Libri selezionati per voi: agosto 2018!

In questo rapido e disinvolto 2018 è arrivato anche il mese di agosto. Immancabili e puntuali, ecco a voi i nostri consigli di lettura per le 31 giornate che ci dividono dal temuto settembre.

 

ROMANZI CONTEMPORANEI

chiave-di-sophia-sfida-a-poirotSfida a Poirot – Agatha Christie

Nonostante il titolo, in parte ingannevole, in quest’opera l’investigatore belga Hercule Poirot, uno dei personaggi capolavoro usciti dalla penna di Agatha Christie, entra in scena molto tardi, lasciando che siano l’ispettore Hardcastle ed il biologo nonché agente del controspionaggio inglese Colin Lamb a sciogliere l’enigmatica matassa dell’omicidio che si svolge a Wilbraham Crescent, 19. L’uomo senza nome viene rinvenuto morto e circondato da misteriosi orologi che, oltre a non appartenere alla proprietaria dell’appartamento, indicano tutti la stessa ora, sbagliata. Un delitto indecifrabile, almeno per la polizia di Crowdean, Sussex, ma non per Hercule Poirot.

chiave-di-sophia-romanzo-criminaleRomanzo criminale – Giancarlo De Cataldo

La prospettiva più inquietante è la consapevolezza del lettore che mai riuscirà a carpire davvero i misteri ed i segreti celati dalla sublime Roma. Sembrano quasi risolti, la soluzione è a portata di mano, ma, alla fine, ciò che si vede chiaramente è solo una Roma velata da depistaggi e false piste. In una città bellissima e disgraziata il commissario di polizia Scialoja ed il giudice Borgia sono impegnati a dare voce alle verità più scomode, ma ogni sforzo sembra inutile. La percezione è che quella banda di delinquenti che tenta di impossessarsi della città sia qualcosa di reale, qualcosa che ha mosso le fila in un passato molto vicino.

 

UN CLASSICO

chiave-di-sophia-piacere-dannunzioIl piacere – Gabriele D’Annunzio (1889)

Manifesto di fine Ottocento, il piacere  si incentra sulla figura di Andrea Sperelli, uomo edonista e amante delle sensazioni sottili, esteta instancabile, così come i contemporanei Dorian Gray e Des Esseintes. L’intera vicenda è costruita attorno al suo personaggio, di cui il lettore conosce le debolezze, le aspirazioni, i pensieri, venendo catapultato in un mondo raffinato dove l’azione viene meno, per lasciar posto alla descrizione e alla riflessione. Ricco di spunti per comprendere il passaggio tra Ottocento e Novecento, il romanzo presenta delle ambientazioni eleganti, dipinte da un lessico selezionato che aiuta a far rinascere il centro-Italia dell’epoca.

Consigliato a tutti coloro che amano fantasticare su realtà sofisticate, fatte di immagini, luoghi, emozioni, l’opera lascia nel lettore il piacere del ricercato, facendo allo stesso tempo riflettere su questioni di enorme portata.

SAGGISTICA

chiave-di-sophia-storia-della-felicitaStoria della felicità. Gli antichi e i moderni – Fulvia De Luise, Giuseppe Farinetti

Qualunque tipo di vita, improntata a certi valori, strutturata intorno a determinate convinzioni etiche e sociali, è lo specchio di una visione filosofica concernente il senso dell’esistenza. In questo saggio si compie una riflessione sulla felicità, che è una tematica strategica della tradizione filosofica occidentale, la quale è strettamente legata alla domanda socratica sulla virtù. Qualunque attività che contrasta con la ricerca ed il conseguimento della felicità non può che essere insoddisfacente. Gli autori si propongono di riprendere la sfida tragica dei Greci fino a giungere alle molteplici declinazioni che l’idea di felicità viene ad assumere nel Settecento, passando per la modernità di Hobbes e Locke.

 

JUNIOR

chiave-di-sophia-tito-storditoTito stordito – Anna Lavatelli

Tutti voi, durante la vostra carriera scolastica, avrete sicuramente avuto come compagni di classe dei bambini o dei ragazzini che assomigliano ai due protagonisti di questo divertente e saggio racconto. Il primo è Tito lo stordito, credulone più volte deriso dai bulletti della classe capitanati dal nostro secondo personaggio, di nome Carlo. La vicenda è particolarmente interessante in quanto è narrata dallo stesso Carlo, che si metterà a nudo riconoscendo quanto sia stato stupido prendere in giro senza motivo il povero compagno. Tito diventerà “ex-stordito” poiché si rivelerà molto più astuto di quanto Carlo potesse immaginare. Una lettura semplice adatta a tutti i bambini di 7 e 8 anni!

 

Sonia Cominassi, Anna Tieppo, Federica Bonisiol

 

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Libri selezionati per voi: maggio 2017!

Con il mese di maggio, la nostra rubrica Selezionati per voi si presenta a voi lettori carica di novità. Ebbene si, complice la primavera (e un sempre più coeso lavoro di squadra) abbiamo deciso di rinnovare questo tassello della nostra attività editoriale, sperando in tal modo di soddisfare al meglio le vostre curiosità sul mondo dei libri e dei film.

Curiosi di scoprire il risultato delle nostre confabulazioni? Abbiamo scelto di ampliare il ventaglio delle nostre recensioni per proporvi un contenuto più curato e più ricco; per questo motivo è stato inevitabile disgiungere le recensioni bibliografiche da quelle cinematografiche. Per quanto riguarda i libri, di mese in mese nel nostro articolo potrete trovare: romanzi contemporanei, classici, saggi libri per bambini e ragazzi

Speriamo che la nuova veste di questa rubrica vi possa piacere! L’appuntamento dunque è sempre qui, vi aspettiamo ogni primo sabato del mese!

 

ROMANZI CONTEMPORANEI

chiave-di-sophiaUn amore di zitella – Andrea Vitali

Nel piccolo comune di Bellano si muove un’umanità ricca di piccoli pregi e di grandi difetti. Vitali è capace di oltrepassare l’apparenza sonnacchiosa e monotona della sua cittadina per scovare una miriade di storie e di piccoli drammi capaci di accontentare il lettore più curioso. Si tratta di un breve romanzo che si legge con divertimento, come quando si ascolta attentamente e malignamente una chiacchiera di paese. Si viene così catapultati in una piccola cittadina degli anni ’60, con le sue maldicenze e le sue piccanti vicende, cui si guarda con una benevola e nostalgica indulgenza.

 

barca_nel_bosco-chiave-di-sophiaUna barca nel bosco – Paola Mastrocola

“Una barca nel bosco” è il soprannome del protagonista Gaspare Torrente, un ragazzo che, traducendo Orazio e leggendo Verlaine a soli tredici anni, non può che ricevere un’istruzione di livello superiore a Torino, dove, tuttavia, le sue aspettative vengono ben presto deluse. Nonostante ciò, egli riesce a riscattarsi rispetto ad una società massificatrice e ad un sistema scolastico incapace di coltivare i veri talenti. Un sistema che viene ben colto dall’autrice, la quale riesce a restituire l’amarezza e lo stupore di uno studente che procede lungo un cammino di “sformazione”.

 

UN CLASSICO

fuoco-la-chiave-di-sophiaIl fuoco – Gabriele d’Annunzio, 1900

Storia di un amore profondo, appassionato ma complicato, Il fuoco di Gabriele D’Annunzio inaugura il nuovo secolo e porta con sé il dramma di una realtà declinante verso la guerra, di un mondo che ben presto mostrerà il proprio disincanto. Ambientato tra le eterne rovine veneziane, Il Vate abruzzese fa della città di Venezia la vera protagonista del romanzo, corredando la narrazione di affascinanti descrizioni che suscitano l’immaginazione del lettore, spingendolo ad immergersi talvolta tra le insenature della laguna, altre volte nei i luoghi limitrofi della provincia, tra i quali spicca la nota Villa Pisani di Stra. Una realtà magica che, come tutte le magie, è destinata a racchiudere una vena fittizia, così come accade per l’amore tra i due protagonisti. Ai limiti dell’autobiografia, Il fuoco è un romanzo adatto a tutti coloro che, con una propensione decadente, amano l’estetica e l’estetismo e apprezzano disquisire sulla bellezza e sull’arte; nonché a chi, con una certa curiosità, vuole vedere luoghi noti e visitati diventare il centro cardine di un classico novecentesco.

 

SAGGISTICA

cop_cosa-fare-delle-nostre-ferite_590-0007-5-chiave-di-sophiaCosa fare delle nostre ferite? La fiducia e l’accettazione dell’altro – Michela Marzano

In occasione del nostro incontro con l’autore previsto per domani pomeriggio a Treviso, proponiamo un testo della nostra ospite, Michela Marzano. Un saggio che indaga il fragile rapporto tra individuo, alterità e società; un saggio per riflettere sulle logiche dei nostri rapporti sociali e sulle tendenze della nostra contemporaneità, che non manca mai all’appello di esibire, giudicare e discriminare le intime e profonde, ma pur sempre naturali, debolezze dei singoli.

 

LIBRI JUNIOR

caccapupu chiave di sophiaCaccapupù – Stephanie Blake, età di lettura dal 1° anno

Un titolo che forse di primo acchito potrebbe non piacere ad alcuni genitori. Quest’album illustrato è invece amatissimo dai più piccoli, che apprezzeranno con folli risate le smorfie del bianco coniglietto protagonista. Il testo breve e le illustrazioni dai toni accesi e dai colori complementari sono particolarmente adatti ai bambini della prima fascia d’età (1-3 anni). Un libro ideale per una lettura animata di gruppo!

 

5661767_310921 chiave sophiaAdesso scappa – Patrizia Rinaldi, Marta Baroni, età di lettura dai 12 anni

Una graphic novel che si legge in una mezz’oretta, ideale per quei ragazzi che non amano trascorrere troppo tempo con un libro in mano o che affermano svogliati che leggere è noioso. L’avete mai provato un fumetto? In questo racconto, dopo una serie di derisioni e maltrattamenti, la protagonista Maddalena troverà la forza di sfidare la temuta Zago e la banda di ragazzine che pende dai suoi perfidi comportamenti. Una storia che parla di bullismo, educazione, coraggio e affetti, consigliata ai ragazzi della fascia d’età della scuola media, ma anche ai loro insegnanti, che tra le pagine di questo fumetto troveranno una figura a loro familiare.

 

…preoccupati per la sorte delle nostre selezioni cinematografiche? Eccole qui!

 

Sonia Cominassi, Anna Tieppo, Federica Bonisiol

 

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La scelta democratica è morale?

«La forza è la prima legge della Natura, indistruttibile. Il mondo non può essere costituito che su la forza, tanto nei secoli di civiltà quanto nelle epoche primordiali. La Natura è iniqua. Noi siamo i prodotti della Natura: non possiamo dunque aspirare alla giustizia, ribellandoci alla nostra causa stessa. Chi reclama e sogna e profetizza è un ingenuo o un retore. Se fossero distrutte da un altro diluvio deucalionico le razze terrestri e sorgessero nuove generazioni dalle pietre, come nell’antica favola, gli uomini si batterebbero tra loro appena espressi dalla terra generatrice finché uno, il più valido, non riuscisse ad imperare sugli altri»¹.

Sembra Nietzsche, ma questo breve estratto è di D’Annunzio, scritto nell’anno 1892. Il poeta italiano si sta interrogando sulla democrazia, considerata adatta solo a spiriti deboli:

«Giova forse prolungare la vita dei miserabili? A che? Preoccuparsi della folla a detrimento dei “nobili” non sarebbe come trascurare gli arbusti più vigorosi, in una selva, per curare qualche virgulto povero di linfa o qualche erba vile?»2.

Effettivamente, posta su questo piano, chiedendo ad un qualsiasi coltivatore quali piante promuove nei suoi campi e quali invece abbandona − o addirittura estirpa − la scelta sembra quasi obbligata. L’occidente, invece, ha “scelto” l’uguaglianza come base dell’organizzazione statale e la necessaria conseguenza di questa decisione è la democrazia. A questo proposito D’Annunzio afferma:

«Per fortuna lo Stato fondato sulle funzioni del suffragio universale e dell’uguaglianza, cementato dalla paura, non è soltanto una costruzione ignobile ma è anche precaria».
«Su l’uguaglianza economica e politica, a cui aspira la democrazia socialista e non socialista, si andrà formando un’oligarchia nuova, un nuovo reame della forza; e questo gruppo a poco a poco riuscirà ad impadronirsi di tutte le redini per domare le masse a suo profitto, distruggendo qualunque vano sogno di uguaglianza e di giustizia»3.

«Pillola rossa o pillola blu?»
Questa domanda, posta da Morpheus a Neo nel celebre film Matrix, può essere paradigmatica per ogni tipo di scelta a cui andiamo incontro.
Quante variabili concorrono nel momento in cui dobbiamo decidere qualcosa? Infinite, ma potrebbero essere organizzate in due categorie fondamentali: motivazioni interne ed esterne. Alcune di queste sono però singolari, poiché sfuggono a questa classificazione inserendosi in entrambi gli ambiti. In particolare, emerge prepotentemente la morale.
Quanto influisce la morale in una scelta? Se poi ci concentriamo in una di quelle decisioni che più ha influito e tutt’ora condiziona la vita degli uomini − l’organizzazione dello Stato − questa domanda assume una notevole intensità.

Può esistere un “a-priori della scelta” che non sia morale e che non sia il bisogno? Possiamo cioè configurare una qualche funzione logica che ci guidi nelle scelte, che possa essere usata come minimo comune denominatore nelle decisioni?
Mi spiego meglio con un esempio: in logica si passa da un classico e ormai nauseante sillogismo come “Tutti gli uomini sono mortali; Socrate è un uomo; quindi Socrate è mortale” ad una formula che lo esprime formalmente, cioè che può valere non solo con questi particolari elementi ma con qualsiasi termine che configuri quella inferenza. Nel nostro caso la formula è: ∀x(U(x)→M(x)) dove “∀” significa “per ogni” e quindi “tutti”, U(x) è la proprietà di essere uomo posseduta da un x, “→” esprime la relazione “se… allora…” e M(x) la proprietà di essere mortale posseduta da un x.

Sempre D’Annunzio continua:

«L’eguaglianza e la giustizia sono due astrazioni vane, e le dottrine che ne derivano sono inaccettabili dagli uomini superiori.
L’aristocrazia nuova si formerà dunque ricollocando nel suo posto d’onore il sentimento della potenza, levandosi sopra il bene e sopra il male»4.

“Levandosi sopra il bene e sopra il male”. Proprio questo è il punto: elevarsi dalla morale, da una giudizio che sia in qualche maniera condivisibile o meno.
E cosa ha portato, secondo il poeta, a questa scelta da parte degli uomini? Qui il debito verso Nietzsche è più forte che mai:

«[…] una fra le ragioni del general decadimento sta in questo: che l’Europa intera ha ricevuta la sua definitiva impronta dalla nozione del bene e del male presa nel senso della morale degli schiavi.
Due sono le morali: quella dei “nobili” e quella del gregge servile. Ora, poiché in tutte le lingue primitive nobile e buono sono termini equivalenti e poiché la parola nobile è anche una designazione di classe, ne vien per conseguenza manifesta che la casta dei signori ha la prima nozione del Bene. Tutta la loro morale ha la sua radice nella sovrana concezione della loro dignità e tende alla glorificazione superba della vita.
La genesi del Bene è necessariamente diversa nello schiavo. Per istinto, egli diffida di ciò che il signore chiama il Bene; poiché in fatti ciò che per costui merita un tal nome è cattivo per lo schiavo e quindi rappresenta il Male.
Ma pur troppo la morale degli schiavi ha vinto l’altra»5.

Non c’è dubbio che la scelta abbia, almeno ad una prima analisi o per una sua parte, una genesi ed un lascito morali. Ciò, però, non deve farci ricadere in una valutazione su di essa se sia “giusta” o “sbagliata”, altrimenti riprodurremo una scelta morale. Il punto è che in forza di questa sua caratteristica la democrazia è l’unico ordinamento politico che permette la sua autocritica, e proprio questo è uno degli elementi da sempre sottolineati da chi vuole difenderla.
Tutto sta − a mio parere − nel tentare di “elevarsi”, appunto, per capire dove ci sta portando. Se effettivamente questa nuova oligarchia si stia impadronendo «di tutte le redini per domare le masse a suo profitto, distruggendo qualunque vano sogno di uguaglianza e di giustizia».

Siamo così sicuri che sia stato detto che «la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora»6?

Massimiliano Mattiuzzo

NOTE:
1. 25-26 settembre 1892, “Il Mattino”, ora in Gabriele d’Annunzio, Scritti giornalistici 1889 – 1938, vol. II, pp. 86 – 94, Mondadori, Milano 2003.
2-5. Ibidem.
6. Celebre aforisma di Winston Churchill.

[Immagine tratta da Google Immagini]