26 febbraio 2019 lachiavedisophia

Io e l’altro | La Chiave di Sophia #8 – Libreria Lovat Trieste

Presentazione del nuovo numero della rivista La Chiave di Sophia
IO E L’ALTRO – La Chiave di Sophia #8

► Martedì 26 febbraio
Dalle ore 18.00 – Libreria Lovat (Trieste)

Pensare quell’alterità che risiede in noi, ma che abita anche al di fuori, è necessario affinché si realizzi una comunità basata sul riconoscimento soggettivo e sull’umanesimo della relazione Io-Tu.. A presentare l’ultimo numero della rivista La Chiave di Sophia #8, rivista divulgativa di filosofia pratica, Elena Casagrande direttrice della rivista, Giorgia Favero e Francesca Plesnizer, autrice.

Vedendo l’altro, riconoscendo il suo esistere e comprendendo l’altro, posso comprendere e vedere in modo più completo me stesso

►INTERVENTI
■ Elena Casagrande, direttrice della rivista
■ Giorgia Favero, caporedattrice e autrice
■ Francesca Plesnizer, autrice

Il rapporto di alterità è un tema centrale per la filosofia morale contemporanea. Molti autori hanno parlato della dinamica di alterità, intendendo con essa il rapporto tra il soggetto e l’altro da sé. Ne ha parlato Hegel nella Fenomenologia dello Spirito, riferendosi al rapporto servo-padrone; ne ha parlato Sartre intendendo il rapporto io/altro come oggettivazione: un processo che si realizza attraverso lo sguardo; lo sguardo dell’altro genera, secondo Sartre, un depauperamento della sfera delle mie possibilità: io vengo limitato per il fatto di trovarmi in un contesto di persone che mi osservano e così restringono l’ambito della mia autentica possibilità. Nel pensiero di Hegel e di Sartre l’alterità è, quindi, vista come problema, come conflitto.

Se consideriamo invece il rapporto di alterità come apertura all’altro – da qui si costituisce la premessa alla nostra ricerca – dobbiamo rievocare una dimensione essenziale dell’umanità che era stata cancellata nella filosofia a partire dal Medioevo, ossia la concezione dell’uomo come soggettività che è strutturalmente in relazione. In questa direzione si inseriscono le riflessioni di Lévinas e Paul Ricœur: essi, sostenendo che l’uomo è soggetto di relazioni, riprendono una figura di libertà a lungo tempo dimenticata nel pensiero occidentale, la quale aprirebbe la possibilità di superare il conflitto: la libertà di relazione. Così l’autentica crescita dell’Io e il perfezionamento della sua libertà è possibile perché si scopre originariamente legata alle differenze.

La ricerca affrontata in questo numero vuole dunque affrontare in modo critico la molteplicità di “altri” con cui il Sé si trova quotidianamente a convivere. Alcuni sono i medesimi da sempre (il divino, la morte), altri vengono percepiti in modo più forte nel tempo presente (gli animali, le persone diversamente abili), altri ancora invece sono del tutto nuovi (l’intelligenza artificiale). L’intento è quello di dimostrare che non è possibile per il Sé pensarsi in modo autonomo e scisso e che un confronto aperto ma critico all’alterità è indispensabile, oltre che naturale, alla vita. Vedendo l’altro, riconoscendo il suo esistere e comprendendo l’altro, posso comprendere e vedere in modo più completo me stesso. Ecco perché noi siamo solo se l’altro è.

La rivista vede la collaborazione di importanti e numerosi partner: il Consorzio Provinciale Intesa CCA, Amnesty International Italia, il CELI – Language Technology, il professor Alberto Voci dell’Università degli Studi di Padova, la prorettrice dell’Università di Trento Barbara Poggio, il filosofo Bruno Mastroianni, la tanatologa Maria Angela Gelati, il professor Andrea Aguti dell’Università di Urbino, il fotografo Umberto Verdoliva, la professoressa Valentina Lusini dell’Università di Siena e la sociolinguista Vera Gheno, il dottor Gianluca De Nardi di EcorNaturaSì. A tutti loro, come anche ai nostri autori interni alla Redazione, va un nostro sentito ringraziamento.

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