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Belle vere

La domenica e i miei consueti ed annoiati zapping da un canale all’altro. Mi imbatto in un programma di MTV che racconta la perdita di peso di alcune teenager. Rimango colpita; quelle ragazze hanno davvero un peso eccessivo, che non solo è pericoloso per la salute, ma non riesce a farle sentire loro stesse.

Diciott’anni, centoventi chili, quarantacinque da perdere in un’estate. La prima espressione che mi è balzata in mente è stata Forza di volontà. Fatica. Entrambi i termini con la F maiuscola, si intende.
Mary è stata seguita da un nutrizionista pronto a cambiare le sue cattive abitudini alimentari, è stata aiutata e supportata da tutti, ma prima di tutto da se stessa.
Nei momenti di sconforto ho sentito suo padre urlare che avrebbe potuto farcela, un grido che è arrivato dentro di lei. Un grido che ho sentito echeggiare dentro di me.
Durante l’estate è dimagrita venti chili, poi è partita per il college ed è riuscita a perderne altri venti.

Ha pianto di gioia. Ho visto le lacrime incorniciarle il viso; ho pianto anche io. Io che, pur non sapendo cosa significhi avere tutti quei chili in più, conosco fin troppo bene la sensazione di sentirsi a disagio, di guardarsi attorno e notare soltanto chi riteniamo “migliore”.

Mary è apparentemente un ragazza come tante; a mio vedere – invece – è una delle persone più determinate che ci siano. E’ chi è capace di trasmettere forza, ricordandomi che anche io ho molto obiettivi da raggiungere, e soprattutto anche noi, Donne che non ci sentiamo mai abbastanza adeguate.

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La parola chiave – forse – è proprio ABBASTANZA. Abbastanza belle. Abbastanza magre. Abbastanza simili alle modelle che notiamo.
Io stessa ho passato tanto, troppo tempo, a pensare di non farcela. A guardarmi in quello specchio bugiardo o troppo veritiero, che dir si voglia. Mi sono sentita dire di essere anche troppo. “Troppo cicciottella”, proprio come mi aveva detto quell’allenatrice che mi ha escluso dalla sua squadra per questo motivo.

E poi, parliamo di questa moda curvy; sì alle modelle con le forme. Perché se la cosa fosse prassi acquisita si dovrebbero sostenere campagne apposite? La moda di dare visibilità a queste persone, che altrimenti visibilità non ne avrebbero secondo i canoni.

Eppure, io viaggio controcorrente. Io credo che siano i nostri sorrisi a fare la differenza. Che siano le nostre lacrime sincere a raccontare di noi. Che siano i nostri obiettivi raggiunti a formarci. Impulso, emotività, spontaneità, capacità di pensare con la propria testa ed uscire dagli schemi. Queste siamo noi.

Dimagrire non significa togliere chili in più, è considerevole soltanto se è un obiettivo che ci si è personalmente prefissati.
E si rimane belle, non lo si diventa per la perdita di chili. Belle vere, belle da morire.

Ciò che cambia è soltanto una parola: consapevolezza.
Di guardare quel dannato, bugiardo-veritiero specchio, e ridergli in faccia, perché abbracciamo la forza che c’è in noi.

 

Marta Visentin

24 anni, studio servizio sociale a Venezia, una (speriamo) futura assistente sociale e passioni… bè sono fissata con il cinema, guardo almeno un film al giorno, leggo moltissimo e di tutto, e amo i fatti!

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