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Le stelle cadenti dell’amore

Improvviso, inaspettato, rapido,
troppo simile al lampo che finisce
prima che si dica “lampeggia”. Buona notte, mio amore!
Questo germoglio d’amore che si apre al mite vento dell’estate,
sarà uno splendido fiore quando ci rivedremo ancora.

William Shakespeare, Romeo e Giulietta

 “Ed è arrivata l’alba. Cala il silenzio e i cuori si fanno un po’ più pesanti. L’ultima notte l’hanno voluta passare così: loro due, una bottiglia di vino e una coperta. Lì, nella spiaggia dove tutto è cominciato. Una notte passata a parlare, a baciarsi e a fare l’amore. Una notte passata a farsi promesse, mano nella mano. Una notte passata a guardare le stelle, sentendosi i custodi dei segreti dell’amore. Una notte di velata malinconia dal sapore agrodolce. Una notte passata abbracciati, guardandosi negli occhi, senza bisogno di dire nulla. Una notte viva di emozioni. Una di quelle che si ricordano per sempre, una di quelle che si custodiscono gelosamente nella memoria e ci parlano di un’estate speciale. Ma è arrivata l’alba e quella notte è finita. Ed è arrivata l’alba a portarsi via l’estate. Un ultimo sguardo, un ultimo bacio. Lungo, caldo, appassionato. Se l’erano promessi: niente parole. Per non rovinare niente, per non dire qualcosa di sbagliato, per non cadere nel banale. E così fanno. È arrivata l’alba e, in silenzio, se ne vanno, ognuno seguendo la strada della propria vita.”

L’amore estivo: chi non ne ha mai vissuto uno? Prima o poi ci sono cascati tutti. Perché estate fa rima con amore. E gli amori estivi, si sa, rendono uniche le nostre vacanze. Passionali e romantici. A volte indimenticabili. Raramente arrivano a durare più di una stagione, ma si ricordano sempre con un sorriso sulle labbra, un sospiro e l’aria sognante.

Parlo di quegli amori per cui, una volta tornati a casa, ci struggiamo e ci deprimiamo. Mentre ascoltiamo, rigorosamente in modalità “repeat”, le “nostre canzoni”; mentre ci torturiamo ripercorrendo ogni singolo istante dei momenti passati insieme, così magici; mentre idealizziamo questo amore come la “persona perfetta” perché, complice anche la location, per pochi giorni è riuscita a dare il meglio di sé e a tenere a bada i difetti (e magari, perché no, ha pure il fascino esotico); mentre guardiamo il braccialetto che ci ha regalato e che teniamo come una reliquia, mostrandolo a tutti come una promessa del suo amore; mentre ci tormentiamo con domande del tipo “durerà?”, “ci rivedremo?”, “mi chiamerà?”; mentre controlliamo, con una certa ossessione, la sua bacheca di Facebook e, nel frattempo, abbiamo sempre in mano il cellulare come fosse un prolungamento naturale del nostro corpo. Parlo di quegli amori per cui, una volta tornati a casa, ci sembra tutto più brutto e noioso.

Perché gli amori estivi sono così. Gli amori estivi sono stelle cadenti: una scia luminosa che in un instante svanisce ma che ci fa stare con gli occhi puntati al cielo per le emozioni che riesce a regalarci. Gli amori estivi, pur essendo destinati a disperdersi tra le onde, pur avendo l’etichetta “da consumarsi preferibilmente entro”, pur essendo nati su basi irrazionali, ci fanno sognare. Tutte quelle resistenze, tutte quelle aspettative, tutte quelle caratteristiche che, secondo noi, DEVONO esserci nelle relazioni invernali, d’estate si fanno da parte facendo spazio a leggerezza e poca razionalità. Sì, perché d’estate, in vacanza, senza stress e senza doveri, siamo pronti a prendere tutto quello che la vita ci offre, senza starci troppo a pensare. E allora ci concediamo quell’amore che per un momento ci fa sentire ancora degli adolescenti. Ci concediamo quell’amore senza implicazioni morali, senza progetti. Ci concediamo una vacanza dalla nostra seriosa vita e la coloriamo di emozioni. È per questo che, lasciare quell’amore estivo, a volte è così doloroso. Perché è stato bello crederci, per un po’; è stato bello prendere una boccata d’aria.

Come dicevamo, però, l’amore estivo ha molto spesso una data di scadenza e, guardando il calendario, l’estate sta volgendo al termine. Abbiamo ancora in bocca il sapore di sale e la pelle è abbronzata, i tormentoni musicali ci ronzano insistenti nelle orecchie e una passeggiata sulla spiaggia può essere quello che ci serve per chiarirci le idee. Si preparano i bagagli, resi un po’ più pesanti dai ricordi. Il mare e il divertimento sono stati solo una cornice di quella vacanza che invece ha per protagonista l’amore. Ma è la fine di agosto, ed è l’ultimo respiro degli amori estivi.

Pensiamoci però: della sabbia nelle scarpe, per quanto bene ci possa far sentire a inizio stagione, prima o poi ci si stanca. Quindi sì, è vero, al nostro rientro ci sembrerà tutto davvero triste e la fine dell’estate porta con sé sempre un po’ di nostalgia e qualche lacrima, ma è anche l’inizio di una nuova stagione e non si sa mai cosa aspettarsi dal futuro: potremmo trovare un amore che dipinge le fredde sere invernali dei colori dell’estate.

Giordana De Anna

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[Immagini tratte da Google Immagini]

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