IL DIRITTO DI INDIGNARSI (ANCHE AL CINEMA)

Nei mesi scorsi il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha proclamato più volte l’assenza di fondi per pagare i professionisti o occuparsi del restauro e della conservazione di tutto il nostro patrimonio, ricorrendo in numerose occasioni a volontari non specializzati. La scelta di porre in secondo piano il mantenimento artistico del nostro Paese ha portato al conseguente deterioramento (ancora oggi in atto) di alcuni tra i più importanti siti artistici italiani, uno su tutti: Pompei.

Questa non è di certo la sede per addentrarci nel dibattito relativo a tale argomento, ma esso può venire usato come ottima premessa ad una notizia relativa alla nostra industria cinematografica. Succede infatti che il prossimo 5 Febbraio uscirà nelle sale la nuova pellicola di Massimo Cappelli, dal titolo: “Non c’è due senza te”. Una commedia come se ne sono viste tante negli ultimi anni. E allora perché siamo qui a parlarne, chiederete voi? La risposta è presto data. Il Ministero menzionato poco sopra, ha deciso senza una particolare motivazione esplicita, che questa pellicola dovesse essere ritenuta di “grande interesse e valore culturale”, offrendole una sovvenzione statale pari a 200 mila Euro. L’aiuto che lo Stato offre al Cinema è di sicuro un’iniziativa encomiabile e per molti giovani autori indipendenti si tratta di un contributo vitale per portare sul grande schermo i loro progetti ambiziosi. Quello che fa dispiacere però, è che lo Stato che offre sovvenzioni cinematografiche sia la solita Italia governata dai favoritismi e dalla corruzione artistica in cui si può fare strada solo grazie alle giuste conoscenze. Come riportato da “Il Fatto Quotidiano” in un articolo di Davide Turrini, la pellicola di Cappelli risultava già in postproduzione da Agosto scorso, mentre i risultati della delibera ministeriale di fine Ottobre 2014 sono la risposta alle richieste di finanziamento pubblico effettuate dalle produzioni del film nel Gennaio 2014, esattamente un anno fa.

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La casa di produzione Lime Film aveva inizialmente chiesto 400 mila Euro al Mibac, mentre il budget complessivo del film risulta, sempre dalla fonte delle tabelle ministeriali, di oltre 2 milioni e 300 mila euro. Alla fine il compenso ottenuto equivale alla metà di quanto richiesto, ma nell’anno appena trascorso resta comunque la cifra più elevata sborsata dallo Stato per un’opera cinematografica. Solo una coincidenza? Forse sì, anche se a ben vedere il livello artistico della pellicola non è di certo il più elevato tra quelle prodotte nella scorsa stagione. Escludendo Fabio Troiano e Dino Abbrescia, che tornano ad interpretare una coppia omosessuale già vista nel fortunato “Cado dalle nubi” di Checco Zalone, la protagonista femminile è la notissima showgirl Belen Rodriguez che avrà senza dubbio moltissime doti, ma non certo quella della perfetta recitazione. La trama aiuta poi a dare la mazzata finale a tutta questa vicenda. Spacciandosi per commedia impegnata che ama trattare temi sociali e attuali come le coppie di fatto o la convivenza tra gente dello stesso sesso, il film di Cappelli si rivela un autogol che invece di far ridere con gusto, rischia quasi di rivelarsi offensivo nei confronti delle categorie che sceglie di descrivere, trasformando tematiche serie e dignitose in patetici e grotteschi siparietti, come quello della provocante femme fatale che si infila nella coppia omosessuale, riuscendo a “convertire” anche il gay più incallito.

Tutto questo l’abbiamo sovvenzionato noi contribuenti, ed è così che invece di godere di qualche vera e coraggiosa pellicola italiana (relegata come sempre nel dimenticatoio dei festival indipendenti) anche in questo 2015 ci troveremo a spendere 8 Euro e cinquanta per un film che non ha nulla di nuovo da dire se non una serie di tristi banalità viste e riviste. E se è legittimo indignarsi per tutti gli orrori che stanno caratterizzando l’attualità estera di questi giorni, lasciatemi dire che sarebbe giusto iniziare ad indignarsi anche per questi piccoli e reiterati scempi artistici che in maniera subdola e silenziosa uccidono ogni giorno di più un patrimonio artistico che non meritiamo di perdere.

Alvise Wollner 

[Immagini tratte da Google Immagini]

Selezionati per voi – Gennaio 2015

Iniziare un anno è come iniziare un nuovo libro. Leggerai sempre qualcosa di nuovo, che ti è estraneo. Rileggerai qualcosa che hai già vissuto. Sognerai un racconto migliore, pagina dopo pagina. Odierai il finale peggiore, perché non ti sentirai in grado di sperare.

Ma arriverai ad essere la somma di te stesso ad un qualcosa in più. Non importa quanto la ritroverai in te o negli altri, diventerà parte del tuo io.
Per un nuovo viaggio, per un nuovo anno, per un nuovo libro.

La relazione – Andrea Camilleri
Per iniziare all’insegna dell’alta tensione. Per iniziare con domande su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Per iniziare con l’idea di giustizia e la concretezza di corruzione.
Uscita prevista: 2 gennaio.

Una più uno – Jojo Moyes
Per iniziare con l’amore che arriva tra i soggetti meno scontati. Per iniziare con le (a)tipiche tematiche familiari. Per iniziare con le difficoltà di una madre sola ed i suoi sacrifici. Per iniziare con la solitudine che accomuna.
Per iniziare con un’Autrice che stupisce, con semplicità e chiarezza.
Uscita prevista: 2 gennaio.

Numero zero – Umberto Eco
Per iniziare con un grande tra i grandi. Per iniziare con una lettura calata negli anni ’90 che ci racconta la “macchina del fango” e ci parla di alcuni misteri del nostro paese. Per iniziare con una lettura che lascia tante domande e concede risposte schiette, quasi crude. Attesissimo, pronto ad evocare misteri come Gladio, la P2, la morte di Papa Luciani, il terrorismo rosso ed altro ancora. Per iniziare guardandosi un po’ indietro, non senza ricongiungerlo al nostro tempo.
Uscita prevista: 9 gennaio.

Cecilia Coletta

Le festività natalizie stanno per concludersi dopo aver lasciato molti di noi sazi ed appagati. Gennaio allora non diventa solo l’inizio di un nuovo anno tutto da vivere, ma anche l’occasione per andare al cinema e godersi i primi giorni del 2015 insieme a storie interessanti, capaci di farci riflettere su molti argomenti.

“Big Eyes”: Tim Burton è senza dubbio una garanzia quando si parla di cinema d’autore, capace di attirare in sala un gran numero di spettatori. Dopo una serie di clamorosi flop, il regista torna alla regia con un dramma ispirato ad una storia realmente accaduta che unisce pittura e cinema. Si parla di una coinvolgente frode artistica avvenuta alla fine degli Anni 50. Protagonisti assoluti: l’immenso Christoph Waltz e la bionda Amy Adams che danno un valore aggiunto ad una storia accattivante ed intrigante. USCITA PREVISTA: 1 GENNAIO.

“Hungry Hearts”: L’Italia che più ci piace vedere sul grande schermo è di sicuro quella diretta da Saverio Costanzo che finalmente riesce a portare nelle nostre sale il suo ultimo, acclamato lavoro, presentato ai festival di Venezia e Toronto. Una storia forte ed intensa dal respiro internazionale, per raccontare la vicenda di una maternità travagliata e del ruolo fondamentale che i genitori hanno nella crescita dei propri figli. Sofferenza e riflessione raccontate da un grande maestro. USCITA PREVISTA: 15 GENNAIO.

“Still Alice”: L’hanno già definito come il film che regalerà l’Oscar 2015 all’intramontabile Julianne Moore. Una storia che punta dritta al cuore e ai sentimenti, raccontando la perdita progressiva della memoria da parte di una stimata linguista universitaria che da un giorno all’altro si vedrà costretta a perdere tutte le certezze che credeva di aver conquistato nell’arco di una vita intera. Emozioni garantite e lacrime assicurate. USCITA PREVISTA: 22 GENNAIO.

Alvise Wollner