9 ottobre 2014 lachiavedisophia

Conosci chi?

Non già conoscere molte cose, ma mettere molte cose in contatto, questo è uno dei primi gradini dello spirito creativo.

Hugo von Hofmannsthal

Conoscere sembra facile.

La conoscenza deriva dall’esperienza che porta alla consapevolezza, dunque all’introspezione di ciò che dobbiamo conoscere; è un processo complicato che porta all’unione di elementi che, se presi singolarmente, non avrebbero alcun valore né significato.

Conoscere significa ‘sapere’ ed è un’attività che può competere esclusivamente alla mente umana che connette le informazioni all’esperienza personale che le ha generate: nessuno strumento può aiutarci a ‘conoscere’ qualcuno.

Eppure, puoi conoscere una persona da una vita e non sapere mai chi sia veramente, ma puoi conoscere qualcuno da poco, da pochissimo, che già sa ciò di cui tu hai bisogno.
Senza che tu chieda nulla arriva quella mano sulla spalla che ti incoraggia.

Perché succede?

Credo che la risposta alla mia domanda stia proprio in questo girovagare di anime nel mondo…ormai perse che cercano riparo tra braccia sicure…allora si inseguono…e tu non dici nulla, perché la tua bocca non parla, ma la tua anima sta urlando e viene vista da un`altra che è lì, vicino alla tua, e ti consola.

Allora le informazioni e le convinzioni che dovrebbero costituire ciò che noi consideriamo ‘conoscenza’ non sono condizioni sufficienti e necessarie per ‘conoscere’?

Eterno dilemma filosofico tra la conoscenza come produzione del nostro intelletto attraverso l’introspezione e la conoscenza elaborata attraverso i nostri sensi, dunque proveniente dall’esterno.

Il male principale dell’uomo è l’inquieta curiosità delle cose che non può conoscere, e per lui è peggio trovarsi in questa inutile curiosità che nell’errore.

Blaise Pascal, Pensieri

Valeria Genova


[Immagini tratte da Google Immagini]

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