Io ne ho presi cento di quei Germanwings. Prenotavo sempre la prima fila. Vicino al finestrino. Che stai più larga, che ti portano un panino freddo e un pezzo di cioccolata, che ti godi il panorama. L’Italia. Le Alpi. E poi il Lago di Costanza. Che ti dice che ormai è fatta. Allora ti alzi, vai in bagno, ti dai una pettinata, una ritoccata al trucco. Pronta per riallacciare le cinture, atterrare, slacciartele proprio mentre ti stanno chiedendo di aspettare prima il segnale, accendere il cellulare, scrivere “sono qui” e finalmente buttarti tra le braccia di chi ti sta aspettando all’aeroporto.
Non c’è necessità di usare frasi di circostanza. La parola tragedia sembra ridicola. Tutto sembra ridicolo. Tutto lo è.
È tutto assurdo. È tutto un caso. È tutto adesso.
Aprire il sito. E davvero non avere più parole. Ma solo preghiere.
Donatella Di Lieto
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