I recenti fatti accaduti a Parigi hanno portato in primo piano un unico argomento: l’Islam.
La rete web, i canali social, le testate giornalistiche stesse hanno sottolineato quanto sia “cattivo” l’Islam e quanto sia “buono” tutto ciò che non è Islam.
Nessuna informazione potrebbe essere più sbagliata.
Se il terrorismo è da condannare a prescindere, senza conoscere nemmeno la giustificazione (se mai ne possa esistere una) che sta alla base di questi gesti estremi, l’Islam no. Non si può e non si deve condannare a prescindere.
Ormai sono circa due anni che frequento il mondo arabo. Due anni in cui mi sono resa conto che tutto l’astio che si prova verso l’Islam è assolutamente ingiustificato, ma capibile. Capibile perché le informazioni che arrivano in Italia sono spesso distorte e molto confuse.
L’Islam non è una religione “cattiva”. Anzi. L’Islam è una religione basata su principi che chiedono al fedele di vivere la propria vita in nome della fede, della carità e della pietà.
Nella vita quotidiana di un musulmano dovrebbe esserci molta carità. Le opere di bene dovrebbero essere all’ordine del giorno.
La tolleranza un concetto non sconosciuto.
E così è per la maggior parte dei musulmani. Quel condizionale usato poco fa si riferisce invece a quella ristretta ma purtroppo potente minoranza che invece in nome di Allah uccide.
Non voglio entrare in questioni politiche. Non sono un’esperta di politica e finirei per aggiungere ulteriori informazioni sbagliate alla lunga lista già esistente.
Preferisco scrivere chi è per me il musulmano, dopo questi primi due anni di incontri.
Musulmana è quell’amica che mi ha aiutato ad ambientarmi quando ancora non conoscevo niente e nessuno qui a Doha.
Musulmano è colui che ha aperto le porte della proprio religione e mi ha spiegato tanti perché e per come che io completamente ignoravo.
Musulmano è colui che nel suo piccolo cerca di combattere la povertà. Aiuta il prossimo, poco importa di che religione sia.
Musulmano è chi accetta anche le mie tradizioni. Mi chiede del Natale e mi augura Buona Pasqua.
Musulmani sono le mie amiche, con cui uscire, con cui chiacchierare, con cui divertirmi.
Le differenze tra le culture sono tante. Non posso nasconderlo.
Ma personalmente credo che questi confronti mi arricchiscano invece che pregiudicare la mia libertà.
Musulmani, infine, sono tutti colori che inorridiscono come noi, soffrono come noi, si rattristano come noi, si rammaricano come noi quando, in nome della loro religione, uomini, donne e bambini perdono la vita.
Ecco, è così che io voglio vedere l’Islam. E sono fermamente convinta che tutti coloro che uccidono in nome di una religione sono gli unici a non aver capito nulla della religione stessa.
Chiara Amodeo
[Immagini tratte da Google Immagini]