Quando l’Arte passa di generazione in generazione, questo è il caso di Beatrice Taccogna: nonno e padre artisti hanno trasmesso la loro passione alla giovane. Diplomata in Scenografia d’Arte presso l’Istituto d’Arte, ora studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove partecipa anche a mostre organizzate da essa oltre ad altre esposizioni.
Beatrice ama, sia come pittrice che come persona, Frida Kahlo, traendo ispirazione da questa artista, «dall’insieme delle sue opere che raccontano una storia tormentata quanto piena di emozioni», è grazie a questo che è arrivata a trovare lo stile che ora utilizza e infatti i suoi, guardando attentamente, possono ricordare i quadri di Frida ma con un modo di dipingere molto personale.
Dipingendo ciò che le parole non possono spiegare, Beatrice Taccogna si ispira molto anche al suo stato d’animo, trasponendo su tela le sue emozioni, raccontando di sé stessa, di lati che non sempre conosce prima di trasformarli in immagini e colori, ricordandosi sempre che l’Arte è qualcosa che nessuno mai potrà toglierle. Le sue opere parlano quindi dell’artista stessa che si ritaglia un momento tutto suo nell’atto di dipingere, molto spesso dipinge ritratti inconsci nei quali si rivede soltanto alla fine. Beatrice ammette che forse è un po’ egoista in questo ma chiunque può identificarsi e apprezzare i suoi particolari lavori, costituiti da emozioni contrastanti. Non crede che un artista debba forzatamente imporsi un messaggio sociale legato alla propria arte ma, e concordo in pieno, a volte si può creare Arte per il semplice piacere di farla.
La giovane artista non si sente legata a un particolare stile nel quale identificarsi, anche questo si nota molto ammirando i lavori; per creare le sue opere usa spesso olio, acquerello e stencil, ultimamente si è avvicinata anche alla forma artistica del collage.
Del nostro Paese pensa, come tutti, «che abbia un patrimonio artistico senza uguali al mondo ma nonostante questo i giovani artisti hanno grandi difficoltà a trovare spazi e occasioni per emergere» in questo campo, un grande problema che si presenta per tutti noi che cerchiamo di farci conoscere per la nostra passione. «I costi per “fare Arte” e presentarsi al pubblico sono molto elevati quindi o si ha la fortuna di avere proprie possibilità economiche o si rischia di restare sempre limitati in ambiti locali», infatti sono davvero poche le persone disposte ad aiutare i giovani in modo gratuito, purtroppo la maggior parte vede l’Arte semplicemente come fattore economico, ragione per la quale lavorano con artisti già conosciuti che possono pagare lasciando i giovani nell’ombra.
Come molti anche Beatrice, per il futuro, spera di poter viaggiare «e ,anche se può sembrare un’utopia visti i tempi» afferma l’artista, vivere della sua arte e creare spazi che diano possibilità a giovani artisti come lei di potersi esprimere e farsi conoscere, luoghi di cui si sente sicuramente gran bisogno.
[Immagini concesse da Beatrice Taccogna, informazioni ottenute tramite intervista all’artista stesso]