricorrono in tutto il film e che idealmente separano la siepe e la casa dei Radley dal resto del mondo, rappresentano la paura che genera il pregiudizio; attraverso l’avventura di Scout e Jem si scopre e si capisce insieme a loro che ciò che non si conosce, ciò che c’è al di là della siepe, non è scuro o terribile, ma umano, rassicurante; è solo un pezzo di vita non ancora esplorato, che aspetta di essere conosciuto e capito. È un messaggio che viene trasmesso con grande forza, uno spirito che aleggia su tutta la storia, che combatte per far valere il suo ideale giusto, che alla fine arriva a trionfare, senza squilli di trombe, ma con un tocco delicato, come la mano di Atticus che si posa dolcemente sulla testa di Scout.
Dopo tanti anni fà sicuramente riflettere il fatto che questo film sia ancora così attuale. Continua ad essere una voce forte contro le discriminazioni e una lezione sulla diversità, intesa come un’occasione per scoprire, per arricchirsi di tutto ciò che per paura ignoriamo.

Con una visione semplice e innocente ci viene data la possibilità di gettare lo sguardo oltre la siepe, di illuminare il buio che ancora ci circonda perché non vogliamo affrontarlo, preferendo invece restare fermi, con la mente chiusa. Il buio oltre la siepe è un elogio della tolleranza, dell’umiltà, di una vita semplice fatta di piccole cose, è un film che commuove e che lascia negli occhi di chi guarda il ricordo di ogni personaggio, di ogni singola inquadratura. Un grido limpido contro l’ottusità e l’ignoranza che sarebbe un peccato lasciare inascoltato.

Lorenzo Gardellin