La notte dell’anima fra inquietudini e speranza

Conoscere l’uomo e dunque conoscere se stessi implica penetrare i meandri dell’anima, attraversare le salite impervie e le pendenti discese della propria intimità più profonda. Quante volte nel corso della nostra vita ci troviamo immersi nel flusso impetuoso di emozioni e pensieri che come una corrente carsica solca le pareti più profonde della nostra anima? Quante volte questo fluire di pensieri ed emozioni ci fa sprofondare nella notte oscura dell’anima? Un buio al quale, più o meno consapevolmente, ci conduciamo o siamo condotti da contingenze esterne. Da un lato, una condizione di spaesamento intellettuale, che può portarci a sperimentare il vuoto, il nulla dell’esistenza. Dall’altro, uno smarrimento emotivo, che può condurci ad una profonda sofferenza psicologica e spirituale, nei misteri oscuri della tristezza, dell’angoscia e della disperazione.

Accogliere queste pause dell’anima significa accettare la propria finitudine, la propria umana miseria, la propria infinita piccolezza. Convivere momentaneamente con l’inquietudine del pensiero e delle emozioni che spesso si avviluppano in una inspiegabile e angosciante morsa, tuttavia significa riconoscere che la nostra anima non è immobile, ma che essa è in divenire, che il dinamismo che la caratterizza non si è arrestato, ma sta attraversando le faticose paludi dell’esistenza. In questo senso è possibile riconoscere il travaglio dell’anima, la sofferenza psicologica e spirituale dentro la storia del singolo, espressione dell’umanità.

Conoscere se stessi richiede di prendere coscienza della notte oscura dell’anima, di quel vuoto spaesante e talora disturbante, che sembra difficile colmare. È questa la condizione esistenziale che hanno sperimentato i più grandi maestri del pensiero e dello spirito, che sarebbe onesto definire maestri di vita. Pensiamo alla profonda conoscenza dell’animo umano di Socrate, all’esercizio interiore di Seneca e Montaigne, alle inquietudini del cuore di Agostino d’Ippona, al travaglio interiore di Giovanni della Croce, allo strazio esistenziale di Pascal, Leopardi e Kierkegaard, al buio dell’anima conosciuto da Simone Weil e Etty Hillesum, solo per citarne alcuni. Costoro hanno attraversato la notte oscura dell’anima, ne hanno sperimentato l’abisso e, più di qualsivoglia manuale di psicologia, possono testimoniare ancor oggi, attraverso i loro scritti sgorgati dalla sera della vita, il cammino tortuoso e sfavillante dell’anima alla ricerca di se stessa e del proprio senso.

Coloro i quali abbiano sperimentato le notti senza stelle dell’anima, si sono al contempo resi consapevoli che è proprio il vuoto, il nulla, la via verso il tutto, verso la pienezza. Solo la mancanza infatti induce l’incessante ricerca personale. Non a caso la parola desiderio (dal latino de-sidera) significa assenza delle stelle, brama d’infinito. L’uomo disposto a scendere nell’abisso della propria interiorità è l’uomo disponibile ad oscillare fra il nulla e il tutto, poiché consapevole che l’uno è foriero dell’altro. La contemplazione profonda non s’arresta dunque allo smarrimento interiore, ma riesce a scorgere, proprio nell’acme del travaglio, la luce della speranza che dà significato a pensieri ed emozioni trasfigurandoli positivamente. Cogliere anche solo i riflessi delle stelle nel torrente impetuoso dell’angoscia e della disperazione, implica la fiducia che le doglie del parto siano generatrici della vita e consente di intravedere che il dolore può essere fertile humus per ogni gesto creativo, per ogni atto d’amore e di vita. In questo senso, come non pensare all’inquietudine psicologica e spirituale di Vincent Van Gogh, dalla quale sono affiorate alcune fra le pennellate più intense, struggenti, appassionate e coinvolgenti della storia dell’arte. Come non ricordare la travagliata esistenza di Alda Merini, dalla cui sofferenza interiore sono sgorgate con slancio creativo poesie traboccanti di vita, amore e bellezza.

È questo l’approdo spirituale di ogni essere umano che vive secondo saggezza e che, avendo conosciuto il vuoto interiore e non smettendo di camminare per le praterie della propria anima, non si stacca dal mondo, ma ne prende attivamente parte per far sì che il suo viaggio interiore diventi generativo anche per tutto quanto è altro da lui. Per questo, è importante riconoscere il lavorio dell’anima anche quando calano le ombre della notte nella nostra esistenza, quando tutto sembra precipitare e perdersi in un abisso senza fondo. Quando ogni significato sembra svanire in un nichilismo distruttivo, è lì che possiamo cogliere espressioni veramente umane. L’inquietudine va dunque riconosciuta, accolta e rispettata in noi e in chi ci sta dinanzi come cifra dell’esistere, come punto di partenza ma non come approdo finale. Le trepidazioni dell’anima ci attraversano e ci trasformano positivamente se cogliamo in noi e negli altri barlumi di speranza che possono emergere anche nelle esistenze più disperate e angosciate. È importante spalancare le porte alla speranza che fa capolino proprio nelle notti oscure della vita. Essa è l’espressione della libertà ultima dello spirito, che conduce l’uomo a trascendere l’immediatezza del presente proiettandosi verso il futuro. Educhiamoci dunque ad ascoltare voci e silenzi dell’anima, a coglierne ombre e luci, a scorgere la speranza anche nelle lacrime, nel grido doloroso o talvolta strozzato dell’angoscia esistenziale che lacera l’interiorità. Educhiamoci a comprendere i moti profondi dell’anima che oscillano fra il dicibile e l’indicibile, fra il visibile e l’invisibile. Proprio accogliendo in noi e nell’altro questa tensione dialettica, fra ciò che può essere detto e l’inesprimibile, è possibile intravedere la speranza, che si riverbera luminosa come la luna sul mare della notte. Anche nelle tenebre dell’anima non cessiamo di coltivare in noi la speranza poiché, come affermava il filosofo tedesco Walter Benjamin: “solo per chi non ha più speranza ci è data la speranza”. La speranza è infatti garanzia di possibilità per lo spirito affinché si determini la libertà del singolo e la sua responsabilità, per il presente e per il futuro, nel tempo della vita e della storia.

Le inquietudini interiori sono la nudità dell’anima di fronte a noi stessi e all’altro, ma in questa fragilità di pensieri ed emozioni è custodita la vera forza umana. Invero, l’aver attraversato il travaglio della propria anima ci permette di avvicinare maggiormente il mondo interiore dell’altro, evitando di divenire monadi senza porte e finestre, immedesimandoci nella sua imperscrutabile essenza e nel suo vissuto con attenzione, sensibilità, rispetto e calore umano, aiutandolo a scorgere la speranza che, seppur leggera e impalpabile come la brezza estiva, è il motore che permette alla vita di non arrestarsi e di proseguire il proprio misterioso cammino.

 

Alessandro Tonon

 

[Photo Credit: Hisu Lee via Unsplash.com]

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Film selezionati per voi: giugno 2017!

A giugno inizia l’estate ed i cinema all’aperto: se volete organizzarne uno con i vostri amici o con i vostri parenti, noi abbiamo qualche bella proposta per voi. E se invece volete affidarvi ai cinema, magari con l’aria condizionata, abbiamo selezionato quelli che per noi sono i migliori film in uscita per questo mese.
Buona lettura!

 

FILM IN USCITA

i-figli-della-notteI figli della notte − Andrea De Sica
Uscirà in appena 40 sale in tutta Italia il convincente esordio alla regia di Andrea De Sica, nipote del leggendario Vittorio. Un vero peccato per un film che avrebbe meritato di sicuro una distribuzione più ampia e diffusa. La trama racconta le vite di un gruppo di giovanissimi ragazzi di buona famiglia, confinati in un’inospitale accademia arroccata sulle Alpi per ricevere un’educazione ferrea che li trasformi nella classe dirigente del futuro. Inutile dire che due di loro si ribelleranno al sistema e cercheranno di evadere dall’incubo che li attanaglia. Un po’ Attimo fuggente un po’ Solitudine dei numeri primi, il film è una delle opere prime più convincenti di questa stagione. USCITA PREVISTA: 1 GIUGNO 2017.

 
sieranevada_La chiave di SophiaSieranevada − Cristi Puiu
Non lasciatevi trarre in inganno dal titolo: l’ultima opera del regista Cristi Puiu è un originalissimo affresco della Romania contemporanea, raccontata attraverso lo sguardo di una chiassosa famiglia locale, riunita in un modesto appartamentino di Bucarest per un’indimenticabile cerimonia funebre. Tre ore di dialoghi serrati e attualissimi, ambientati a settantadue ore di distanza dall’attentato contro la redazione di Charlie Hebdo. Un ritratto di famiglia in interno costruito con una sceneggiatura impeccabile. Imperdibile per capire, da una nuova prospettiva, il presente in cui viviamo. USCITA PREVISTA: 8 GIUGNO 2017
civilta-perduta_La chiave di SophiaCiviltà perduta − James Gray
Tratto dal bestseller Z la città perduta di David Grann, il nuovo acclamatissimo film di James Gray racconta l’incredibile storia, basata su fatti realmente accaduti, di un esploratore chiamato Percy Fawcett che negli anni ’20 del Novecento scomparve nel cuore delle giungle amazzoniche per cercare il regno di El Dorado. Un’ossessione, alimentata dalla passione, che cambierà per sempre la vita dell’impavido avventuriero. Tra ambientazioni mozzafiato e un cast ricco di celebri attori (Robert Pattinson e Sienna Miller, per citarne due tra i tanti) il film si presenta come uno dei titoli più interessanti di questo mese. USCITA PREVISTA:22 GIUGNO 2017
 
 

UN DOCUMENTARIO

la-pazza-della-porta-accantoLa pazza della porta accanto − Antonietta De Lillo
Alda Merini racconta la propria vita, oscillando tra pubblico e privato, soffermandosi sui capitoli più significativi della sua esistenza in questo raffinato documentario dell’italiana Antonietta De Lillo. L’incontro, avvenuto nel 1995, è la testimonianza importantissima di un grandissimo pilastro della poesia italica. Per chi è già edotto sull’opera e soprattutto sulla biografia della Merini, inscindibile dall’opera stessa, c’è il privilegio di un’osservazione ravvicinatissima, nell’intimità di un’abitazione privata che, pur in quel poco che s’intravede, è già un altro personaggio e set affascinante. Chi non la conosce bene invece proverà comunque la curiosità di scoprirne il mistero profondo che l’ha trasformata in una figura immortale della nostra letteratura. Se l’argomento vi appassiona, da giugno potrete recuperare l’opera in dvd, distribuito dalla casa cinematografica Mariposa.

 

UN CLASSICO

imperatore La chiave di sophia L’ultimo imperatore – di Bernardo Bertolucci, 1987
Il prossimo 23 ottobre compirà 30 anni il capolavoro intramontabile di Benardo Bertolucci. Traendo spunto da Sono stato imperatore, l’autobiografia di Pu Yi (imperatore Quing della Cina) il film del regista italiano racconta una storia straordinaria, considerata ancora oggi una vera e propria pietra miliare della cinematografia mondiale. Vincitore di ben nove premi Oscar (record assoluto per un film italiano) e di nove David di Donatello, L’ultimo imperatore va ricordato per i suoi splendidi costumi, per le indimenticabili ambientazioni e per una sceneggiatura a dir poco impeccabile, capace di restituirci un protagonista piccolo ma titanico al tempo stesso. Fonte di ispirazione per tantissimi film e videoclip musicali degli anni successivi, il capolavoro di Bertolucci è un’opera che deve essere vista almeno una volta nella vita.

 

UN FILM D’ANIMAZIONE

nocedicocco la chiave di sophia Nocedicocco, il piccolo drago – di Nina Wels e Hubert Weiland
Basato sulla popolare serie di libri per bambini del tedesco Ingo Siegner, dedicata al draghetto sputafuoco più curioso che ci sia. Nocedicocco il piccolo drago è senza dubbio uno dei cartoni animati più originali in uscita al cinema questo mese. La storia parla di un cucciolo di drago che non riesce a spiccare il volo. Le ali graciline che spuntano dalla sua schiena sono ancora troppo acerbe per decollare e così Nocedicocco dovrà appellarsi a tutta la sua tenacia e all’aiuto dei suoi amici più cari per coronare il suo sogno ed entrare così nell’età adulta. Impreziosito da tematiche molto attuali come il bullismo, l’alimentazione vegetariana e la visione introspettiva del sé, questo cartone saprà divertire sia i più piccoli che i loro genitori. USCITA PREVISTA: 1 GIUGNO 2017

UNA SERIE TV

fargo_La chiave di SophiaFargo (Terza stagione) − Noah Hawley
Liberamente ispirata all’omonimo capolavoro del 1996 diretto dai fratelli Coen, la terza stagione della serie televisiva
Fargo raggiunge nel mese di giugno il suo apice narrativo. Dopo due stagioni antologiche, pensate cioè per narrare una storia ogni volta diversa, anche in questa nuova serie di episodi, ambientati in Minnesota nel 2010, tornano le tematiche cardine di un classico intramontabile (l’assurdità della violenza, l’importanza della tenacia, il valore della giustizia) impreziosite da una meravigliosa lotta fratricida messa in scena da un irriconoscibile Ewan McGregor. Straordinaria l’interpretazione di David Thewlis nei panni del terribile V.M. Varga. Dieci episodi di pura estasi televisiva attualmente in programma, in Italia, su Sky Atlantic. Non perdetela!

 

Per le nostre proposte mensili di lettura, invece, date un’occhiata a questo articolo.

Alvise Wollner

[Immagini tratte da Google Immagini]

 

 

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