L’evento Coronavirus: sfida per il pensiero e l’esistenza

I giorni difficili e convulsi della pandemia da Coronavirus che stiamo attraversando si ergono come una sfida non solo dal punto di vista sanitario (il più urgente) e dal punto di vista socio-economico dai quali dipendiamo, ma pure come una sfida per il pensiero.

Nel momento in cui personale sanitario, ricercatori, amministratori e politici, sono impegnati per la gestione di questo vulnus, il Coronavirus, che flagella il nostro paese, non può venire meno l’esercizio del pensiero come interrogazione sul mondo e su se stessi, proprio alla luce di quanto stiamo vivendo. Se dunque, come sosteneva Hegel, la filosofia è il proprio tempo appreso con il pensiero è quanto mai necessario esercitarsi in quanto vi è di più nobile e caratteristico nell’essere umano: pensare. La filosofia non può retrocedere dinanzi a questa sfida, non può starsene a guardare, non può esimersi dal prendere seriamente in considerazione quanto sta avvenendo. Deve farsi interprete della crisi del proprio tempo che, investendo la struttura del paese e l’intero sistema mondo, lascerà inevitabilmente delle cicatrici, più o meno profonde, non solo alla collettività ma a ciascun singolo nel suo modo di stare al mondo. L’evento, così per come si sta mostrando, non può essere ridotto solamente ad un episodio parentetico, la cui conclusione – che tutti auspichiamo essere il più vicina possibile – debba riportarci esattamente al precedente status quo. L’evento, infatti, così come lo aveva lucidamente descritto Hannah Arendt, è tutto ciò che accade e che ci riguarda in prima persona, che ci attraversa e talvolta ci sconvolge. L’evento sfida l’individualità e in questo caso l’intera collettività, costringendoci a pensare in modo differente noi stessi, gli altri e il mondo. Lungi dall’essere un accadere solamente negativo, l’evento può essere l’occasione di un’esperienza trasformativa per ciascun singolo.

L’esperienza può essere quella di un rinnovato modo di stare al mondo. Per questo, la particolare situazione che stiamo vivendo, di un mondo in preda alla paura e che sembra essersi fermato dinanzi ad un nemico invisibile, ci invita a non attendere passivamente il tramonto di questo periodo, ma a renderlo occasione di riscoperta di valori, modalità di vivere e assaporare il quotidiano, in particolare la relazione con se stessi – «ho scoperto che tutta l’infelicità degli uomini proviene dal non saper restare tranquilli in una camera», scriveva Pascal –, con gli altri, in particolare i più prossimi, di affrontare quanto del mondo della vita sino a questo momento si era dato per scontato e sul quale ci si era adagiati. A questo si collega la riscoperta dell’essenziale per la vita, al fine di ripulire l’interiorità da quanto la soffoca e ne impedisce l’espressione e il nutrimento. Il tempo sospeso può essere favorevole a bilanci esistenziali, alla riscoperta di quei valori che animano l’esistenza e la muovono verso obiettivi ancora da realizzare nel futuro, facendo emergere le risorse migliori di ciascuno di noi, oltre le sovrastrutture conformistiche che uniformano le esistenze distruggendone le peculiarità. Il tempo che stiamo vivendo può essere inoltre occasione per affrancarci dal superfluo prodotto dall’industria dei bisogni e dei consumi, che in ultima analisi conduce a sentire persino la vita e le relazioni come oggetti da consumare, a discapito della bellezza dell’incontro fra soggetti umani che si riconoscono e si rispettano.

L’evento non va dunque rinchiuso sbrigativamente nei meandri della storia – se non per quanto riguarda i suoi effetti nefasti che ci auguriamo di neutralizzare al più presto –, ma è necessario lasciarlo parlare affinché interroghi le nostre coscienze. Quanto sta accadendo non è solo una sfida scientifica prima ed economica poi, ma pure un appello per il pensiero che si riflette nel nostro modo di essere e stare al mondo. Rispetto a questo è però importante vigilare sulla superficialità, nemica acerrima del pensiero, capace di catapultarci nuovamente nell’ordinario, pieno di oggetti e scelte di massa ma vuoto di senso.

Ingenui e incapaci di cogliere la lezione di questo tempo se, non appena terminata l’emergenza, torneremo alla vita precedente non trasformati e cresciuti interiormente. Riflettere, nel qui ed ora, può aiutarci a tornare alla quotidianità, con nuove consapevolezze oltre gli automatismi usuali, per molti versi inautentici sul piano esistenziale. Dal mondo della scuola a quello del lavoro, l’evento epocale che stiamo attraversando può ricondurci ad un modo di essere differente, trasformati interiormente da quanto accaduto, a condizione che si riesca a pensare questo presente, a riflettere intorno al proprio tempo. Chiediamoci: dopo questo evento Coronavirus, come tornerò alla mia quotidianità? Questo dipenderà non solo dai risvolti socio-economici, ma pure dall’approccio di pensiero che nel momento della prova abbiamo esercitato.

In questo senso – e con le dovute distinzioni – può essere utile richiamare alla memoria le parole che Etty Hillesum, morta ad Auschwitz nel 1943, ebbe a scrivere nel proprio Diario nel bel mezzo della persecuzione nazista in Olanda: «Se tutto questo dolore non allarga i nostri orizzonti e non ci rende più umani, liberandoci dalle cose superflue di questa vita, è stato inutile»2. Se dunque, da questa situazione, oltre a salvaguardare la nostra salute, i nostri corpi, non avremmo acquisito un «nuovo senso delle cose attinto dai pozzi più profondi della nostra miseria e disperazione –, allora non basterà»3.

 

Alessandro Tonon

 

NOTE:
1.B. Pascal, Pensieri e altri scritti, Edizioni San Paolo, Milano 1987, p. 167.
2.E. Hillesum, Diario 1941-1943, Adelphi, Milano, 2012, p. 185.
3.E. Hillesum, Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano, 2012, p. 45.

[Photo credits Eduard Militaru su unsplash.com]

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Speciale eventi La Chiave di Sophia: rassegna Ri-Pensare l’ambiente

Con Marzo e l’arrivo della primavera riparte la stagione degli eventi targati La Chiave di Sophia: per questo 2017 grandissime novità e numerosissime collaborazioni che vedranno come protagonisti personalità di spicco del panorama culturale, sociale e artistico nazionale.

Desiderosi di lasciarci alle spalle il freddo dell’inverno e di goderci le prime giornate di tepore primaverile, si fa strada anche l’interesse per una cultura fresca e dinamica che ci riporta a riscoprire il bello della partecipazione culturale e sociale, i luoghi storici delle nostre città e il patrimonio letterario del nostro Paese. Marzo si tinge di Filosofia con una calendario ricco di appuntamenti: conferenze, incontri e sopratutto l’uscita della nostra rivista cartacea che fa il suo ingresso nel mercato editoriale italiano a partire dalla metà di Marzo.

Ri-pensare l’ambiente, rassegna con cui si vuole proseguire con l’analisi della ricerca proposta internamente al dossier del #2 cartaceo della nostra rivista La chiave di Sophia, intitolato Uomo e ambiente: possibile connubio o inevitabile antitesi?. L’intento di questo ciclo di incontri è proprio quello di approfondire ulteriormente un tema vastissimo come quello dell’ambiente e del ruolo dell’uomo al suo interno, offrendo ai lettori ed al pubblico nuovi spunti di riflessione attraverso gli interventi delle personalità che hanno partecipato alla ricerca interna al dossier. La rassegna si articola in tre serate, ciascuna attorno ad un tema ben preciso: l’educazione alla sostenibilità per il primo, il problema dell’utilizzo della tecnica in modo ecosostenibile per il secondo, infine per il terzo il concetto di metamorfosi umana (nel senso di pensiero e coscienza) accanto a quella naturale. I protagonisti saranno i nostri partner che hanno collaborato alla ricerca e alla realizzazione di questo numero.

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CONEGLIANO (TV) | Verso una Green Society: nuovi orizzonti educativi all’ecosostenibilità

Sabato 18 marzo 2017 evento di lancio e di inaugurazione della nuova rivista La Chiave di Sophia, che fa il suo ingresso nel mercato editoriale italiano. Un evento molto importante per noi, che raccoglie e unisce il frutto del lavoro degli ultimi mesi e che segna l’inizio del ciclo di incontri Ri-pensare l’ambiente e che vede la collaborazione di importanti personalità di spicco del panorama italiano intorno al tema dedicato nel #2 della rivista cartacea.

Dalle ore 17.00 presso la straordinaria cornice storica e artistica della Sala dei Battuti, nel centro storico di Conegliano (TV), in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, il Comune di Conegliano, Savno Servizi e il Rotary Club Conegliano, si svolgerà una conferenza che ha la finalità di sensibilizzare alla dinamiche ambientali in atto, dinamiche che ogni giorno richiedono riflessione, consapevolezza e la necessità di rivedere il nostro comportamento nei confronti dell’ambiente nel quale viviamo. La lettura di tali dinamiche in chiave filosofica viene promossa nel territorio di Conegliano con un incontro con il Presidente Giacomo De Luca di SAVNO Servizi e con il professore Luigi Emmolo.

La SAVNO infatti è un’azienda che opera nel campo del riciclo dei rifiuti, mentre il professor Emmolo è autore del libro per ragazzi Se la primavera non tornasse… che mira all’educazione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile.

Con questo incontro si vuole promuovere la sensibilizzazione alle tematiche ambientali, facendo acquisire conoscenze traducibili in nuove capacità comportamentali più consapevoli e responsabili. La prima fonte per promuovere questo cambiamento rispetto alle abitudini del passato è l’educazione: partendo dai bambini, fino agli adulti, passando per tutte le fasce di età degli studenti, si può ispirare un mutamento in tutte le persone.

Grazie alle testimonianze e alla lettura di alcuni passi tratti dagli articoli della rivista, si intende sviluppare nel pubblico una coscienza ecosostenibile, attenta alle questioni che riguardano la gestione dei rifiuti e allo spreco delle risorse ambientali. Si punta inoltre ad aumentare la consapevolezza dell’importanza che il contatto con la natura riveste nello sviluppo dell’essere umano.

Ospiti

Giacomo De Luca: presidente Savno Servizi
Luigi Emmolo: professore
Elena Casagrande: project Manager La Chiave di Sophia

A conclusione brindisi per il lancio della rivista.

Evento completo: qui

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TREVISO | Etica e architettura dell’ambiente: quale possibile dialogo tra pensiero e tecnica?

In occasione del Festival Pensare il Presente, organizzato dalla SFI treivgiana, sabato 25 marzo 2017 dalle ore 17.30 presso l’Auditorium Liceo A. Canova a Treviso.
Secondo evento della rassegna Ri-pensare l’ambiente: un evento organizzato in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e la rivista Officina.

L’ambiente in cui viviamo è filosoficamente interessante e costituisce, a ben vedere, una notevole sfida per il discorso filosofico: anzitutto, esso è il contesto in cui la vita umana si colloca. Soltanto un pensiero ingenuo può pensare al contesto come a qualcosa di neutrale, che non condizioni – ed è proprio la misura di questo condizionamento che va indagata – ciò che in esso è posto. Altrettanto ingenuo, cioè ancora acritico, dev’essere il pensiero che voglia ignorare l’impatto dei comportamenti di massa sull’ambiente. Cosa cambia, se cambia l’ambiente?
Se la filosofia si pronuncia a favore della sostenibilità ambientale, lo fa solo perché questo costituisce un trend? Cosa ha da dire la filosofia alle scienze ambientali e alla società contemporanea, a proposito del rapporto tra umanità e ambiente?

L’incontro intende offrire uno spunto di riflessione dal punto di vista etico intorno a questo scenario dove l’uomo è chiamato a ripensare e ridefinire i propri orizzonti di significato e il suo rapporto stretto con la natura e l’ambiente circostante nel ristabilire un nuovo equilibrio.

La filosofia entrerà in dialogo con l’architettura confrontandosi circa la necessità di ripensare anche l’ambiente architettonico e l’ambiente tecnico-strumentale nel quale ogni giorno viviamo; in che modo l’architettura e con essa le scienze tecniche intervengono nei confronti dell’ambiente? Verso quale paradigma e verso quale tendenze ci rivolgiamo? Può l’architettura non tener conto delle dinamiche ambientali sempre più fragili? Queste sono alcune delle domande alle quali cercheremo di offrire spunti di riflessione.

Sullo sfondo la lettura di alcuni passi della nostra rivista e della rivista Officina dedicata ai cambiamenti climatici.

Ospiti

Emanuele Lepore – La Chiave di Sophia
Francesco Codato – La Chiave di Sophia
Emilio Antoniol – Officina

Evento completo: qui

ripensare-lambiente_metamorfosi-naturali_evento_la-chiave-di-sophiaTREVISO | Metamorfosi naturali: l’uomo in relazione con l’arte, il prodotto e le politiche ambientali

Domenica 2 aprile 2017 dalle ore 17.00 nella straordinaria cornice di Palazzo dei Trecento a Treviso conferenza di grande rilievo che vedrà ospiti di spicco

Il cambiamento è connaturato in tutto ciò che vive, dunque alla natura ma anche agli animali e all’uomo. In altre parole possiamo dire che la metamorfosi è un avvenimento “naturale”, spontaneo. Nel suo relazionarsi con il mondo-ambiente, l’uomo ha sempre utilizzato i mezzi creati dal suo ingegno per trasformare il contesto stesso in cui è inserito, assumendo però in tempi più recenti, come sappiamo, un atteggiamento volto alla soddisfazione di tutti i propri bisogni a scapito del benessere ambientale. Non è sempre stato così e fortunatamente non è sempre così oggi: fenomeni artistici come quello dell’art in nature e politiche economico-aziendali volte al riciclo, ovvero che trasformano un prodotto di scarto in un altro di consumo, manifestano l’agire virtuoso dell’uomo che plasma l’ambiente e che, nella medesima azione, opera una metamorfosi di abitudini e di coscienza in se stesso. Ciò anche in virtù di un cambiamento di visione che ci porti fuori dall’individualismo e che ci riconnetta nella dimensione ambientale (che significa comunione con la natura e gli altri esseri viventi) della quale facciamo naturalmente parte.

Un evento realizzato in collaborazione con Legambiente, Arte Sella, Arbos e l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Ospiti

Vittorio Cogliati Dezza – Segreteria nazionale Legambiente
Giacomo Bianchi – Presidente Associazione Arte Sella
Sergio Paolin – Presidente e titolare di Arbos
Modera: Giacomo Dall’Ava – La chiave di Sophia

Evento completo: qui

Elena Casagrande