“Si stava meglio quando si stava peggio” quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase? Sembra assurdo ma in questi giorni di vacanza, mi ritrovo spesso a meditare sul significato di queste parole.
Proviamo, per un momento, a liberare la mente da ogni pensiero e sforziamoci di immaginarci in un contesto di guerra. Bombe che cadono dal cielo come stesse piovendo, spari in lontananza, gente che corre senza un ordine, semplicemente vogliono salvare la propria vita. È in questi contesti, secondo me, che si scopre la doppia natura dell’uomo: l’essere violento e l’essere pacifico e talvolta solidale.
A questo proposito vi suggerisco un libro ‘I giusti nel tempo del male’ di Svetlana Broz, la nipote di Tito. In questo testo sono raccontate novanta storie di persone buone che con varie modalità hanno saputo salvare vite umane durante la guerra che ha infiammato la ex-Jugoslavia tra il 1992-1995. Tra le pagine di questo libro, scoprirete quanto l’uomo possa essere solidale.
Ora ritorniamo al presente, ritorniamo a voi davanti ad un PC magari con la pancia piena, dopo un’ottima mangiata. Accendete la TV e vi mostrano almeno tre ore al giorno gli immigrati che creano confusione, cittadini disperati e politici che alzano la voce perché vogliono avere ragione.
Vi starete chiedendo quale sia il collegamento possibile tra la prima e la seconda immagine che vi ho presentato, se continuerete a leggere capirete.
Quello che intendo sottolineare è che l’Uomo negli stati di emergenza può agire in due modi: con la forza o con l’intelligenza. L’emergenza, di qualsiasi natura essa sia, la si può affrontare reprimendo forzatamente il problema oppure utilizzando il cuore ed il cervello.
Di fronte a persone che pagano con la vita il viaggio verso un futuro migliore, noi tutti non possiamo stare fermi, o utilizzare questa vicenda per lucrare voti, piuttosto cerchiamo di adoperarci perché ogni essere umano possa avere condizioni di vita migliori.
Direte voi: facile scriverlo in un foglio bianco.
Vi rispondo io: oggi abbiamo tanti mezzi e tanti modi per aiutare le associazioni, i volontari e tutte quelle persone di buona volontà che tendono una mano ai meno abbienti o a chi approda in queste ore nella bellissima Lampedusa o in altri posti.
Oggigiorno abbiamo molte più cose, talvolta anche inutili, e non riusciamo più a vedere le difficoltà di chi vive peggio di noi, perché desideriamo qualcosa di nuovo, solo ed esclusivamente per noi stessi.
Probabilmente siamo narcotizzati da un eccessivo e compulsivo consumismo, questo spinge l’uomo a diventare sempre più egoista e narcisista. Ci si chiude sempre di più in se stessi e si perde il senso di vivere all’interno di una comunità.
È proprio vero, probabilmente, si viveva meglio quando si stava peggio. Si stava meglio quando si era più poveri di cose ma più ricchi nello spirito.
Davide Tonon